《La donna è stato il secondo errore di Dio》F. Nietzsche
Poesie e riflessioni di impronta femminista sul ruolo della donna, sulla sua indipendenza, sui suoi diritti troppo spesso ignorati e trafitti da una violenza, che ancora oggi sembra non avere f...
Temono alcuni le sagge lacrime, colpe di stolti, vili, effeminati, eredità impetuosa di una debolezza ormai morta, e sfregiano timidi, insicuri, selvaggi, falcetto di legno e artigli di fiera, le pacifiche curve di papavero e calle. Uggiano poi queste bestie paurose, mentre affondano i denti nelle ossa di acciaio e dilaniano la carne di idee, comprensione, mutilando i corpi d'anime spezzate. E non si degnano i cavalieri di guidare l'indomabile muta, non con il pelo che si fa bianca pelle, le zampe ferine sangue, mani rudi, col ghigno di mostro che reclama possesso mentre testarda non languisce la martire focosa. Si piega il Possente nel terror della Ragione, che con un bacio sanguinante lo vince in amore, per insegnargli piccata la bellezza della terra e sottometterlo in cuore alla pace.
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Molte interpretazioni sono applicabili a questa poesia e non forzatamente femministe, anche se l'immagine ripresa dalla novella boccaccesca di Nastagio degli Onesti può simboleggiare la violenza verbale spesso adoperata dagli uomini e l'incredibile pazienza (volontà) delle donne. Io, però, preferisco pensarla come la visione dell'amore in sè, della relazione sentimentale in cui la tradizione porta l'uomo a essere sempre presente, forte, inscalfibile anche quando soffre e ha bisogno di aiuto. Qui entra in gioco la donna, che con grazia e intuito gli porge il suo conforto e la sua comprensione.