Capitolo 1 - Incontro

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Pubblicato 15/06/2015

Il sabato successivo Alice aveva deciso di andare a trovare suo fratello Riccardo a Milano.

Avendo solo un anno di differenza, erano molto legati e, sebbene fossero entrambi cresciuti, il suo istinto di sorella maggiore non le impediva di andare a trovarlo.

Nonostante quest'ultimo manifestasse sempre il suo disappunto, non amava avere sua sorella tra i piedi, in fondo era contento che gli facesse visita. Era sempre bello avere qualcuna che gli ordinasse la casa e quant'altro.

Lui era negato e ringraziava il cielo di aver imparato a cucinare per la sopravvivenza.

"Buona la tua pasta al pesto, fratellino"

"Grazie sorellina"

Subito dopo aver raggiunto la maggiore età, avevano cominciato a chiamarsi esclusivamente con il diminutivo.

Per Alice, Riccardo, nonostante il metro e novanta di altezza, rimaneva il suo fratellino; mentre per il giovane, Ali era la sua sorellina per via dell'altezza da gnoma, almeno dall'alto del suo metro e novanta.

"Allora come va, sorellina?"

"Solita vita. Lavoro. Casa. Nuoto e impegni vari. Sabato scorso sono andata a trovare la mamma e bom"

"Dovresti uscire un po' di più sorellina... e magari trovarti un fidanzato!"

"Ricky! Non ti ci mettere pure tu!"

"In che senso 'pure tu'?" disse il fratellino con finta aria ingenua.

"Niente l'altra settimana mamma mi ha rinfacciato questo minuscolo particolare"

"Bè non ha tutti i torti. E poi quando pensi di darmi un nipotino?"

"Mai". Cioè non poteva essere. Pure suo fratello aveva delle aspettative riguardo la sua vita sentimentale.

Mentre stava riponendo i piatti puliti nel mobile sopra il lavello, Riccardo se ne uscì fuori dicendole:

"Sai chi ho incontrato l'altro giorno in riunione? Mattia Darisi, te lo ricordi?"

Ali perse un battito. Mattia. Quel Mattia. Il suo Tia. Erano passati quattro anni dall'ultima volta che l'aveva visto e ormai non ci pensava più a lui.

Come se non bastasse in famiglia nessuno aveva mai saputo della sua cotta per Mattia e quindi quando spuntava il suo nome tra i discorsi di famiglia, Alice faceva di tutto per mostrarsi indifferente.

"Si me lo ricordo. E allora?"

"Mi ha chiesto di te"

"Ripeto: e allora?"

"Potresti uscirci insieme"

"Ma anche no. E poi non è il mio tipo"

"Sarà. Eppure alle medie non ti dispiaceva"

Ora.era.ufficialmente.fregata

"E tu come l'hai saputo? E soprattutto quando? dove? perchè? Da chi?"

"Mamma"

"Vabbè io ho finito qui. La tua casa sembra la reggia di Versailles e dopo queste rivelazioni, ho bisogno di due ore di shopping terapeutico" rispose con fare teatrale Alice.

"Oltre a comprare i tuoi libri, comprati anche qualche vestito carino per uscire la sera" disse Riccardo mentre la sorella usciva dal bilocale al sesto piano di un vecchio condominio.

Dal nervoso per la discussione appena avvenuta, scese le scale e gli scalini della metro di corsa e, facendosi largo tra la folla e i turisti, riuscì a prendere al volo il treno che l'avrebbe portata in centro.

L'amore non fa per meWhere stories live. Discover now