Chapter 2- Rango

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Chapter 2- Rango

Corro fuori dalla classe il più velocemente possibile. Normalmente, sono estremamente lenta e inizio ad avere attacchi di asma dopo cinque minuti di corsa anche se non ho l'asma.
Ma il fatto che avessi appena schiaffeggiato un ragazzo che è considerato Dio nella mia scuola mi ha davvero motivato a correre più velocemente. Dico davvero, le persone non osano pestargli i piedi o rispondergli, figuriamoci schiaffeggiarlo.

Corro dritta verso il corridoio e salgo sul mio van color verde vomito che è nel parcheggio, accendendo il motore. Vedo Dylan che corre fuori dalla scuola dietro di me e schiaccio l'acceleratore, andando via il più velocemente possibile, per quanto poteva andare veloce quel van inutile.

So che Dylan dice che non ferirebbe mai una ragazza e tutto il resto, ma lo sguardo furioso che aveva sul viso non scherzava.

Non mi ha mai lasciata in pace, quasi ogni giorno viene da me e cerca di flirtare. La sua insistenza meriterebbe un premio. E' stato davvero bello schiaffeggiarlo mentre faceva quel sorrisetto. Sebbene probabilmente dovrò evitarlo per il resto dell'anno fino al diploma e non dovrò più vedere il suo viso da Dio greco. Saperlo mi fece sentire un milione di volte meglio, finchè non iniziai a pensare a quello che mi sarebbe successo se Dylan mi avesse trovata.

Sono morta.

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Il giorno successivo mi sveglio e prego il Signore affinché mi faccia diventare un camaleonte per camuffarmi con i dintorni tipo il camaleonte di Rango.

Mi cambio e mi metto dei vestiti neri per essere il meno evidente possibile. Indosso una felpa nera e nessuno mi guarda mentre cammino nei corridoi con il cappuccio sulla testa.

Quasi tutti i giorni indosso il rosa e il nero, quei due colori sono i miei preferiti e so che sono completi opposti, ma stanno davvero bene insieme.

Come si dice, gli opposti si attraggono.

Ringrazio la principessa della gomma che nessuno mi avesse notata perchè altrimenti sarei morta. Perchè? Beh, perché avrebbero detto a Dylan quello che sto indossando così che lui mi avrebbe trovata e mi avrebbe uccisa.

lezione che ho in comune con Dylan è letteratura inglese quindi spero non mi noti.

Sembra che tutti parlino della stessa cosa, da quello che sono riuscita ad origliare. Me. Beh, dello schiaffo che ho dato a Dylan e del fatto che non sono ancora morta. Enfatizzo la parola ancora.

In qualche modo passo tutte le lezioni senza che il mio sangue venga sparso sul pavimento. Forse pensa che sono restata a casa perchè ho troppa paura di lui. Ugh, non ho paura di lui.

Okay, è una bugia. Sono terrificata. Sebbene non lo ammetterei mai. Se ci sono tre cose che dovete sapere su di me sono:

1) sono sempre molto sarcastica. In pratica è la mia seconda lingua e lo parlo fluentemente

2)Non ammetterei mai per nulla al mondo di essere in imbarazzo, preferisco combattere quel lurido bastardo che essere codarda

3) Dylan O'Brien. E' tutto quello che ho da dire a riguardo

Già, sono io, la sarcatica stronzetta fangirl. Piacere di conoscervi.

Esco fuori dalla scuola e vedo Dylan parlare con uno dei suoi amici delinquenti, nonchè compagno di squadra.

Il suo compagno di squadra mi guarda e i suoi occhi si spalancano. Mi rendo conto solo in quel momento che non sto indossando il cappuccio. Oh cetriolini.

"Dylan, quella non è la nerd che ti ha dato uno schiaffo?"

Dylan si gira più velocemente di un ghepardo con una flebo di caffeina e i suoi begli occhi castani incontrano i miei.

Dylan mi guarda in cagnesco e serra i pugni, la sua mascella si irrigidisce e le sue labbra assumono la forma di una linea retta. Mi ucciderà.

Merda. Merda. Merda. Merda. Merda. Merda. Merda.

Dovrei correre.

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That Nerd [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora