SCAPPATOIA??

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"Pensa Scarlett, pensa e pure in fretta hai 10 minuti per scappare" pensai cercando una via d'uscita o meglio di fuga.
Vidi due guardie di sicurezza alla mia sinistra ma erano un pòlonatani da me perciò sarebbe stata una follia chiedere aiuto perché avevo Darcià appiccicato a me come una sanguisuga.
Iniziammo a dirigerci dentro e il mio cuore batteva all'impazzata come se fosse per esplodere, non avrei niente da perdere e se anche fosse nessuno mi avrebbe aiutata perché ero rimasta sola al mondo.
Rividi mia madre e mio padre e tante lacrime iniziarono a scendere dagli occhi e i singhiozzi iniziarono a farsi sentire.
Darcià si fermò di scatto.
"Non piangere tesoro, ora che sei mia non avrai niente di cui preoccuparti, farò di te una.." Non lo lasciai finire che la mia mano era andata in collisione con la sua faccia.
Lo guardai con disprezzo e dissi " Non chiamarmi tesoro e non osare finire la frase figlio di.." e le sue labbra erano sulle mie.
Iniziai a dimenarmi ma niente da fare. Smisi di muovermi ed aspettare che fosse lui a smettere.
Successe anche in fretta.
" Mai. Alzare. La. Mano. Su. Di. Me." disse a denti stretti e i suoi occhi presero una sfumatura nera.
Abbassai gli occhi e annuii. Te la farò pagare cara Darcià, stanne certo.
Entrammo dentro e uno dei suoi uomini andò alla reception per parlare e poi tornare a mani vuote.
Non ha preso i biglietti??
Solo allora mi accorsi che lui stava parlando in una lingua straniera con Darcià.
Erano Italiani!!!
E io sapevo quella lingua perciò capii tutto quello che dicevano.
Avevano un jet privato per questo non avevano i biglietti. Cazzo!!!!
"Devo andare in bagno Darcià" dissi.
"Mmm non ti credo" sbottò senza guardarmi.
"Per favore"
"Alessia accompagna la signorina" disse rivolgendosi ad una donna che prima non avevo visto.
"Certo signore" disse quella è mi fece segno di seguirmi.
La seguii senza fiatare almeno potevo uscire da lì.
"Non provare a scappare" sentii la voce di Darcià dire questo.
Sbuffai ma lo ignorai.
Alessia mi aspettava davanti al bagno.
Feci un lungo respiro.
Con la cosa dell'occhio notai che lui era impegnato a parlare con i suoi uomini e alcuni di quelli erano impegnati a parlare tra di loro. Perfetto via libera.
Ero brava nella corsa perciò partii a massima velocità.
"Signore la ragazza sta scappando" la sentii urlare e nello stesso tempo vidi Darcià vedermi con rabbia. Al diavolo, io non mi fermo.
La prima uscita era solo a dieci passi da me.
All'improvviso sentii qualcuno prendermi per la vita.
Girai la faccia e vidi Darcià incazzato nero.
"Lasciami lasciami per favore" urlai in preda al panico.
Vidi che mi portava verso il " private first class lounge".
Appena entrammo chiuse la porta con la carta magnetica. E si girò verso di me. Incazzato non proprio. Imbestialito era la parola giusta.
Cercai qualcosa in giro per proteggermi e trovai un vaso.
"Va bene Scarlett. Ora sei nei guai." Sbraitò
Deglutii pensando a cosa fare.
"Colpiscolo con il vaso" parlò la mia voce interiore, forse dovrei farlo.
"Non ti avvicinare Darcià o giuro che ti spacco la testa con questo vaso" dissi.
Lui rise. Forse non mi aveva presa sul serio.
Glielo lanciai.
"Che cazzo stai facendo Scarlett?? Vuoi ammazzarmi??" Urlò.
In un battito di ciglia mi ritrovai tra il muro e le sue braccia. Il suo naso sfiorava il mio.
Il suo respira era sul mio.
"Ti avevo avvertito di non alzare le mani su di me o sbaglio?"
Io non sapevo più cosa dire, il mio cervello era in tilt. La sua vicinanza non mi faceva ragionare e io odiavo me stessa in questi momenti.
"Il gatto ti ha mangiato la lingua?" Mi prese in giro " comunque abbiamo ancora un ora prima di partire e tu, rimarrai qui con me".
Cercai di spostarlo e menomale che ci fossi riuscita o almeno credo. Lo vidi prendere il telefono e dire di portare qualcosa da bere e mangiare. Ovvio era sera ormai è io non avevo nè pranzato né cenato.
Lui si mise seduto sul divano e aprì i primi due bottoni della maglietta per poi sospirare.
Io mi misi davanti a lui sul divano bordeaux.
Dopo cinque minuti sentii la porta aprirsi ed vidi entrare un tizio con un vassoi con vino e bicchieri. E un altro con il tavolino con rotelle su cui c'era cibo.
"Capo le serve qualcos'altro?" Chiese uno dei due.
Lui negò con la testa e fece il cenno di uscire.
"Vieni mangia qualcosa" mi disse mentre io osservavo gli uomini uscire.
"Non ho fame" chiarii.
Lui sbuffò.
"Senti Scarlett. Io mi sto comportando bene con te però la mia pazienza ha un limite è tu quel limite l'hai già superato da un bel pò" spiegò accigliato.
Non lo ascoltai mimamente.
Anzi non lo guardai nemmeno.
Lui sospirò.
"Vuoi fare la dura allora va bene" disse poi chiamando Josh, credo.
Questo venne in meno di due minuti.
"Tenga Capo! È quello che mi ha chiesto" dandogli una busta nera.
"Puoi andare Josh."lo liquidò.
Io lo guardai esitante e gli chiesi cosa fosse.
Ti fuori dal sacchetto una siringa. COSA??? UNA SIRINGA??
"Il gatto ti ha mangiato la lingua? Non parli più?" Mi derise.
"N..non ti avvicinare bastardo" gridai in preda al panico. Forse nessuna sa che io ho la fobia dell'ago. Iniziai a respirare male e ad agitarmi, non so più cosa fare.
Lui non si ferma ma continua ad avvicinarsi a passi lenti e questo aumenta la mia tortura.
"Per favore" supplicai con le lacrime agli occhi.
Nel frattempo mi ero alzata ed ero corsa nell'angolo più lontano da lui ovvero vicino alla porta. Iniziai ad andare in panico e se non mi fossi calmata sarei svenuta e lui avrebbe potuto violentarmi. Dovevo riprendermi mentre io cercavo di calmarmi lui si era avvicinato a me ed era solo a dieci passi da me.
La mia mente chiese pietà e io non riuscì a negargliela. L'ultima cosa che vidi fu lui correre verso di me prendermi prima che mi schiantassi con il suolo.
"Scarlett. Scarlett" mi chiamò.
Buio.
POV DARCIÀ.
Io avevo una certa pazienza ma questa ragazza era riuscita a tirare fuori di me il lato peggiore. Come ha fatto, non lo so.
Chiesi a Josh di portarmi del tranquillante in siringa ma la cosa che più mi colpì fu la sua reazione. Panico. Ha paura di una siringa?? Forse sta facendo finta, vuole commuovermi.
In quello stesso momento la vidi vacillare e se non mi fossi mosso si sarebbe schiantata contro il suolo anzi contro il tavolino di vetro.
"Scarlett. Scarlett" la chiamai ma era svenuta.
"Ma che cazzo le è successo??" Chiesi tra me e me.
Presi il mio telefono e  chiamai Josh di nuovo nel frattempo presi Scarlett in braccio e la misi sul divano. Era abbastanza grande da farla sdraiare.
La porta si aprì e lo vidi osservare la ragazza è poi la siringa ancora piena.
"Darcià ma che le è successo?"
Lui era il mio migliore amico, il mio braccio destro e solo lui poteva chiamarmi con il mio nome quando siamo soli.
"Non so. Non le ho neanche dato il tranquillante. È andata in panico e è svenuta" dissi " forse sarebbe meglio farla vedere ad un medico".
"Tra meno di 5 minuti si parte e a bordo abbiamo il necessario per curarla e poi lo sai che sono anche un medico" disse avvicinandosi a me.
Tocco il polso di Scarlett.
"È svenuta per il panico. E il polso è abbastanza regolare" spiegò.
John entrò dalla porta e ci disse che il jet era pronto e poi osservò la ragazza.
"Che le è successo??"domandò.
Gli spiegai velocemente tutto e dopo presi in braccio Scarlett ed uscimmo fuori.
L hostess appena ci vide si alzò e si inchinò in segno di rispetto.
"Prego signori. Da questa parte."disse facendomi occhi dolci. Tutte puttane. Vogliono solo i soldi.
La ignorai ed entrai.
Deposi Scarlett sul sedile accanto al mio e reclinai il sedile del tutto.
Le passai la mano sulla faccia. Dormiva tranquilla. Aveva i capelli rossi. Occhi verdi. Uno strano contrasto insomma. Le labbra erano piene e rosa. Da baciare.
"Avvisiamo i gentili passeggeri di mettere le cinture di sicurezza" disse una voce all altoparlante.
Tutti ci sedemmo e appena fummo in aria parlai a Josh " Forse sarebbe meglio se tu la visti Josh".
"Hai ragione portiamola nella camera da letto" e si alzò dirigendosi nella stanza.
La presi in braccio e m'incamminai.
Josh era già pronto con la sua roba mentre io la depositavo sul letto.
La sentii tremare per il freddo.
Josh avvicinò il suo stetoscopio al petto di lei.
"Fin qui niente. Ora vediamo la pressione. Mmmm normale" parlò chiaro.
"Allora perché è svenuta? Non le ho fatto niente" dissi osservandola.
"Darcià credo che tu abbia seri problemi. Come fai a dire..." aveva appena iniziato a parlare che sentimmo l'urlo di Scarlett.
"Lasciatemi....mammaaaaaaa papaaaaaa...ritornate da me..." stava urlando e piangendo allor stesso tempo.
Corsi da lei e pure Josh fece la stessa cosa solo che lui si fermò per prendere qualcosa dalla valigia. Un tranquillante.
"Darcià tieni la ferma. Meglio se dorme ancora  un pò" Annuii anch'io.
Appena Josh le diede l'iniezione, lei si tranquillizzò. La sua testa cadde sul mio petto. Continuava a singhiozzare.
"Dormirà per un paio di ore. È meglio se la lasciamo riposare.
Uscimmo dalla stanza.

Tua prigionieraWhere stories live. Discover now