Capitolo 6: Riunione di famiglia

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I giorni a Mystic Falls passano velocemente, le giornate sono quasi tutte uguali fra loro, ed io inizio a soffrire la routine. La mattina io e Damon scendiamo nella cripta, per il momento abbiamo sospeso il rito per contattare gli antenati, si è reso conto che prima è meglio trovare un modo per uccidere o intrappolare la strega, che sembra perseguitarmi, per un motivo a me del tutto ignoto. In questi giorni io e Jeremy siamo usciti insieme praticamente tutti i giorni, ogni giorno si rivela sempre più perfetto. Ha un carattere davvero dolce e affettuoso, non ho mai incontrato uno ragazzo come lui, questa sera usciamo per un secondo appuntamento, e non sto più nella pelle. Sistemo delle candele sul tavolo del soggiorno di Damon, sto cercando un modo di localizzare la strega, con la rosa che ci ha lasciato come promemoria qualche giorno fa. Cospargo le ceneri dei petali sulla mappa di Mystic Falls; "qui hanc donationem fecit"; dico concentrandomi. Ma pochi secondi dopo, la mappa prende fuoco; "non bruciarmi la casa"; si lamenta Damon entrando, mi guarda con aria apprensiva e si ferma di fianco a me; "non riesci a localizzarla?"; Domanda guardando la mappa bruciare; "no è protetta da una potente magia"; sospiro delusa; "non devi abbatterti, ci riuscirai"; dice poggiando una mano sulla mia spalla, cercando di rassicurarmi; "i giorni passano in fretta e non riesco a trovarla"; replico spaventata. La mia vita è appesa ad filo, e gli unici che vogliono proteggermi sono degli estranei, e non so fino a che punto sono disposti a rischiare per me. "Darcey io devo andare a parlare con una strega qui in città, vorrei che venissi con me"; sospiro rumorosamente, ed osservo per pochi secondi il mio ennesimo fallimento; "vorrei riprovarci"; replico un po' speranzosa; "non voglio lasciarti da sola qui, è pericoloso"; annuisco al vampiro; "andiamo". Arriviamo davanti una grande casa coloniale; "chi è questa strega?"; Domando osservando l'enorme casa coloniale; "Betty, è una vecchia strega che conosco da tempo"; risponde dirigendosi verso la porta. Damon bussa, e dopo pochi secondi una signora molto anziana vieni ad aprirci; "Damon Salvatore, sono cinquant'anni che non ti vedo"; Damon la guarda sorridendo; "posso accomodarmi?"; Le chiede aspettando il permesso per poter entrare; "lei è una strega"; afferma guardandomi dalla testa ai piedi; "si è un piccolo prodigio"; dice lasciandomi sorpresa, non è da lui farmi un complimento; "entrate". L'anziana strega ci fa accomodare dentro la sua casa. E' davvero enorme, e guardandomi attorno riesco a vedere dei vecchi cimeli, sia magici che mondani, si vede che questa casa è molto vecchia; "questa casa ha duecento anni"; Dice Betty lasciandomi sbalordita, sembra che mi abbia letto nel pensiero; "si bambina io leggo nel pensiero"; spalanco i miei occhi e le sorrido un po' imbarazzata, adesso qualsiasi cosa penserò mi metterà a disagio; "siete qui per la strega che minaccia la città"; continua guardando sia me che Damon; "si Betty, puoi fare qualcosa, insomma sai chi è?"; Domanda Damon; "ho sentito i suoi poteri, è molto forte"; ammette la strega; "ma non vi posso aiutare, mi dispiace". Io e Damon ci guardiamo con aria disperata, ma almeno abbiamo tentato qualcosa; "va bene grazie Betty". Usciamo da quella casa, continuo ad osservare Damon con un sopracciglio alzato, non è da lui arrendersi in questo modo. Entriamo in auto; "perchè mi guardi in questo modo?"; Chiede notando il mio sguardo fisso su di lui; "sul serio?"; Alzo la voce; "lei ti dice che non sa nulla e tu non ribatti, nessuna parola"; continuo sconvolta; "in quella casa non sono il benvenuto"; scrollo le spalle e poggio i miei piedi sul suo cruscotto; "incredibile"; sbotto incredula; "leva i piedi di là ragazzina"; "Io davvero non capisco, tu non sei uno che molla"; ribatto insistendo sull'argomento; "quella strega come hai sentito legge nel pensiero, e onestamente non voglio che qualcuno legga nella mia mente"; mi confida mettendo in moto l'auto; "che ci sarà mai nella tua testa, a parte Elena, sangue, bourbon e tanta arroganza"; lo infastidisco stampandomi sulle labbra il suo stesso sorriso; "credimi ragazzina ci sono molte più cose di me che è meglio tenere celate"; replica serio, con lo sguardo fisso nel vuoto. Quella sua risposta così seria, mia ha raggelato al tal punto da farmi perdere del tutto la voglia di scherzare. Torniamo a casa, ed io corro al piano di sopra per  prepararmi per l'appuntamento con Jeremy. Faccio una doccia e metto una semplice maglia rossa, ed un paio di Jeans chiari, strappati sulle ginocchia. Esco dalla mia camera, e mi rendo conto che questa mattina quando ho preso il sangue nella camera di Damon, per il rito di protezione per la casa, ho lasciato lì per sbaglio il mio ciondolo a forma di cuore.  Tengo particolarmente a questo ciondolo, me l'ha regalato mia madre per il mio quindicesimo compleanno, non me ne separo mai, ma questa mattina come sempre Damon mi metteva fretta e quando mi è caduto per terra l'ho lasciato lì. La sua camera sembra vuota, quindi avanzo lentamente qualche passo in avanti; "cerchi qualcosa"; Damon appare davanti a me, facendomi spaventare; "sei impazzito?"; Urlo tenendomi una mano sul cuore; "si bussa prima d'entrare"; mi fa notare un po' infastidito. Solo quando mi riprendo dallo spavento, mi rendo conto che il vampiro davanti a me, non ha nulla addosso, tranne per quel asciugamano striminzito che si tiene stretto miracolosamente in vita. Lo fisso qualche secondo indugiando sui suoi addominali. Deglutisco, e cerco di ricompormi, è pur sempre Damon. Quando i miei occhi ritornano a guardare il suo viso, ci vedo stampato un sorrisino al quanto compiaciuto. "Il mio ciondolo, ho perso il mio ciondolo"; balbetto nervosa, è la prima volta che mi succede, io non sono mai impacciata o timida, sono sempre stata sicura di me, un paio di addominali scolpiti non possono mettermi K.O in pochi secondi. "E' questo?"; Chiede sventolandolo fra le sue mani; "sì dammelo"; gli ordino seria e decisa; "tieni"; stranamente me lo porge senza fare troppe storie. Lo fisso ancora, nonostante mi abbia ridato ciò che avevo perso; "allora ragazzina, vuoi ammirare un altro po' il mio corpo o vai da jeremy?"; Mi domanda sfacciatamente; "non ti stavo ammirando"; urlo spalancando i miei occhi, lui ride divertito; "dai vai ragazzina"; continua divertito. Jeremy mi ha portato al cinema a vedere un film sui vampiri, come se non ne avessimo già abbastanza di loro, tutti i ragazzi in sala sono usciti dal cinema terrorizzati, mentre io e Jeremy ridevamo come matti su tutti gli errori che il regista aveva commesso su i vampiri. Stare con Jeremy è sempre piacevole, parliamo di tutto, e senza mai essere in imbarazzo. Ho fatto amicizia anche con quel ragazzo Matt, il barista del Mystic grill, un ragazzo molto socievole e divertente. Adesso siamo seduti tutti e tre in un tavolino del bar, che sta per chiudere, è quasi l'una di notte, ma noi ci stiamo divertendo quindi non abbiamo voglia di andarcene. "Una volta Matt era il ragazzo di Caroline"; ride Jeremy, entrambi mi stanno raccontando delle loro disastrose storie d'amore, il povero Matt è stato lasciato molte volte, anche da Elena. "Io a New Orleans uscivo con un vampiro millenario, ma poi ho scoperto che usciva con me solo perchè voleva distruggere Elijha, credeva che mi sarei alleato con lui, rivelandogli tutti i suoi punti deboli"; dico bevendo un sorso di birra. Lucien Castel il mio diciamo ex, è forse uno fra gli esseri più cattivi che popolano questa terra. Damon in qualche modo me lo ricorda, hanno la stessa arroganza e prepotenza. "Allora come sfortuna in amore tu batti tutti e due"; esclama Jeremy ridendo; "diciamo che tutti e tre insieme facciamo un bel trio di cuori spezzati"; ribatto, facendo scontare la mia bottiglia di birra con quella di entrambi. La serata è giunta al termine, Jeremy mi ha riaccompagnata a casa, lo fa sempre, ma questa volta l'atmosfera intorno a noi è molto più intima. Siamo sull'uscio della porta, e ci guardiamo attentamente, il mio sguardo si posa molte volte sulle sue labbra, e noto che anche il suo guarda le mie. Si avvicina schiarendosi la voce, il mio cuore batte forte, e il suo viso e davvero vicino al mio le nostre labbra stanno per sfiorasi; "Bentornata ragazzina"; Damon spalanca la porta di casa, facendoci sobbalzare entrambi; "disturbo?"; Domanda facendo finta di nulla, quasi con aria dispiaciuta; "ma che stupido vi stavate dando il bacino della buonanotte"; continua sarcastico mettendosi la mano sul cuore, fingendo di essere mortificato; "sai che ore sono ragazzina?"; Mi chiede con aria seria; "quasi le due"; rispondo tranquillamente; "non è un albergo questa casa"; puntualizza arrabbiato, non capisco perchè se la stia prendendo tanto, lui fa sempre le ore piccole; "credevo di essere libera"; puntualizzo ricordandogli il nostro accordo, incrociando le braccia al petto; "entra in casa, così ne parliamo meglio"; mi suggerisce serio. Saluto Jeremy ed entro in casa, lui chiude la porta, ed inizia ad osservarmi con uno strano ghigno sul volto, come se fosse soddisfatto di aver rovinato la mia serata."È vero sei libera, ma sei anche in pericolo, non puoi gironzolare in città come se nulla fosse"; mi rimprovera duramente; "ti preoccupi per me adesso?"; Domando alzando il tono della mia voce; "aspetta si che ti preoccupi, io devo riportarti in vita la fidanzata"; continuo abbastanza arrabbiata; "non parlarmi così"; mi intima avvicinando il suo viso al mio. Il mio viso ed il suo sono vicinissimi, il mio respiro si accorcia, e sta diventando quasi impossibile sostenere il mio sguardo sui suoi occhi profondi; "io vado a letto"; mi volto verso le scale, e me ne vado infastidita. Sembra ricavare del contorto e insano piacere nel rendermi la vita un inferno costantemente.

Fear to love again {The vampire diaries}Where stories live. Discover now