capitolo 6

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Dopo l'incontro con Die non ho chiuso occhio.
Il suo sguardo mi faceva gelare il sangue e non mi spiego il perché, visto che sono uno degli Alpha più forti. 

Mi sono stupito appena l'ho vista, era più grande di me e con il pelo nero come la pece, che alla luce della luna aveva delle sfumature rosse come le fiamme che generava ad ogni minimo movimento. Aveva un'aura potentissima, quasi il triplo della mia.

E noi siamo relativamente forti in quanto ad aura.

Però ogni volta che incrociavo i suoi occhi sentivo un senso di pace dentro di me.

Non siamo pazzi Archer, ricordati quel particolare.

Niente di tutto questo ha senso! Anche con quello! Devo andare da uno psichiatra, troppe cose in troppo poco tempo.

Quegli occhi a chi potrei associarli?

I suoi occhi appena ci hanno guardato hanno cambiato colore, sono diventati viola. Quale persona normale ha occhi simili? Chi è veramente questa Die? Perchè siamo attratti da questa sua mostruosa forma?

Ora sono sdraiato sul letto con ancora il pigiama addosso e sinceramente non so neanche io il perché ce l'abbia visto che non ho chiuso occhio questa notte.
Dopo questa mia inutile riflessione, che mi ha portato solo un gran mal di testa, mi giro verso la sveglia e noto che sono solo le 5 di mattina. Mi sto annoiando a morte, quindi mi vesto con una tuta e vado a fare una corsetta nel bosco.

Appena esco l'aria gelida mi colpisce il viso, facendomi rabbrividire. Mentre corro non mi rendo conto che sono vicino ad una casa con un odore familiare e molto buono.

Helena è vicina!

Inizio a correre ancora più veloce attingendo anche un po' alla velocità da lupo. Quando sono davanti al lato destro della casa, mi metto a cercare la camera della mia compagna. Appena la trovo, salgo su un albero, dato che si trova al primo piano della casa, per poi mettermi a spiare.

Perchè la stanza è vuota? A che ore si sveglia per andare a scuola?

Mi metto a sedere sul ramo e aspetto che salga in camera.

Sto iniziando a pensare che lei non sia in casa, visto che sono qui da circa 30-40 minuti e in quella stanza non entra anima viva.

Dopo altri 5 minuti la porta finalmente si apre con un tonfo, spaventandomi e facendomi quasi perdere l'equilibrio. Quando mi affaccio quanto basta per vedere dentro la camera, noto la mia Helena tutta sudata, girata di spalle. All'improvviso si gira con un'espressione sadica che mi fa irrigidire sul posto. Deve sentirsi osservata visto che si avvicina alla finestra per poi guardare fuori.

Quella faccia non appartiene alla nostra Helena, quella che vediamo a scuola è piuttosto timida e gentile. Qui c'è qualcosa che puzza.

Non si è accorta di me, o almeno spero. Chiude le tende con un movimento secco.

Io sono ancora qui, con l'espressione attonita di prima.  Non ho mai avuto un'espressione come quella. Mi ricorda anche qualcos'altro, ma non riesco a collegarlo a niente.

Vuoto totale, sappiamo troppo poco di lei.

Pensi anche tu a quello che penso io?

Domani andiamo nella Sala Proibita. Troppe cose strane stanno accadendo da quando è qui.

Quando sarà a scuola le chiederò delle spiegazioni.

E come ti giustificherai? "Oh, ti ho spiata questa mattina dell'albero. Avevi una faccia strana e volevo chiederti il perchè". Ma allora sei veramente scemo.

La lupa dell'infernoWhere stories live. Discover now