Capitolo 1 - Fine ed inizio

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Già una targa

Nashville ancora lontana. La vita, prima di quella universitaria, l'aveva assorbita, fagocitata, risucchiata nel vortice degli eventi.

Una targa

Si domandava cosa avrebbero potuto scrivere di lei. Quale ricordo avrebbe sopraffatto gli altri, quale gli altri avrebbero ricordato.

Si rispose.

"Qui ha vissuto Faith De Nisio: figlia; sorella, a quanto pare; costantemente incline al dubbio; perennemente in balia degli eventi."

Non certo ciò che immaginava per il suo futuro.

Fu così che il famoso, o famigerato, bicchiere mezzo pieno si riempì di tutte quelle fatalità che la vita le aveva nascosto per troppo tempo ed infine sbattuto in faccia senza il minimo riguardo.

"La verità rende liberi", le avevano detto.

"Tutto avviene per una ragione", ripetuto fino allo sfinimento.

E forse entrambi gli assunti erano veri. Sulla sua pelle, ora, più reali che mai.

La colpa di tergiversare, i dubbi paralizzanti, le contraddizioni del cuore.

Si possono amare due persone allo stesso modo?

Gli ormoni avevano risposto sì.

Ma il cuore?

Confusionario, voltafaccia, eppure, incredibilmente, aveva infine preso la sua decisione. Una decisione che, in fondo, Faith ammetteva non essere poi così distante da sé.

Guardarla ogni giorno in quegli occhi che erano lo specchio del suo passato, viverla in quella grande ed ora deserta casa, dormire e fare l'amore. Era ciò che aveva desiderato. Più o meno.

Il classico bicchiere mezzo pieno.

Preferiva vederlo così. Come quella tazza di thè che, fumante, scivolava nella sua gola e la riscaldava, proteggendola dai primi freddi che l'autunno portava con sé.

Ottimista e positiva. Un fioretto da promettere prima per sé stessa che per tutti gli altri.

Tre settimane. Il desiderio di comprensione si era rovinosamente infranto contro il muro della negazione e del rifiuto. Contro lui.

Pregarlo non era servito. Un atteggiamento disfattista lo aveva costretto a chiudersi in camera. I baci, il piacere di averlo visto scendere tra le cosce quel giorno al North erano tormenti direttamente proporzionali al calore provato. Qualcosa di inconcepibile alla luce delle ultime rivelazioni.

Poi era andato via.

« Ho bisogno di spazio per capire. » aveva detto prima di uscire, a testa bassa, dalla sua vita.

Sconfitto ed umiliato. A ragion veduta oppure no, il risultato non cambiava.

Ma Faith, fatalmente destinata alla scelta, preferiva concentrarsi sul bicchiere mezzo pieno.

I "se" ed i "ma" lasciarono il tempo che trovarono.

La casa era rimasta a loro. L'affitto e le rate dell'università non erano più un problema. Vantaggi indiretti e non richiesti. Non che ne volesse approfittare ma lui insistette. Alla fine capitolò con qualche riserva nonostante lui volesse Faith alla Beta Chi e lontana dal North.

Ma lei desiderava guadagnare la sua permanenza. Non abbandonò il posto di lavoro, che le ricordava chi era e chi invece le era distante, e neppure quella casa dove la propria privacy non era invasa da urlanti consorelle. In questo modo potevano vivere insieme come mai avevano fatto. Ma nonostante l'abbondanza di spazio le loro camere rimasero immutate. Solo un letto più grande per la camera di Faith. Il resto venne chiuso a chiave.

Tre mesi. Questo il tempo che avevano concordato. Anche in quel caso lui avrebbe desiderato attendere meno ma Faith strappò una giusta via di mezzo. Dopo tale periodo le camere sarebbero state riaperte e nuovamente disponibili per lui e Faith.

Si rivelò essere anche ottimo falegname, aggiustando la porta d'ingresso cigolante. Per questo motivo non lo sentì entrare.

« Faith! »

« Amore! »

© G.

Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

TWO | Prima StesuraWhere stories live. Discover now