Capitolo 8

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Il giovane ragazzo, ancora intontito dalla botta ricevuta, era stato steso sopra i morbidi cuscini colorati "Adesso stai qui, fermo" gli aveva ordinato il padre visibilmente in ansia per la salute del figlio, il ragazzo aveva messo sù un adorabile broncio che lo faceva sembrare ancora più giovane di quanto già non fosse "Padre, è stata solo una leggera botta" aveva tentato di controbattere ma dopo aver visto il viso paonazzo del padre si era azzittito immediatamente "State bene, padre?" aveva balbettato timidamente mentre l'uomo stressato a causa di tutta quella preoccupazione in poco tempo aveva sbottato "No, non sto bene! Torno dal solito viaggio e cosa trovo? Te che rischi di venir rapito dall'Alpha di un altro branco, per la prima trasformazione in licantropo scompari per un giorno intero senza lasciare alcuna traccia, quel maledetto segno si è fatto nuovamente vedere e, come se non bastasse, ti sei preso un pugno in piena faccia e sei rimasto svenuto per terra finché non sei stato soccorso!" Richard dopo aver urlato quelle parole in faccia al figlio se ne era immediatamente pentito, il figlio lo guardava con gli occhi lucidi, sull'orlo delle lacrime "Io..." il padre aveva allungato una mano per accarezzare la guancia del figlio ma lui aveva voltato il viso dall'altra parte per evitare quel contatto che a lungo aveva agognato ma che in quel momento proprio non voleva "Perdonami se sono solo un peso" e dopo aver pronunciato quelle parole aveva scostato la mano del padre e con un veloce scatto si era alzato e, tra lo stupore generale, era scappato fuori sotto la pioggia battente.
I presenti erano rimasti fermi, sconvolti dalla scena appena avvenuta.
Il padre era rimasto bloccato con la mano ancora a mezz'aria e lo sguardo fisso su dove si trovava il figlio fino a poco tempo prima per poi voltarsi e correre immediatamente dietro al figlio.
Richard era appena uscito fuori dalla tenda che delle braccia robuste lo avevano tirato nuovamente dentro facendolo barcollare all'indietro "Ma cosa?" aveva chiesto l'uomo irritato per essere stato fermato ma il giovane Alpha dei Dark Soul e l'elfo lo guardavano con occhi infiammanti dalla rabbia "Ci pensiamo noi a lui" aveva detto con tono grave l'elfo, i due dopo essersi scambiati uno sguardo di intesa uscirono dalla tenda, lasciando tutti quanti senza parole.
Richard con le lacrime agli occhi continuava a ripetere di essere un pessimo padre finché la vecchia Mojia non gli aveva posato la mano nodosa sulla spalla per consolarlo.

La pioggia cadeva fitta, l'acqua era così fredda che quando gli colpiva la pelle sembrava che fossero spilli ma il giovane lupo era così sconvolto che non se ne era nemmeno reso conto, stava correndo da molto tempo ma il fatto che il terreno era diventato una poltiglia fangosa in cui affondava e rischiava di scivolare, gli faceva sembrare di aver percorso solo pochi metri.
Il giovane ragazzo, con le guance rigate dalle lacrime, senza accorgersi si era ritrovato dentro al bosco che delimitata i due regni "Dove sono?" si era chiesto spaesato, dato che non riconosceva la zona in cui si trovava, la fitta vegetazione rendeva difficile il proseguire e a causa di rami o di radici nascoste dal buio e dalla pioggia.
Il ragazzo era stremato dalla fatica, era completamente bagnato e sporco di fango, tremava come una foglia, il freddo gli era entrato nelle ossa e le mani erano così congelate che non riusciva neanche a muovere le dita, con ancora le guance rigate dalle lacrime continuava a trascinarsi alla ricerca di un riparo, dopo ancora qualche metro finalmente aveva scorto una vecchia casetta di legno rovinata dal tempo a dalle intemperie "Sempre meglio di niente" aveva pensato il ragazzo è con fatica vi si era diretto.
La casa da vicino non sembrava tanto male come gli era apparsa da lontano, la porta non era chiusa a chiave e dopo averla aperta un poco per poter sbirciare all'interno, l'interno era completamente al buio ma ogni tanto grazie ai lampi si scorgeva l'arredamento che vi era al suo interno, il ragazzo era ancora indeciso sul fatto di entrare o no nella casa ma l'aumentare della pioggia con l'aggiunta di tuoni ancora più forti lo avevano fatto trasalire e spaventato era entrato in casa senza più alcuna esitazione sbattendo la porta dietro di sé per poi appoggiarvisi contro e tirare un sospiro di sollievo, dopo aver ripreso fiato per un'attimo, il giovane ragazzo aveva cominciato ad avanzare nella stanza, da quel poco che riusciva a vedere grazie ai lampi, nella stanza c'era un letto attaccato alla parete di destra mentre a quella di sinistra si trovava una scrivania con una sedia mentre sulla parete di fronte alla porta vi era un vecchio camino a legna, dei ciocchi di legno erano accatastati in una cesta accanto ad esso, il ragazzo avanzava lentamente con gli occhi sgranati al massimo per poter scorgere qualsiasi movimento nella stanza, era arrivato davanti al camino e guardandosi attorno si era accorto di una vecchia coperta piegata su uno sgabello, che era nascosto alla visuale dalla scrivania, anche se era bucata e maleodorante era sempre qualcosa per stare al caldo.
Il ragazzo aveva preso la coperta ed era tornato davanti al camino portandosi dietro anche lo sgabello, gli abiti completamente bagnati gli si attaccavano al corpo facendolo rabbrividire, aveva deciso di togliersi tutti gli indumenti e dopo averli strizzati per togliere almeno un minimo di acqua dai vestiti e di appoggiarli sullo sgabello, con la coperta si era avvolto completamente il corpo per riscaldarsi almeno un po', guardandosi attorno più accuratamente era riuscito a trovare una vecchia lampada a gas che per fortuna funzionava ancora, con quella fioca luce aveva ispezionato bene la zona vicino al camino per cercare qualcosa con cui accendere il fuoco ed era riuscito a trovare due pietre focaie e dei bastoncini di legno secchi perfetti per accendere il fuoco.
Il ragazzo aveva cominciato a sistemare i vari legnetti per accendere il fuoco quando la porta si era aperta improvvisamente sbattendo rumorosamente contro il muro attirando la sua attenzione sulla figura imponente che si stagliava sulla porta e riconoscendo tra le braccia del nuovo arrivato la sagoma di un fucile che gli veniva puntato contro.

Due sagome scure correvano sotto la pioggia incuranti dei vestiti bagnati e del freddo che gli attanagliava le ossa, cercavano impronte, traccie o un qualsiasi odore per poter trovare la direzione che aveva intrapreso il loro obiettivo "Senti, cane, non puoi usare il tuo fiuto per trovare la direzione in cui è andato?" aveva chiesto in modo seccato l'elfo che stava affondando nella fanghiglia sempre di più, il licantropo irritato gli aveva abbaiato contro "Piove, capisci che piove? Quindi il mio fiuto è inutile! Tu invece? Non sai seguire le traccie, oh grande elfo cacciatore?" e intanto si era avvicinato al proprio interlocutore che a sua volta si era avvicinato, sembravano due cani pronti ad azzannarsi alla gola "Sei solo un coglione" aveva sputato in faccia quelle parole al licantropo che, già al limite della sopportazione, era esploso e aveva tirato una testata al proprio avversario beccandolo proprio sul setto nasale, l'altro col naso grondante di sangue si era poi avventato su di lui facendo cadere entrambi a terra dove continuarono a prendersi a pugni finché esausti si separarono e rimasero distesi a guardare il cielo sotto la pioggia "Tregua?" chiese l'elfo ansante voltandosi a guardare il proprio rivale che nel frattempo era scoppiato a ridere sguaiatamente "Tregua" aveva poi affermato tra le risate "Certo che ci siamo proprio incasinati, vero? Scegliendo un tipo del genere come compagno" aveva borbottato  l'elfo con un sorriso sulle labbra, da vero innamorato, il giovane Alpha si era alzato di colpo e lo guardava con sguardo truce "Lui è mio" aveva ringhiato scandendo in modo molto chiaro ogni singola parola ma l'altro di risposta gli sorrideva in maniera irriverente e dopo essersi appoggiato sui gomiti aveva continuato "Se sceglierà te, sacco di pulci" gli aveva risposto ghignando "Puoi starne certo! Lui sceglierà uno della sua razza" aveva ribattuto furioso il licantropo mentre l'altro aveva ripreso a guardarsi intorno "Mi stai ascoltando, sottospecie di betulla?" continuava a blaterare il lupo infervorito "Guarda, quello non è un pezzo del suo mantello?" aveva invece risposto l'elfo ignorando il chiacchiericcio del rivale che a quelle parole si era subito ammutolito, i due si erano avvicinati per controllare meglio, insieme constatarono che si trattava proprio di un pezzo del mantello del ragazzo che stavano inseguendo e dopo aver individuato il tragitto che quello aveva percorso grazie ai rami spezzati che si era lasciato dietro, i due dopo essersi scambiati uno sguardo d'intesa avevano cominciato a correre entrambi nella stessa direzione.

Ciao,
Lo so, sono in ritardo ma adesso con le vacanze di Natale mi farò perdonare promesso!
Ciao ciao

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