Gioco di ruolo

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Tutta colpa di Michael, il vero Michael, il mio noiosissimo, paranoico ed insicuro gemello. Ogni volta che vede qualcuna che gli piace al Blue Bells, manda me in avanscoperta: se la tizia passa il test, ci scambiamo di nuovo il posto e porta a termine lui la “trattativa”. Certo, perché di questo si tratta: è solo uno scambio fra domanda ed offerta. Lei ha qualcosa che a lui interessa e lui è convinto di non avere nulla da poter offrire in cambio, soprattutto a letto, quindi chiede a me di fare il lavoro “sporco” e quando la poveretta è cotta a puntino, lui raccoglie i frutti e attribuisce allo stress da lavoro le eventuali mancanze sessuali.
Intendiamoci; questo giochetto dello scambio (è proprio come si immagina: lo fanno tutti i gemelli), torna utile in un sacco di occasioni: se conosco una tizia noiosa la rifilo a lui; Michael è un vero maestro nel lasciare le donne, o meglio, nel farsi lasciare, come ogni uomo degno di questa definizione sa fare. Io mi annoio, quando si tratta di chiudere una storia: preferisco provare il brivido della caccia.
Il problema è che per una volta mi sono comportato normalmente, ecco cosa. Sebbene Sienna interessasse a me soltanto, ho iniziato con la solita storia: mi sono presentato col suo nome, ho parlato delle sue passioni principali (quelle che poi la “lei” in questione dovrà apprezzare in Michael), tutto da copione. Poi, ecco, il disastro: ho cominciato a perdermi negli occhi verdi, nel sorriso, nei capelli morbidi di Sienna e quando abbiamo lasciato il Blue Bells Michael è scomparso, lasciando soltanto me, Daryl, totalmente in balìa di questa rossa mozzafiato.
Era tutto perfetto. Lo sapevo, che non era possibile: gli appuntamenti perfetti non esistono, soprattutto se si abbassa la guardia e io non l’ho soltanto abbassata: l’ho proprio abbattuta, una parola dopo l’altra, un sorriso dopo l’altro.
A mia discolpa posso dire che non solo Sienna sembrava normale: era anche la prima, dopo tanto tempo, in grado di farmi dimenticare perfino il mio nome.
È iniziato tutto quando abbiamo deciso di andar via dal ristorante; lei mi ha fatto quella strana domanda sui gatti, io ho creduto che fosse nervosa perché era chiaro che saremmo finiti a rotolarci fra le lenzuola, l’ho assecondata; in fondo, ero un po’ nervoso anche io: di solito me le porto a letto al primo colpo, ma questo perché non mi importa di loro. Con Sienna avevo un po’ paura di far partire la storia nel modo sbagliato, perché le donne sono fatte così: se non ci provi ti considerano problematico, se ci provi invece pensano che tu sia un maniaco o un poco di buono; valle a capire.
Sembrava tutto a posto quando ha deciso di aver voglia di un dolce, ho creduto si trattasse di un altro modo per allentare la tensione, magari qualche strano rituale, anche se non avrei mai detto fosse una da tiramisù.
La conversazione surreale che è seguita è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: mi faceva domande e poi non ascoltava le risposte; ne ho avuto la prova quando le ho detto di avere una certa propensione al sadismo per metterla alla prova e lei mi ha sorriso distrattamente chiedendomi se mi piacesse la pesca su ghiaccio. Ora, che io sappia, le due cose non sono strettamente correlate. Devo ammetterlo: mi sono sentito un po’ una donna io, in quel momento, un po’ offeso; mi sono chiesto quante volte mi fossi comportato nello stesso modo con le ragazze che ho abbordato per conto di Michael, tipo quella Lois, la pazza che ride sempre e parla a raffica.
Infine eccolo, il vero motivo di tutte quelle stranezze: è spuntato fuori l’ex con la nuova fiamma. Sienna ingurgitava tiramisù, lui mi studiava cercando probabilmente un punto debole per attaccarmi, Melanie faceva risatine e commenti sarcastici mentre mi mangiava con gli occhi. Questo fino a quando Sienna ha avuto la brillante idea di dire che ero il suo fidanzato. Allora ho capito che stava soltanto cercando di far ingelosire l’ex. E me ne sono andato.

Manie, tic e piccole ossessioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora