Horror

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Leggete lo spazio autrice!!
Canzone consigliata per il capitolo:
Zayn - Rear View

1 agosto 2010

Eravamo tutti senza parole.

Non avevamo mai assistito ad un disastro del genere.

Ci guardavamo negli occhi cercando di convicerci reciprocamente del fatto di poter rimanere vivi.

Camminavano nel buio con gli occhi lucidi.

Non sapevamo nulla riguardo ciò che ci sarebbe accaduto, sapevamo solamente che stavamo rischiando la vita.

Non potevamo tirarci indietro.

Al nostro superiore venne in mente l'idea di dividerci, andare ognuno da una parte diversa.

A malincuore accettammo, diramandoci con la paura sul volto.

Era terribile camminare da solo, ingoiando attimi di terrore, sperando che tutto questo sia stato soltanto un brutto incubo.

Col cuore in gola, salii le scale dell'immensa casa, ormai distrutta ed infestata da una nube tossica e pessimismo.

Le lacrime rigavano le mie guance, ero praticamente consapevole della fine che avrei fatto io o uno dei miei.

Una vocina dentro di me mi intimava di scappare, di tornare a casa e di dimenticare ciò che avevo visto... Ma il dovere mi chiamava.

Dovevo farlo, non potevo arrendermi per un atto di codardia.

Era una di quelle sensazioni orribilmente contraddittorie che non faceva più pensare lucidamente.

Ad un certo punto percepii un odore molto strano.

Mi avvicinai lentamente, sentendolo sempre più vicino e cattivo.

Quel tanfo era diventato ormai rivoltante ed insopportabile.

Mi trovai davanti una porta consumata.

Cercai di aprirla: era chiusa a chiave.

Cominciai a tirare pugni, calci, a spaccare oggetti contro essa, e ad un certo punto si aprì.

Una vampata di aria contaminata infettò i miei polmoni.

Guardai verso il basso, sentendo il vomito salire su per la mia gola.

Sobbalzai, i miei occhi si pietrificarono.

Il cadavere di una donna che ormai non era più degno di essere chiamato tale era accartocciato ai miei piedi, con un'espressione di dolore stampata sul suo volto ormai quasi inesistente.

Scappai, dovevo trovare i miei colleghi.

Corsi nei corridoi, per le scale.

All'improvviso caddi.
La mascherina che possedevo sul
viso si frantumò, i miei polmoni arrancavano a funzionare.

Amnesia.Where stories live. Discover now