Capitolo 13.

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"Cavolo questa cosa a Lucy non piacerà per niente..."
Sentii Vero sussurrare dalla sua camera da letto.
Aprii la porta e la vidi preparare la valigia.
"Vero?" la chiamai ma non so girò affatto, continuò bensì a parlottare tra se.
"Oh no, Lucy mi ucciderà! Come faccio a dirle che è fidanzata..." e buttava le cose alla rinfusa nella valigia.
"Veronica?"
La richiamai e, finalmente, si girò.
"Oh ciao Lauren! C'è stato un piccolo problema, e devo tornare a casa ahah divertente vero? Sono arrivata solo ieri ahah." rise nervosamente lei.
"Oh... Come mai?"
"Eh... Uhm... Sai mi è morto il pesciolino rosso che avevo da quando avevo 3 anni ahahah"
Vero prese la valigia e uscì di casa.
"Dai che ci tenevo tantissimo quindi...uhm... Devo andare ciao, salutami Camilla, ci sentiamo presto ciao."
E poi sparì dietro l'angolo in un botto.
Ma da quando ha un pesciolino rosso?
Perché, ne ha mai avuto uno?
Mah, gente strana.

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Qualche settimana dopo.

Non sentivo Veronica da quel giorno che andò via con la scusa del pesciolino rosso morto.
Ma inventarsi la storia del lontano zio ricco no eh?
Comunque sia, due giorni fa ho ricevuto una telefonata da Lucy, mio zio si sposava tra una settimana, così presi una pausa dal mio lavoro, e mi trasferii dalla mia famiglia per un po'.
Con Camila rimasi in contatto su Skype e su Whatsapp.
Parlavamo ogni giorno, la mattina, il pomeriggio e la sera.
Passavo così i giorni prima del matrimonio, poi finalmente arrivò il benedetto giorno del quel benedetto matrimonio.
Beh, non proprio benedetto.



Ero in camera mia, mi stavo aggiustando il trucco, quando sentii  bussare alla porta.
Mi girai e vidi Lucy entrare in camera e sedersi sul letto.
"Hey! Andiamo insieme al matrimonio? Non mi va di stare sola."
Lucy mi sorrise e io ricambiai.
"Certo! Mi fa piacere."
"Vero mi ha detto che sei fidanzata con Camila, una delle ragazze del gruppo."
Mi passai il rossetto carne sulle labbra e mi girai verso di lei, rimanendo però seduta sulla sedia. 
"Sì beh, stiamo insieme da quasi due mesi."
Lei mi fissò per un po' di tempo, poi si alzò e mi tese la mano.
"È ora di andare, forza."
Mi alzai dalla sedia ed uscii dalla stanza, con Lucy dietro.



La cerimonia in chiesa fu una delle più lunghe e stressanti e noiose della mia vita.
Mia 'zia' fece due ore di ritardo, il prete era più lento di una tartaruga di 150 anni, mio zio per poco non sveniva, i miei parenti tutti in lacrime e Lucy non voleva saperne di staccarsi dal mio braccio.
Perché a me.

Finita la cerimonia, finalmente uscimmo dalla chiesa *Gesù grazie* e ci dirigemmo verso il ristorante, che era illuminato dalla luce divina di Dio, con il coro degli angioletti e le arpe degli angeli adulti, le stelline che piovevano come pioggia e io con gli occhi a forma di cuore e la bava che colava dalle labbra.
Ma giuro che non avevo fame.
Giuro.


Noi poveri ospiti affamati e stremati entrammo nel Paradiso che in poco tempo si trasformò in Purgatorio appena scoprimmo che ci sarebbero volute due ore prima di riuscire a mettere qualcosa sotto i denti.
Piango vi prego ho fame.
In più quei camerieri che passano con piatti di pasta, carne e pesce fumanti e così  succulenti che vorresti assalire quel Luke-pinguino-umanizzato e mangiarti tutto ciò che c'era nel piatto ma tu sei una brava ragazza e quindi nulla.
Resti lì a guardarli passare e a morire di fame.


Dopo due ore stremanti, arrivarono finalmente i miei nuovi zii ( la fama fa delirare), così mi andai a sedere ad un tavolo qualsiasi fregandomene altamente dei posti assegnati da un pinguino e da una bambola di porcellana.
Ma siccome io non ho mai una gioia, vicino a me capito, (guarda caso eh), Lucy.
Casualmente, si sedette vicino a me.
"Oh Lauren! Non mi ero affatto accorta che tu fossi seduta qui, al tavolo numero 5, posto a 10 metri dalla cucina, 12 metri dalla colonna a destra e che casualmente si trova vicino alla finestra nell'ala sud-ovest della sala!"
Ovviamente non disse tutto ciò ma è quello che io ho pensato che avesse potuto dire.
IO HO FAME OKAY? NON GIUDICATEMI.




Passata una mezz'ora dall'arrivo degli sposini del cavolo, finalmente arrivarono gli antipasti.
Carne, pesce, formaggi, salumi...
Dio, se questo è il paradiso giuro che comincerò a pregare e a credere di più.
Mangiai tutto, senza neanche lasciare una briciola.
Infatti, Lucy di girò verso di me sconcertata.
"Ma come hai fatto? Insomma, sono passati cinque minuti da quando l'hanno portato ed ad (?) alcuni non è nemmeno arrivato ancora!"
"Ho fame."
Poi guardai il suo piatto.
"Ma tu il salame non lo mangi?"
"Sì, ora lo..."
"Oh grazie, sei stata gentilissima a lasciarlo per me."
Presi il salame dal suo piatto e lo mangiai.


Otto piatti di pasta dopo, cominciò la vera e propria festa.
Tutti a ballare, a scatenarsi in pista e io... io mangio.
In realtà avevo finito, ma ero altamente stanca.
Poi per facilitarmi le cose, arrivò Lucy.
"Tieni, un drink è ciò che ci vuole."
Mi porse un bicchiere di Vodka alla pesca.
"Avrai mangiato troppo."
"Io? Ahah ma no!"
Quando mai.
"Certo, ne vuoi ancora?" Mi tolse il bicchiere dalle mani e si avviò verso il bar.
Ma io sono già brilla.
"Ecco tieni!"
Un'altro bicchiere.
Continuò così per una mezz'ora buona, poi ero totalmente brilla.



"Vieni con me a ballare!"
Lucy mi tirò per la mano e mi portò in pista.
"Ma non mi reggo neanche in piedi..."
Cercai di farle lasciare la presa sul mio polso, ma niente.
"Ti tengo io!"
E mi prese per i fianchi, si avvicinò al mio viso e mi baciò.
In quel esatto momento il fotografo scattò una foto, ed io e Lucy eravamo esattamente davanti a lui.
Di fianco a noi, mio zia e mia zia che si baciano.
Merda.
Ora che cazzo faccio?


Spazio autrice.
Sono tornata, la storia di Lau e Lucy mi ha inspirata e seccata un casino.
Okay, Lauren può essere anche felice con lei, ma proprio con lei? Mi andava bene anche Brad ma no, Lucy no.
Ma se lei è felice...
Voi che mi dite?

You make me strong.|| Camren story.Where stories live. Discover now