I massaggiatori sono sempre gay

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Dannato Kiba.
Era solo colpa sua se ora lui si trovava lì, in quel covo dove si sentiva un estraneo, circondato da sguardi scandalizzati.
Si rannicchiò ancora di più sulla sedia, quasi come se volesse sprofondarci dentro. Si sentiva gli occhi di tutti - o, meglio, tutte - puntati addosso, nonostante tentasse di nascondere il volto palesemente rosso dietro una rivista presa a caso dalla pila sul tavolino.
Certo, non poteva biasimare le sue assalitrici: quale tipo di ragazzo è uno che si presenta in un centro estetico fra tutte donne?
Dannato Kiba.
Maledisse il suo presunto amico per l'ennesima volta. Era tutta colpa sua. Colpa sua e della sua bravura nel punzecchiarlo.
"Scommetto che non riesci a risolvere nemmeno questo sem-pli-cis-si-mo indovinello tanto che sei stupido". Così aveva detto, il nipote di Satana.
E lui, Uzumaki Naruto, dall'altro della sua idiozia, c'era cascato. Avrebbe dovuto immaginare che era solo un altro dei suoi trucchi per farlo finire in situazioni imbarazzanti - per poi prenderlo in giro a vita, ovvio.
Eppure, preso dalla voglia di voler dimostrare la propria intelligenza, aveva accettato. Aveva preso in mano quel foglio infernale e aveva fissato quei maledetti puntini che doveva unire - con solo quattro linee, senza staccare la penna dal foglio - per più di mezz'ora, senza risultati.
"Io ci ho messo cinque minuti" aveva sghignazzato il bastardo.
Quando alla fine si era arreso, esausto, aveva dovuto accettare gli ordini del torturatore ed eccolo lì, costretto a stare nella sala d'aspetto di un centro estetico al quale aveva appena pagato un massaggio di un'ora.
Mancavano pochi minuti al suo turno quando gli vibrò il cellulare, segno dell'arrivo di un sms.
Era Kiba.
"Alla fine non è vero che l'ho risolto, quell'indovinello. Goditi il massaggio, baka ;)"
Naruto contrasse la mascella, cercando di trattenere la rabbia. Veloce, spinse i tasti del telefono con forza, come se questo potesse trasmettere nel testo la sua voglia di prendere a pugni quella testa di cazzo dell'amico.
"Questa me la paghi, Inuzuka!"
Premette "invia" proprio nel momento in cui una voce chiamò: «Il prossimo!».
Era arrivato il suo turno.
Quando entrò nella piccola stanza iniziò a pensare che forse non era stata una brutta idea venire lì. Le pareti erano di un caldo bordeaux sfumato, costellato da mensole ripiene di prodotti di bellezza e candele profumate. Al centro della stanza c'era un tavolo di legno da massaggi con sopra un comodo materassino ricoperto da un asciugamano bianco. Tutto dava l'impressione di un luogo perfetto per rilassarsi.
Poi lo vide.
Il massaggiatore.
Era un ragazzo che doveva avere all'incirca vent'anni come lui, dalla pelle diafana in netto contrasto con i capelli neri come la pece e occhi dello stesso colore.
Bellissimo.
Fu la prima parola che gli venne in mente guardandolo.
L'altro lo squadrò con aria di sufficienza.
«Sei un ragazzo» fece notare.
La voce suonava profonda e marmorea, esattamente come si aspettava che fosse.
Naruto annuì convinto, sfarfallando le ciglia dorate.
«E che ci fai qui?». Il tono si era fatto gelido e indagatore. Sembrava quasi... Infastidito.
«Non sono qui per mia volontà. Ho perso una scommessa con un amico per colpa di uno stupido indovinello che non ho risolto» rispose tristemente il biondo.
«Tsk, usuratonkachi» commentò il moro con un ghigno furbo.
Altro che bellissimo. È brutto e pure teme. Soprattutto teme.
«Come mi hai chiamato?!» urlò Naruto inviperito, agitando un pugno in aria.
«Con l'appellativo che meriti. E ora vai a spogliarti, non ho tempo da perdere» disse freddamente l'altro.
Gonfiando le guance, l'ospite girò sui tacchi, rigido, avviandosi dietro il paravento nella stanza.
Ne riemerse poco dopo con solo i boxer addosso, guardando il massaggiatore in cagnesco, le braccia incrociate al petto.
«Comunque io sono Uzumaki Naruto, tu?» chiese con finta indifferenza, ancora imbronciato.
«Uchiha Sasuke» si presentò l'altro.
«E ora stenditi» aggiunse atono indicando il lettino al centro della stanza. Poi si girò, indugiando sull'olio da scegliere per tentare di sgombrare la mente da immagini del suo cliente senza quei boxer addosso.
Ebbene sì, Uchiha Sasuke era gay. E quel ragazzo biondo con gli occhi color cielo e la pelle ambrata aveva attivato violentemente i suoi ormoni. Aveva avuto altri rapporti con uomini più grandi di lui ma mai avrebbe creduto di potersi eccitare così tanto solo posando gli occhi in quelli azzurri e privi di malizia di un ragazzo della sua età.
Soffocando un sospiro, cercò di placare i bollenti spiriti e si girò.
Eccitante ma idiota, commentò tra sé alzando un sopracciglio.
Naruto si era steso a pancia in su quando tutti sapevano che il massaggio comincia da dietro.
«Voltati, dobe. Inizio dalla schiena» sbuffò stizzito versandosi l'olio sulle mani.
«Teme, non chiamarmi così» borbottò l'altro obbedendo.
Il cuore del moro perse un battito quando i suoi palmi si posarono su quella carnagione bronzea e infuocata. Il calore di quel corpo così maledettamente perfetto gli bruciò le membra fino a mandargli un'ulteriore scarica di eccitazione tra le gambe.
Inspirò a fondo, tentando almeno di contenere quella che ormai era una vera e propria erezione.
Sei un Uchiha. Gli Uchiha mantengono sempre il controllo, si disse per calmarsi.
Poi le dita si mossero meccanicamente sulla schiena liscia e morbida, già pronte a tastare i punti giusti per un massaggio da professionista.
Sentì l'altro rilassarsi sotto quel tocco sapiente.
«Mmm... Sei bravo» mormorò sorridendo contro l'asciugamano.
«È ovvio» dichiarò perentorio il ragazzo dalla pelle diafana.
Passarono alcuni minuti, durante i quali l'Uzumaki quasi si sciolse sotto quei movimenti fluidi e sicuri. Stava quasi per addormentarsi quando udì ancora quella voce atona.
«Togli i boxer»
«Che?!» strillò rosso in volto, preso dal panico per la richiesta improvvisa.
L'altro non si scompose.
«Così il massaggio viene meglio» spiegò tranquillo.
Naruto lo scrutò, cercando di capire se fidarsi o meno.
«Senti... Non è che io abbia qualcosa contro i gay. Per me maschio o femmina non fa alcuna differenza, anche se, in effetti, non ho mai fatto sesso con un uomo... Però, insomma - fece una pausa prima di affermare ridendo - I massaggiatori sono tutti gay»
L'altro alzò scettico un sopracciglio.
«Cosa vorresti insinuare?»
«Insinuo che vuoi vedermi tutto nudo perché sei attratto da me» asserì convinto il biondo.
Ma non doveva essere stupido? si chiese Sasuke, colto in fallo. In effetti gli aveva chiesto di spogliarsi completamente solo per poter saggiare con le proprie mani quel sedere sodo e perfetto. Non che volesse metterci qualcosadentro ma, da passivo quale era solito essere, sapeva bene dove e come toccare per dare piacere.
Comunque, cercò di rimediare alla situazione.
«Non sei il mio tipo, usuratonkachi» dichiarò con voce strozzata, mentendo spudoratamente.
Fortunatamente il suo cliente abboccò, assumendo un'espressione adorabilmenteimbronciata.
«Beh, almeno hai ammesso di essere gay» borbottò sfilandosi - finalmente - i boxer.
L'Uchiha lanciò un'occhiata fugace all'inguine scoperto del ragazzo prima che questo si stendesse di nuovo. Pessima idea. Quel gesto non aveva fatto altro che eccitarlo ulteriormente. Cercando di non abbandonarsi a fantasie erotiche poco consone all'occasione, si avvicinò ancora al giovane dopo aver preso altro olio e poggiò di nuovo i palmi su quella pelle caramellata, portandoli lentamente dalle spalle ai glutei.
Naruto sussultò leggermente a quel contatto ma lasciò comunque che i polpastrelli dell'altro scivolassero sulla sua cute, mandandogli brividi di piacere.
Quando avvertì il biondo rilassarsi completamente, Sasuke decise che era arrivato il momento di sfoderare la sua "carta vincente" e dar sfogo alla sua creatività.
Incrociando i pollici ai lati della colonna vertebrale dell'altro, li fece slittare lentamente dal collo al torace per poi scendere velocemente fino a sfiorare i bordi dell'ano.
Il ragazzo singhiozzò sorpreso, sentendo il cuore martellargli contro il materasso. Non aveva mai provato niente del genere ma gli piaceva da impazzire.
«Ti prego, fallo ancora» miagolò supplicante.
L'Uchiha acconsentì, ripetendo quel gesto tanto appagante per l'altro.
Questa volta Naruto ansimò.
«Ancora»
Quando l'altro lo rifece, il biondo emise un gemito strozzato, tremando.
«Dio, Sas'ke...» sussurrò impercettibilmente, sentendo scariche di piacere per tutto il corpo.
«Adesso basta. Girati» ordinò seccamente il moro, volgendosi per prendere altro olio.
Naruto entrò nel panico più totale.
«D-devo proprio?» balbettò nervoso, arrossendo di colpo.
«Sì»
Merda.
C'era qualcosa in mezzo alle gambe che non voleva far vedere all'altro. Qualcosa di visibilmente duro.
Del resto, però, se avesse rifiutato il genio avrebbe capito ugualmente quale fosse la sua condizione. Così, prendendo un bel respiro profondo, si girò fissando le spalle del compagno.
Quando Sasuke si voltò il suo cuore cessò di battere definitivamente, per poi riprendere a logorargli furioso il petto. Barcollò per qualche secondo, chiudendo gli occhi per non guardare l'erezione del biondo che svettava sicura all'orizzonte.
«È comprensibile» sibilò a denti stretti, salutando con tanto di fazzoletto bianco e lacrime agli occhi il proprio autocontrollo che partiva a bordo di una nave destinata ad affondare.
L'altro, rosso in volto, evitò il suo sguardo.
«È colpa tua, teme. Sei fin troppo bravo» sussurrò imbarazzato.
«Sei tu che mi hai chiesto di toccarti in quel modo per ben tre volte, usuratonkachi» sbottò irritato l'Uchiha.
«Non chiamarmi così!» urlò Naruto, gonfiando le guance.
«Io ti chiamo come mi pare» ringhiò il moro avvicinandosi di nuovo al tavolo e mettendocisi sopra a cavalcioni.
«C-che fai?!» strillò scandalizzato il ragazzo sotto di lui.
«Ne approfitto» rispose Sasuke con una calma che lo stupì.
Il volto dell'Uzumaki andò in fiamme.
«P-per fare cosa?». Ovviamente, aveva frainteso.
Il giovane che lo sovrastava alzò gli occhi al cielo.
«Così sono più comodo, ho le mani dritte. Ne approfitto perché con le donne non posso farlo: mi prenderebbero per un maniaco»
Non che tu non l'abbia fatto, concluse scocciato tra sé e sé.
L'altro non rispose, permettendogli di iniziare a massaggiargli le spalle.
Poi, tutto a un tratto, esordì con una domanda improvvisa.
«Sas'ke, anche tu sei eccitato?»
«Non sono affari tuoi» rispose stizzito l'interpellato. Avrebbe voluto negare ma proprio non ce la faceva a mentirgli. Così, aveva scelto di omettere la verità. Eppure era eccitato, eccome.
«Tu cerca solo di rilassarti» aggiunse alludendo alla condizionepalese del proprio cliente.
Continuò a massaggiare, evitando gli occhi azzurri di quel ragazzo che lo stava facendo impazzire. Meccanicamente, si ritrovò a sfioragli i capezzoli con i pollici, facendolo sussultare.
«Se mi tocchi così non mi calmerò mai» mormorò imbronciato il biondo, inducendolo a spostare le mani.
Naruto chiuse gli occhi, cercando di pensare a qualcosa di veramente schifoso. Ma come poteva concentrarsi su altro che non fossero quelle mani che abilmente scivolavano sul suo corpo, facendolo immergere in sensazioni che non ricordava di aver mai provato? La scia di quelle dita sulla sua pelle lo ustionava.
Non avrebbe mai pensato di poterlo ammettere ma voleva fare sesso con lui. Con quell'odioso Uchiha Sasuke che l'aveva insultato alla terza frase che gli aveva rivolto. Con quell'odioso Uchiha Sasuke che non conosceva. Con quell'odioso Uchiha Sasuke che era tanto attraente da fargli mancare il fiato.
Immerso in tali elucubrazioni, si accorse solo dopo qualche secondo che il suo nuovo sogno erotico gli aveva di nuovo sfiorato i capezzoli.
Riaprì gli occhi di scatto, sorpreso, ritrovandosi a fissare l'onice in quelli dell'altro a quattro centimetri dal suo volto.
«C-che stai facendo?» chiese imbarazzato per la seconda volta in quella giornata.
«Non resisto» gli soffiò il ragazzo sulle labbra. Il tono basso e roco della voce rendeva palese la sua eccitazione.
«Per cosa?» sussurrò il biondo sull'orlo dell'infarto.
«Voglio il tuo cazzo nel mio culo. Adesso - fece una pausa per allontanarsi dal suo viso - Non mi interessa se non ti va. Fai finta che sia una donna»
Oddio, sto sognando. Mr. "Non-sei-il-mio-tipo" ha davvero ammesso una cosa del genere?
L'imbarazzo e la sorpresa fuggirono lasciando spazio alla risata liberatoria. L'arrogante Uchiha voleva addirittura stare sotto!
Non abbandonando nemmeno per un istante il sorriso che svettava sul volto, Naruto si alzò per afferrare il colletto della camicia del moro e portarselo di nuovo a poca distanza.
«Fai le cose per bene e inizia a spogliarti» rise prima di baciarlo appassionatamente, iniziando a sbottonare l'indumento che lo separava dal petto dell'altro. La lingua si infilò abilmente tra quelle labbra morbide e sottili per esplorare l'interno della bocca, invitando la gemella a imitarla. La risposta a tanta audacia non tardò ad arrivare e Naruto ottenne la possibilità di mischiare la sua saliva a quella di un Uchiha. Si sentì trionfante, poi, quando il suddetto, presuntuoso, Uchiha ansimò nel bacio, sfregando il proprio bacino sulla sua erezione. Ormai aveva ottenuto la vittoria totale.
Quando arrivò all'ultimo bottone, Sasuke si staccò, fissandolo con astio.
«Non osare darmi ordini» ringhiò prima di togliersi la camicia e slacciarsi freneticamente i pantaloni, sfilandoli assieme ai boxer. Il tutto sotto lo sguardo attento e carico di aspettativa dell'Uzumaki.
Buttando vestiti e scarpe a terra, poi, il moro premette due dita sull'addome dell'altro, intingendole nell'olio che aveva usato per massaggiarlo.
«Che fai?» chiese curioso il ragazzo davanti a lui.
«Mi preparo» rispose infilandosi le falangi nell'antro stretto e caldo, divaricandole e mimando l'atto sessuale.
A Naruto brillarono gli occhi. Non aveva mai visto nulla di più erotico.
«Posso farlo io?» pigolò speranzoso.
«Scordatelo!» ringhiò l'altro.
«Teme»
Tornò a osservarlo imbronciato, pensando a cosa potesse fare nel frattempo. Poi, lentamente, affiancò le labbra all'orecchio diafano, leccandone sensualmente il lobo. Sentì l'Uchiha sospirare a quel tocco e sorrise vittorioso. Continuò la sua danza attorno a quel pezzo di carne fino a quando non sentì quella voce normalmente fredda sussurrare rocamente: «Sono pronto». Stringendo i denti per non gemere solo a quell'affermazione, si allontanò dal corpo dell'altro, guardando famelico ogni suo movimento.
Sasuke gli afferrò la base del pene per poi impalarcisi sopra, ansimando.
Il biondo soffocò a stento un urlo di piacere, troppo concentrato su quel calore ustionante che lo avvolgeva offuscandogli la mente per ricordarsi della decenza. Voleva urlare e sentire il teme urlare. Indecentemente.
La mano stranamente rovente dell'altro lo riportò alla realtà, bloccandogli sulle labbra tutte le grida che avrebbe potuto emettere.
«Siamo in un luogo pubblico, non dobbiamo urlare» lo avvisò l'Uchiha.
Naruto annuì, assaporando li momento in cui il sedere del compagno si alzò e si abbassò di colpo attorno al suo membro. Il palmo dalla pelle d'alabastro ancora gli copriva la bocca.
Il resto del tempo lo passarono a fissarsi negli occhi liquidi di piacere mentre il moro si colpiva ripetutamente la prostata e si mordeva il labbro inferiore per non ansimare e l'amante osservava le gocce di sudore che gli incollavano la frangia alla fronte, rapito da quella visione troppo strettamente erotica per non suscitargli del sentimento.
Avvertendo di essere quasi al limite, Sasuke allontanò la mano dal viso dell'Uzumaki per unire le loro labbra in un bacio passionale, soffocando in quel contatto le urla dell'orgasmo che raggiunsero entrambi nello stesso momento.
L'Uchiha fu il primo a scostarsi per posare gli occhi sull'orologio appeso al muro.
«È tardi. Devi andartene» annunciò scendendo dal lettino.
Naruto annuì, diventato magicamente afono per via delle emozioni che stava provando.
Si rivestirono entrambi, oppressi da un silenzio imbarazzato, troppo sconvolti da quello che era successo tra loro per trovare la forza di parlare.
Il biondo sentiva male alle mani tanta era la voglia di rivedere l'altro, di conoscerlo, di farlo entrare nella sua vita. Era stato travolto troppo velocemente dalla passione per poter analizzare con calma quello che stava provando in quel momento ma una cosa era certa: non voleva che finisse lì.
Alla fine, trovò il coraggio di chiedere: «A che ora esci oggi?»
La risposta del moro non tardò ad arrivare.
«Alle sette e mezza. Perché?»
«Beh, volevo venirti a prendere - azzardò l'Uzumaki sorridendo e grattandosi dietro la nuca, fallendo nel tentativo di nascondere l'imbarazzo - Così magari andiamo a cena da qualche parte... Che so, ti va un ramen?»
«Mi fa schifo» confessò atono l'interpellato.
«È il mio piatto preferito!» protestò offeso Naruto.
«Mi fa ancora più schifo» ghignò Sasuke. Poi, però, lesse delusione e dolore negli occhi azzurri dell'altro. Lo stesso che avrebbe provato lui nel sapere che non si sarebbero rivisti mai più.
«Però puoi venire a casa mia, così cucino qualcosa di decente» continuò nascondendo l'imbarazzo dietro una finta espressione scocciata.
Il biondo gli rivolse il più bel sorriso che avesse mai visto e trillò felice: «Ok, a dopo» prima di uscire dalla stanza.

Sasuke uscì dal centro estetico, guardandosi intorno nervoso.
Poi lo vide.
Naruto stava correndo sul marciapiede alla sua destra. Si fermò a circa un metro di distanza da lui, piegandosi in avanti con le mani appoggiate alle ginocchia per l'affanno.
«Sono in ritardo?» chiese sfoderando un sorriso.
L'Uchiha guardò l'ora sul cellulare.
«No» rispose cercando di calmare il battito furioso del cuore.
Poi diede le spalle al biondo, ordinandogli di seguirlo.
L'altro lo raggiunse, affiancandolo.
E si incamminarono così, senza dire una parola. I passi che già si erano perfettamente sincronizzati.

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Non ci credo, l'ho fatto veramente! *.*
Sono tipo anni che penso di scrivere una storia dove uno dei due sia massaggiatore ma non ho mai avuto l'idea per un accenno di trama e ho sempre accantonato la storia. Però ce l'ho fatta!!
Che dire, non pensavo venisse così lunga. Sono quasi soddisfatta di me! E poi mi mancavano le NaruSasu XD
A voi i commenti e gli insulti (?)
Alla prossima :)

P.s. L'indovinello esiste davvero e, ovviamente, non sono riuscita a risolverlo XD

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