30. Enemies

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Risate che echeggiavano nella sua testa, Alexander che la costringeva a bere qualcosa a lei sconosciuto, tutti i soldati che la guardavano ridendo mentre si accasciava a terra sentendosi priva di energie..

Melody si risvegliò dopo chissà quanto in un letto a lei sconosciuto confusa come non mai.. Sbattè le palpebre più volte cercando di realizzare dove fosse e a quel punto iniziò a ricordarsi.. Avevano raggiunto un ritrovo dei figli di Afrodite secondo ordine del Titano a cui erano fedeli

Si alzò cadendo quasi su se stessa notando di essere vestita in modo orribile. Si sentiva quasi nuda dentro quella tunica bianca decorata in oro notando lungo le braccia dei gioielli, dei bracciali attorcigliati al braccio, una collana e degli orecchini mentre i lunghi capelli biondi li aveva raccolti in un chignon composto da una coroncina d'oro mentre qualche boccolo le ricadeva ai lati del viso davanti.

"Ugh, potrei vomitare" Sussurrò guardandosi allo specchio rabbrividendo al suo stesso riflesso 

"Dov'è la mia spada.. la mia armatura" Sussurrò nervosamente a se stessa quando d'un tratto la porta si spalancò e Melody sobbalzò leggermente mandando le peggio maledizioni a chiunque fosse appena entrato nella stanza che si era rivelata davvero grande

Sembrava una stanza all'antica, un enorme letto a baldacchino al centro con delle tende bianche che lo dividevano da tutto il resto, un divanetto messo all'angolo vicino ad una libreria con chissà quali libri di chissà quale secolo, candele accese e profumate che rendevano l'atmosfera della stanza rilassante.

Gli occhi blu della ragazza si soffermarono davanti ad un Alexander sorridente mentre si scombinava i capelli castani dopo essersi tolto l'elmo della sua armatura

"Si può sapere che cosa cazzo sto indossando?" chiese la ragazza assottigliando lo sguardo e Alexander rise leggermente osservandola divertito 

"Non ti trovi a tuo agio?" chiese ironico sapendo benissimo la risposta, ma sembrava adorare il viso della ragazza incazzato e semi preoccupato

"Non fare queste domande stupide, ovvio che si" Disse incrociando le braccia al petto "Voglio ritornare dai miei soldati, non ho intenzione di fare la testa di cazzo con questa tunica a caso" 

Alexander poggiò l'elmo sul divanetto e le sorrise sghembo "Invece ti sta benissimo, sembri davvero una Dea" disse avvicinandosi a Melody che indietreggiò studiando ogni sua mossa

"Perchè siamo qui?" chiese la ragazza stringendo in dei pugni la parte della sua tunica cercando di calmarsi 

"Potresti essere la compagna del nuovo Dio della guerra sai? Saresti perfetta Melody, i tuoi fottuti occhi.. Tutti pensano che tu in realtà sia una figlia di Afrodite, sai? E' un'onore data la tua bellezza impossibile da battere" La lodò non facendole battere ciglio fino a quando non sentì la parete e si fermò con Alexander davanti che la guardava negli occhi 

"Perchè un ritrovo di figli di Afrodite? Qual'è il vostro piano?" chiese la ragazza ritrovandosi la mano di Alexander sulla spalla ed il suo viso vicinissimo 

"Melody Melody.. Forse non hai capito che tu ormai non hai nessun potere, non hai nessuno dalla tua parte qui, sei circondata" Le ricordò facendole mordere il labbro arrabbiata

"Perchè. siamo. qui." Ripetè assottigliando lo sguardo e Alexander le sorrise 

Se non fosse per il fatto che era il nemico, Alexander era un ragazzo di tremenda bellezza. Sapete, alto, muscoli accentuati ma non troppo, occhi chiari, capelli di media lunghezza che quasi quasi quando erano spettinati lo rendevano ancora più bello 

Ma era una testa di culo, e vaffanculo, never a joy.

"Perchè credo che tu ormai sia diventata mia prigioniera, e sinceramente non credo sia giusto ucciderti sotto consiglio dei miei soldati, sarebbe tutto sprecato" Disse facendo scivolare lentamente la spallina della tunica facendo sorridere Melody

Stormwings {Larry Stylinson}Where stories live. Discover now