La mattina alle 10:45 mi sveglio a causa del continuo suonare del campanello, vado ad aprire la porta, vedo mia cugina Alessandra.
«Ale!» urlo felice saltandole addosso.
«El! Mi sei mancata un botto!» sorride commossa e mi afferra, la guido in camera mia. La faccio sistemare al meglio e inizio a dirle tutte le cose che si era persa.
Andiamo in cucina a mangiarci un po di latte e biscotti, il mio telefono inizia a trillare.
Gion: Piccola, oggi pomeriggio vuoi stare con noi?
Va bene, porto mia cugina Alessandra.
Gion: a dopo piccina.
Dico a mia cugina che oggi pomeriggio usciremo con dei miei "amici" e una mia amica, Silvia, la sorella di Gion.
Decidiamo di andarci a preparare poiché sono le 12:25. Prendo i vestiti e i trucchi andando nel mio bagno a prepararmi, mando mia cugina a farsi la doccia nell'altro bagno. Quando finalmente sono pronta esco dal bagno e mia cugina lo stesso, mettiamo a posto tutto e andiamo di sotto a cucinare degli spaghetti alla carbonara.
Stiamo pulendo la cucina quando sento il mio campanello suonare.
«Vado io!» dice lei.
Va ad aprire alla porta e entrano in casa Diego mano nella mano con una ragazza, Gionata, Mirko, Mario e Ghali.
Mi lecco le labbra guardando là ragazza
che era con Diego.
«Lei è Samantha. La mia fidanzata.»
Sento qualcosa fare male dentro di me. Neanche mi piace Diego.
Ma forza Elena, non lasciar apparire le tue emozioni agli altri. Faccio un sorriso finto e quando lei mi porge la mano gliela stringo, mi siedo sulle ginocchia di Gionata e vedo Diego cambiare espressione.
«Gion scusa, puoi prendermi le sigarette dal giubbotto? E tu Elena, potresti darci un bicchiere di acqua, a me e alla mia fidanzata.» marca l'ultima frase. Sento come se ci fosse qualcosa a pugnalare le mie ferite. Vado in cucina con un peso sullo stomaco e poi dopo aver preso i due bicchieri di acqua e glieli porto, mi risiedo sulle gambe di Gionata e mi stringo a lui. Vedo che Alessandra e Mario vanno molto d'accordo, ridono e scherzano scambiandosi i numeri di telefono.
