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Passarono settimane, mesi e i due non riuscivano a dirsi addio, a smettere di assaporare le labbra loro labbra, a volersi. Jason ormai aveva solo occhi per Lucy, e finalmente era venuto a conoscenza del suo nome e la ragazzina non poteva esserne che felice. Le cose erano diventate serie, sarebbero stati capaci di stare assieme per una vita intera.
Quella notte Gotham era più cupa e fredda del solito, forse per l'avvicinarsi dell'inverno, Lucy tremolante aspettò Jason che tardò di un paio di minuti «sto morendo di freddo perché ci hai messo così tanto?» ringhiò la ragazzina mentre il ragazzo sorridente si avvicinò a lei, stringendola nel suo mantello caldo, le alzò il viso e baciò la punta del naso arrossata dal freddo «andiamo» disse velocemente lui prendendola in spalle corse fino ad un riparo, entrò da una finestra e la poggiò delicatamente sul lenzuolo di un letto semplice «é camera tua?» chiese la ragazzina, Jason si tolse la maschera e si girò verso la biondina seduta sul letto, scosse la testa «no» sorrise per poi sentire le mani della ragazza stringerlo a sé, gli slacciò la tuta, abbassandola fino al cavallo dei pantaloni, poi gli baciò la schiena, Jason la guardò dallo specchio posto di fronte a loro e teneramente sorrise «sei bellissima». La ragazza trattenne il fiato prima di portare il ragazzo sul letto, accanto a lei, si pose tra la sua gamba destra e gli accarezzò il petto, il moro, rapito dai suoi occhi azzurri, la baciò lentamente mentre lei gli sfiorava l'intimità. I mugugni del ragazzo riempirono le labbra che si sfioravano, la ragazza sorrise prima di sussurrare all'orecchio del ragazzo «hai mai fatto l'amore con il diavolo?» chiese la ragazza prima di afferrare saldamente l'intimità del ragazzo che sussultò ed ebbe una scarica di brividi lungo la schiena, a labbra aperte chiuse gli occhi e dopo essersi ripreso dai dolci movimenti della ragazza balbettò «n-no, ma credo ne avrò l'occasione sta notte» e così rispondendo la ragazza si abbassò su di lui baciandogli l'intimità per poi inumidire le labbra, lanciargli uno sguardo, e iniziare ad arrecargli piacere con la lingua. Le grosse mani venose del ragazzo accarezzarono i capelli biondo platino sorridendo, la ragazzina si sollevò da lui prima che delicatamente Jason la poggiò sul materasso, togliendole le mutandine mentre le assaporava la pelle bianca del collo. Lucy ansimò stringendo le spalle del ragazzo e quando esso si mise in posizione, sobbalzò chiudendo gli occhi, l'intimità rigida si infilò in lei lentamente facendola andare al settimo cielo. Il ragazzo si rifugiò tra le sue dolci labbra mentre  sussurravano parole incomprensibili bagnate dal piacere, le braccia potenti si aggrapparono al cuscino rendendo le spinte più forti, gli ansimi si tramutarono in urli di piacere e le gesta delicate in graffi, morsi e baci rubati segnarono un contatto carnale tra i due. Le goccioline di sudore imperlavano la fronte ed i capelli corvini del ragazzo che stremato, dopo aver portato al massimo il suo piacere, si sdraiò accanto alla ragazza per poi accarezzarle il petto, le sorrise chiudendo gli occhi e ristabilendo il suo sorriso, Lucy si avvicinò a lui e lo guardò intensamente negli occhi «mi ami?» chiese la ragazzina attendendo una risposta, non voleva ridursi come la madre, in una relazione violenta senza neanche un sentimento fondato e sincero alla base. Jason sorpreso spalancò gli occhi e balbettò leggermente, il cuore gli corse come un purosangue e infine rispose «sì».
Lucy restò ferma a fissarlo negli occhi cercando la verità in quei due pozzi verdi smeraldo e quando il sentimento sembrava sincero sorrise prima di baciare sulle labbra il ragazzo «quindi siamo una coppia ora?» continuò la biondina attendendo un'altra risposta sincera e concreta, le labbra sottili si aprirono in un sorriso «lo siamo sempre stati, dal primo giorno che ci siamo baciati» rispose passando le dita affusolate nella chioma chiara.
Lucy guardò fuori dalla finestra e fece per alzarsi, ma il corvino le afferrò il polso «dove vai?» chiese malinconico e la ragazza lo guardò un po' infelice «a casa» Jason si sollevò dal materasso ed abbracciò la figura nuda della ragazza ascoltando il suo respiro «resta» le sussurrò baciandole la pelle pallida.
Lucy non riuscì a rifiutare e mordendosi il labbro inferiore si infilò sotto le coperte colorate accoccolata alla figura muscolosa del suo "ragazzo" che pochi istanti dopo spense la luce e dolcemente sussurrò «ti amo Lucy».

La luce chiara del mattino traspariva dalla finestra e con un dolce succhiotto Jason svegliò la sua compagna che sorridente si girò e lo baciò «ora però devo andare veramente» disse alzandosi, ma prima che iniziasse a vestirsi Jason si alzò sfiorandole la pelle calda «dio se sei bella» le sussurrò al collo, mentre la teneva stretta da dietro, il membro del ragazzo si eccitò nuovamente e la ragazza ridendo lo ignorò, iniziandolo a vestirsi «dovresti vestirti pure tu, oggi hai scuola» continuò Lucy mettendosi gli stivali, Jason si sdraiò nuovamente a letto e mugugnò «no, non ne ho voglia. Tu non vai a scuola?» Lucy si bloccò di colpo e con molta non-chalance scosse la testa «no, non ci vado da quando sono piccola» disse sistemandosi la tuta, il corvino cercava più risposte dalle soffici labbra che presto risposero «le persone cattive e malate di mente non possono vivere normalmente apparentemente» disse con risentimento e Jason alzandosi si infilò velocemente la tuta fino al bacino per poi andare ad afferrare il bacino della ragazza «hey, non è vero» continuò alzandole il mento e sfiorandole le labbra. Si guardarono a lungo negli occhi mentre i loro cuori battevano in sintonia, «devo andare» continuò Lucy prima di uscire dalla finestra, «ti amo» le disse, «anche io Jason» rispose lei.

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«eccola! Ciao biscottino eri a spasso?» sorrise intimidatorio il padre appena la ragazza mise piede in "casa", il suo bastone da passeggio ricoperto in oro era stretto nelle mani venose e rovinate, Lucy annuì timidamente e timorosa cercò di sviare le domande «dove vai così di fretta?» chiese Joker prima di tirare la ragazzina per il colletto della tuta e fu in quel momento che scoprì il grosso succhiotto che sulla pelle pallida risaltava di più «chi te l'ha fatto?» chiese saldamente mentre Lucy terribilmente spaventata chiuse gli occhi, Joker la scosse violentemente ripetendo saldamente «chi Lucy!» e quando la ragazzina non rispose una baronata secca le fu data sulle spalle, Lucy si vendicò «non toccami!» urlò prima di tirare uno schiaffo sul volto scavato che preso dalla rabbia la prese per il colletto «dimmi chi» ringhiò il padre prima che la ragazzina gli sputò in faccia. J si asciugò il viso e più tardi sussurrò puntando una pistola sulla nuca della ragazzina «ti ho creato e ti distruggerò se necessario, quindi ora mi dici chi e ti risparmio la vita. Altrimenti ti faccio saltare le cervella e poi cerco l'individuo».
Lucy colma di terrore spostò lo sguardo da un lato all'altro della stanza, sospirò per poi scendere le scale e farsi posare il grilletto sulla nuca «distruggimi allora» calma osservò il padre che sorridente tremava, Lucy sorrise per poi staccarsi «come immaginavo» salì le scale tranquillamente ma quando la pistola sparò il colpo i suoi occhi si spalancarono, sentì il proiettile attraversarle il polpaccio e cadde istintivamente in avanti con la faccia sulle scale, i passi autoritari del Re di Gotham la misero in soggezione «vuoi davvero rischiare la tua vita per quella di un ragazzino?» Lucy strinse i denti mentre le lacrime di dolore bagnarono le scale, annuì «uccidimi». Joker scosse il viso e continuò a salire le scale «lo scoprirò Lucy, guardati le spalle.»

My name is Lucy // Joker x Harley // Jason x LucyOnde as histórias ganham vida. Descobre agora