Capitolo 9

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Clarke era davanti casa Smith con una valigia in mano. D'altronde sarebbero stati via solo una settimana. Abby Griffin aveva saputo dalla figlia che sarebbe stata via per una gita con gli amici, scusa inventata dalla ragazza per evitare domande. Mentre era presa dai suoi pensieri,poggiata al cancelletto della villa, la porta si aprì e ne uscì fuori la famiglia Smith. Clarke girò di scatto la testa per vedere il capo famiglia dirigersi verso il cancelletto e sorriderle.
-Clarke! Come mai non sei entrata?- chiese aprendo il cancello con un gesto veloce.
-Non volevo disturbare,signor Smith. E poi sono appena arrivata.- rispose cordialmente lei. Lui le si parò davanti.
-Sono felice tu sia venuta. Non credevo lo avresti fatto.- disse per poi avvicinarsi all'auto parcheggiata proprio davanti la villa, lasciandola interdetta. Subito le si avvicinò la signora Smith che le rivolse un sorriso caldo prima di raggiungere il marito e poi arrivò Octavia che le saltò letteralmente addosso.
-Clarke! Che bello vederti!- urlò abbracciandola -Ieri non sei venuta agli allenamenti.- aggiunse sussurrando subito dopo. I signori Smith non potevano sapere che anche Clarke praticava lo Street Dance, altrimenti avrebbe rovinato la loro idea di ragazza perfetta, che era esattamente quello che serviva a Bellamy per fare una bella figura.
-Scusa,O. Mia madre mi ha segregato in casa per dei momenti 'Madre/Figlia'.- sussurrò di rimando lei. La ragazza si staccò e annuì leggermente, con fare comprensivo. Poi Clarke spostò lo sguardo verso la casa, vedendo con non c'era nessun'altro dietro la ragazza..
-È ancora dentro. Stamattina ha avuto un'altra discussione con Vince.- Octavia rispose ai suoi pensieri mettendole una mano sulla spalla. In quello stesso momento Bellamy uscì dalla casa,furioso e a passo spedito e solo allora Clarke si rese conto del motivo delle parole di Vince. Una volta raggiunte le ragazza,Bellamy e le due entrarono in macchina senza proferire parola, dopo aver caricato le valigie velocemente. Il viaggio sarebbe passato tranquillo,se Vince non avesse provocato Bellamy diverse volte.
-Allora, Bellamy, come va quella cosa che chiami 'ballo'.- il ragazzo, che stava guardando fuori dal finestrino con fare disinteressato, s'irrigidì di colpo, stringendo i pugni. Clarke, che era seduta affianco a lui, girò la testa di scatto nella sua direzione in contemporanea di Octavia. Bellamy osservò la figura di Vince intento a guidare, con uno sguardo che avrebbe potuto fulminarlo. La giovane Griffin fece la prima cosa che le venne in mente, una cosa che aveva già provato in passato e che aveva funzionato: gli prese la mano e la strinse quanto più poté. Il ragazzo spalancò gli occhi e la osservò, mentre lei ricambiava lo sguardo con fare rassicurante e stringeva la sua mano sempre di più. Lui sospirò e ricambiò la stretta senza interrompere il contatto visivo.
-Va benissimo, Vince.- rispose una volta riacquistata la calma. Octavia osservava la scena con un leggero sorriso stampato sul volto.











-Siamo arrivati!- esclamò la giovane Blake indicando il finestrino. Bellamy e Clarke girarono la testa verso il finestrino, sorridendo, con le mani ancora intrecciate. Una volta scesi il ragazzo sembrava più tranquillo: prese la sua valigia e quella di Clarke e si diresse all'entrata seguito da quest'ultima e sua sorella, mentre i signori Smith erano già dentro.
-Salve, siamo la famiglia Smith. Siamo dei parenti della sposa che farà il suo matrimonio qui tra qualche giorno.- la ragazza della reception controllò velocemente sul computer per poi annuire e posare due chiavi sul tavolo: la numero 301 e la numera 299.
-Ecco a voi: una matrimoniale più un letto singolo e un'altra matrimoniale. La 301 è al terzo piano e sarebbe quella con il letto singolo, mentre la 201 è al secondo piano. La sposa ha chiesto di prepararvi per questa sera e di andare nella sala da pranzo.- spiegò la ragazza cordialmente. Bellamy e Clarke si erano fermati al fatto che probabilmente, anzi sicuramente, avrebbero dovuto dormire insieme. Si guardarono per qualche secondo dritti negli occhi, istaurando una conversazione visiva. D'altronde agli occhi degli altri erano fidanzati perciò non ci sarebbe stato niente di strano. Per le altre persone. Per loro sarebbe stato strano e imbarazzante. Octavia notò i loro sguardi palesemente imbarazzati e cercò di salvare la situazione.
-Ehm... Papà?- chiese subito rivolgendosi a Vince.
-Dimmi Octavia.-
-Posso dormire io con Clarke?- chiese velocemente e facendo gli occhi dolci.
-E perché mai?-
-Perché siamo molto amiche e voglio stare con lei!-
-Octavia smettila di dire stupidaggini, potrai stare con lei quanto vuoi. Lei è la fidanzata di Bellamy e Luna lo ha fatto per farli stare insieme.- disse retorica la signora Smith. La ragazza sbuffò osservando di nuovo i due ragazzi che la ringraziarono con gli occhi per lo sforzo. Tutti e cinque salirono le scale per poi dividersi al secondo piano e dirigersi ognuno nella proprio camera. Bellamy e Clarke si diressero in totale silenzio nella loro camera. Il ragazzo aveva le valigie in mano mentre la ragazza inseriva la chiave nella toppa della porta e fece scattare la serratura. La stanza era molto accogliente ed entrambi fermarono lo sguardo a lungo sul letto. Il ragazzo posò le valigie sul pavimento e sospirò.
-Dormirò sul pavimento.- la ragazza girò la testa di scatto.
-Cosa? No!-
-Dai Clarke, è già tanto quello che stai facendo per me: venire qua, fingerti la mia ragazza... Non devi anche dormire con me.- disse lui tranquillamente.
-Bellamy, non posso farti dormire sul pavimento!- disse lei, retorica.
-Io dico di sì.- lei sbuffò.
-Testardo.-
-Rompi scatole.-
-Fastidioso.-
-Prepotente.-
Lei sbuffò ed entrò nel bagno.
-Non metterci una vita!- la sentì borbottare oltre la porta mentre scoppiava a ridere.









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