Parte 20

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"10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1.. BUON ANNO!"

Lo bacio mettendogli le braccia intorno al collo, sorride sulle mie labbra e mi alza da terra facendomi girare.

"Buon anno amore mio."

I fuochi d'artificio nel cielo blu rendono ancora più magico questo momento. La felicità non si può spiegare a parole, sono attimi di vita quotidiana vissuti con qualcuno di speciale. E il mio qualcuno si chiama Dylan Baker.

Sophie mi corre incontro saltandomi praticamente addosso, puzza di alcol in un modo incredibile.

"Auguri sorella!"
"Buon anno Sophie."

Per fortuna arriva Jack e mi aiuta a farla scendere, ma si regge a malapena in piedi. È una scena ridicola.

Ci scambiamo gli auguri con gli altri ragazzi, mentre vengono versati fiumi di spumante nei bicchieri degli invitati e la musica riempie la sala.

Balliamo, ci scateniamo come se non ci fosse un domani. Dylan mi raggiunge e posa le mani sui miei fianchi, facendo aderire i nostri corpi per poi muoverli a ritmo di musica.

I capelli scompigliati lo rendono ancora più attraente e io non posso fare a meno di sorridergli.

"Come si dice, chi non scopa a capodanno..."
"Quanto sei scemo." Gli do un colpetto sul fianco, mi carica sulle spalle e si dirige verso l'uscita.

"Dylan mettimi subito giù."

Lui se la ride e si dirige verso la macchina, per poi aprire lo sportello posteriore.

"Non vorrai mica farlo in macchina."
"Non c'è niente di male piccola."

Si stende su di me e comincia a baciarmi il collo facendo scorrere la sua mano sul mio corpo, fino a raggiungere il mio sedere.

I miei ormoni hanno ormai vita propria e la ragione si è andata a fare un giro chissà dove.

Cerco il bottone dei suoi jeans, lo trovo e lo sbottono. Dylan mi bacia ovunque, ansima sul mio corpo e freneticamente slaccia il mio reggiseno.

Qualcosa vibra sulla mia gamba, il suo cellulare.

"Dylan il telefono."
"Non importa adesso." Baciandomi prende il telefono e lo mette a terra, ma legge il nome di chi lo sta chiamando "MAMMA".

"È tua madre, dovresti rispondere."
"Vuole farmi gli auguri, non ci pensare." Con la bocca scende sul mio seno, ma mi alzo e gli passo il telefono.

"Potrebbe essere importante." Sbuffa e risponde, intanto mi ricompongo.

"Arrivo." L'unica parola che dice, sembra preoccupato. Scavalca i sedili e si mette al posto di guida accendendo la macchina, per poi partire.

"Cosa succede?" Chiedo sedendomi sedendomi al suo fianco.

"Non lo so, ha detto che è successo qualcosa e ha bisogno di me."

Si accorge dei jeans sbottonati e li allaccia, si passa una mano tra i capelli e lancia la testa all'indietro.

"Stai tranquillo." Intreccio le nostre mani e lui stringe la presa guardandomi dolcemente.

Una volta arrivati davanti casa ci precipitiamo in cucina, dove si trova la mamma, ma la scena che ci si presenta davanti è davvero inaspettata.

La tavola è apparecchiata, Charlotte è elegantissima e ha un sorriso bellissimo stampato sul volto.

"Buon anno ragazzi." Ci bacia la guancia ad entrambi, guardando il figlio teneramente.

"Mi spieghi perché mi hai chiamato?! Mi hai fatto preoccupare!"

Dylan è arrabbiato ma Charlotte continua a sorridere. Non ci capisco nulla.

"Buon anno figliolo."
Una voce maschile alle nostre spalle riempie la stanza all'improvviso e Dylan stgrana subito gli occhi.

Mi volto e trovo un uomo molto bello ed elegante, alto, moro e con gli occhi verdi, capelli rasati al lato e un filo di barba. Un Dylan tra vent'anni.

Dylan si gira lentamente e non appena i loro occhi si incontrano l'uomo sorride, allargando le braccia.

"Papà." Finalmente anche il ragazzo sorride coprendosi poi la faccia con le mani.

Si abbracciano e a Charlotte scendono le lacrime.

Anche Aaron torna a casa e, non appena vede il padre, corre ad abbracciarlo.

Mi sento di troppo, ma il padre dei ragazzi nota la mia presenza.

"E lei?" Chiede rivolgendosi a Dylan, in totale imbarazzo.

"Lei è Alyssa."
Gli porgo la mano e lui la stringe, ha una presa forte e decisa.
"Stephan Baker."
"Alyssa Collins."

"Complimenti figliolo, bella mossa."

Dylan scuote il capo, mi mette un braccio intorno alle spalle e mi bacia la fronte.

Nei suoi occhi vedo tanta felicità, il padre che non vedeva da mesi è ritornato a casa, sano e salvo. Ha una bellissima famiglia, un po' lo invidio, ma sono tanto felice per lui perché si merita il meglio.

"Che ne dite di mangiare? Sono affamato."

Ci sediamo a tavolta tutti insieme, è il capodanno più bello della mia vita.

Adrenalina.Where stories live. Discover now