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Sono seduta sulle sue gambe da un tempo incredibilmente lungo. Ora ho smesso di piangere.

<<Va meglio?>> Ci impiego un attimo a capire le sue parole. Alzo la testa <<Sì, certo.>>

<<Che cazzo, mi hai fatto prendere un colpo! Pensavo ti volessi infilare nel bosco da sola con questo tempo. Non ci stavi più con la testa!>> Non posso fare a meno di ridere <<Ero perfettamente conscia di quello che stavo facendo, se avessi davvero perso la testa ora mi starei comportando in modo molto diverso!>> rido ancora più forte, prima di rendermi conto di cosa gli ho appena confessato.

<<Che cosa faresti?>> abbasso il capo imbarazzata.

<<Nulla, era così per dire.>> Ovviamente non se la beve; si scioglie dall'abbraccio e mi solleva il mento con una mano. <<Allora?>>

Mi perdo nei suoi occhi verdi, è così bello. I capelli biondi sono disordinati a causa della pioggia, ma già asciutti. Mi avvicina il viso al suo <<Sto aspettando.>>

Non posso dirgli quello che provo, non ero pronta per un rifiuto all'inizio della passeggiata figuriamoci ora. Maledetta passeggiata, dannata pioggia e schifoso sanatorio.

Al diavolo <<E' evidente quello che provo per te Christian, non costringermi a dirlo.>> Sganciata la bomba. Il mio cuore batte forte in attesa di una sua reazione. Tutto mi aspettavo, tranne che scoppiasse a ridere.

<<Che cosa fai? Cosa c'è di divertente?>> mi fa alzare dalle sue gambe e si avvicina alla finestra.

<<Gigi, tu non mi vuoi. Tu credi di essere innamorata di me, ma ami solo il ricordo che hai di me. Sono passati tanti anni da quando eravamo ragazzini, le cose cambiano, io sono cambiato. Devi starmi lontano capito?>>

Sono scioccata. Al di là del dolore per essere stata respinta c'è rabbia. <<Non sono più una bambina Christian. Io so cosa voglio quindi non cercare di abbindolarmi con queste stronzate.>> mi giro diretta alla "chiesa".

Non possiamo ancora uscire da qui perché sta continuando a piovere a dirotto, ma sono troppo imbarazzata e furiosa per rimanere nella sua stessa stanza.

Sono arrivata alla conclusione che abbia detto quelle cose perché era meno crudele di un "Gigi non mi interessi". Per quanto mi riguarda però, una frase del genere la trovo ancora più offensiva e maleducata. Devo dire che mi ha trattato come una stupida adolescente nel bel mezzo di una crisi ormonale.

<<Ha smesso di piovere, è ancora tutto nuvoloso ma possiamo avviarci>>. Annuisco senza guardarlo e mi incammino.

<<Gigi, mi dispiace aver detto quelle cose. Non sei più una bambina, hai ragione>>.

<<Preferivo mi dicessi subito la verità>>. Si blocca <<Cosa?>>

<<Avanti, era logico che avrei voluto baciarti e tu niente, ti sei alzato così. Almeno l'altra volta eravamo stati interrotti e...>> mi afferra i polsi e mi spinge contro il muro.

Mi prende la testa fra le mani <<Non dirlo! Se dipendesse solo da me ti starei già scopando su questo pavimento>> lo guardo senza parole <<Ma non posso>>.

Sento che sta per allontanarsi da me di nuovo, ma stavolta non ci sto. Lo tiro per il braccio e lo bacio, uno stupido bacio appena accennato. Lo sento irrigidirsi, ma non si sposta. Gli passo la lingua sulle labbra, poi lo bacio ancora, questa volta più intensamente. Lo stringo a me e lui inizia rilassarsi, e ricambia il bacio. L'atmosfera è mutata radicalmente, ci vogliamo, entrambi. Infila la lingua nella mia bocca, quasi disperatamente, mentre con la mano mi accarezza il fianco, e scende giù.

Poi si stacca, così, senza preavviso. Si è fatto serio <<Dai, andiamo>>.

Sono troppo scossa per dire qualsiasi cosa.

Come sempre, mi limito a fare ciò che vuole, e lo seguo oltre la finestra.

LOSTEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora