Notte, quando stendi il tuo velo di scure viole
Un lume risplende in ignoti abissi
Nel dí oscurati dalla luce del sole:Brillano essi negli occhi spenti
Persi in universi inconsistenti,
Gusci indolenti di anime assenti.Vibrano vivi tra i singhiozzi nascosti
Da menzogneri sorrisi esposti
A un pubblico di ciechi,
Giudici dietro agli sguardi sbiechi.Urlano nel silenzio di uomini soli
Rinchiusi in trappole di muri incolori
Nelle gelide mani allividite
Stringono spettri di passioni smarrite.Splendono sotto i lampioni della città
Quando essa perde la sua umanità
Inutile il senso di dignità
Se nulla di te ha pietà.Ma Notte, nemica dei tristi cuori
E musa incantevole dei cantori
Tu sei anche madre di amori!
Quando sotto una groviglio di capelli condiviso
Corpi godono di un frammento di paradiso,
Estasiato il poeta ammira la luna
E nel bianco svanisce ogni sua sfortuna.Oh, Notte, sei crudele o gentile?
Oh, Notte, ci sei fedele o ostile?Inverno 2017
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