Capitolo quarto

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                           Capitolo quarto

"Allora? L'hai vista?" Il riccio si alzò di scatto dalla sedia sentendo la porta sbattere. Madison si tolse le scarpe mentre si avvicinava all'amico.

"Si, casa sua é circondata." Sussurò sedendosi su una delle sedie.

"Come faremo?" Harry prese la sua tazza di the tra le mani tremanti. La mora si massaggiò la testa stanca.

"Le guardie l'accompagnano da per tutto, ma possiamo agire solo quando esce di casa. È più fattibile." Stava cercando un soluzione.

Pensava che il peggio sarebbe stato far evadere Harry ma non immaginava che prendere Arabella sarebbe stato così difficile. Il riccio annuì.

"Come sta lei?" Era curioso. Aveva aspettato troppo tempo. Ora aveva bisogno di sapere.

"Bene, studia, ha una famiglia, ora si fa chiamare Bella. L'ha cambiato all'anagrafe." Voleva essere onesta con lui. A costo di farlo soffrire, doveva sapere cosa aspettarsi. Harry la fissò con sguardo vuoto.

"Si è dimenticata di me." Affermò duro. Maddy scosse la testa contrariata.

"Se non mi amasse più?" Stavolta la voce di Harry tremò, quasi impaurita.

"Le faremo ricordare" sorrise Maddy. Se non si ricordava di loro, le avrebbe fatto rivivere tutto, dall'inizio alla fine e sta volta avrebbe scelto lei il finale.





"Bella muoviti i tuoi ci stanno aspettando." Gridò Naomi dalla cucina. James sbuffò mentre apriva la porta. Le guardie erano già pronte a scortarli.

"Arrivo, arrivo un secondo." Rispose uscendo dalla camera.

Aveva indossato semplicemente un paio di jeans con una maglietta nera è un paio di scarpe da ginnastica.

"Tutto questo tempo, per...questo?" La sminuì James appena la vide.

"Hey, io mi lavo!" Esclamò mentre Naomi alzava gli occhi al cielo per i loro battibecchi.

"Sisi, ne riparleremo dopo. Ora fuori." Disse tirandoli letteralmente giù per le scale.





"Non vedo l'ora di assaggiare la torta di mele di tua madre, oh e devo fare una partita a carte con Des, come sta la piccolina? E Daniel deve essere cresciuto eh?  Bello come il fratello magari." Erano dieci minuti che Naomi non la smetteva di parlare. Persino la scorta, che stava guidando, non c'è la faceva più ad ascoltarla.

Bella aveva perso interessa dopo i primi due minuti e conoscendo l'amica si era limitata ad ignorarla per tutto il viaggio. Mente James era esasperato. Si porto le mani alle orecchie pur di non sentirla.

"Stai zitta cazzo." Esclamò ad alta voce. Ma non la fermò dal continuare.

"Se tu non mi vuoi sentire fa niente, ma Bella è interessata, vero?" Disse girandosi verso l'amica. Lei annuì distrattamente facendo imprecare il fratello.

Cinque minuti dopo furono finalmente arrivati e tutti, perino le guardie, sospirarono di sollievo. James scese arrabbiato dalla macchina e senza guardarsi dietro chiuse con violenza la porta.

"Hey." Esclamò Naomi. Poteva farsi male. Ma il ragazzo le rispose con un medio mentre si avvia a casa.

"Ha ragione." Disse Bella mentre scendeva con un sorriso dalla macchina. Quei due la facevano impazzire ma erano troppo teneri.

"Togliti quel sorriso da ebete dalla faccia. Comunque più tardi passa Lucas? Non lo vedo da mesi"

"Si, oggi pomeriggio." Rispose mentre bussavano alla porta. James era così arrabbiato da averle chiuse fuori.

Awake- sequel di 'La piccola di papá'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora