My guardian angel ~Destiel

Tisifone

Sto pubblicando un capitolo al mese... sono vergognosa.

<<Ehi, Dean. Penso di aver risolto il caso>>

<<Davvero?>> chiese stupito, alzandosi dal letto. Inutile dire che non era veramente sorpreso dell'intelligenza del fratellino.

<<Non avevo trovato nulla su Medusa e non mi sembrava avesse nulla a che fare con questa situazione, dunque ho fatto un controllo incrociato tra le fonti online e il diario di papà, ma senza risultati>> spiegò, sfogliando un vecchio libro e mettendo a repentaglio l'ordine sul tavolo di lavoro.

<<Quindi? Non capisco dove tu voglia arrivare>> domandò il fratello, accigliato.

<<Quindi non si tratta di Medusa, ma di un'altra creatura>>

<<E sarebbe?>>

<<Tisifone>>

<<Tisi... cosa?>> sbottò Dean. Ci mancava solo un altro strano essere da uccidere!

<<Tisifone. È una figura della mitologia greca, una delle tre Erinni. Era incaricata di castigare i delitti di assassinio: parricidio, fratricidio, matricidio, omicidio. Un mito racconta che si innamorò di Citerione, che uccise col morso di uno dei serpenti presenti sul suo capo. Sembra fare al caso nostro>> lesse Sam, sorridendo. Era sempre orgoglioso di sé quando concludeva una ricerca. Anche se era solo merito di Wikipedia.

<<D'accordo, Einstein. Come la uccidiamo?>> domandò l'altro. Non amava la teoria, ma la pratica. Lui era il soldato a cui non servivano certe informazioni.

<<Non ne ho idea. Le Erinni sono immortali, Dean>> sentenziò il minore, passandosi una mano tra i capelli castani.

<<Dimmi che stai scherzando!>> esclamò Dean crollando sul letto. La maglietta gli lasciò leggermente scoperto l'addome, facendolo rabbrividire. Si mise il braccio destro sugli occhi, chiudendoli ed iniziando a pensare. Era una creatura mitologica. Dunque, poteva essere sconfitta con qualche arma. Persino gli dei potevano essere esiliati dall'Olimpo.

<<Aspetta! Forse ho qualcosa>> mormorò Sam, digitando sulla tastiera del suo telefono. Sembrava molto, troppo concentrato. Dean attese uno, due, tre minuti, focalizzandosi sul ghigno crescente del fratello e sulle sue gote arrossate.

<<Hai fatto colpo su un'arpia, Casanova?>> sghignazzò, facendo sussultare l'altro che si schiarì la voce, imbarazzato.

<<No, stavo facendo delle ricerche>>

<<Certo, come no!>> ribattè il biondo, alzando le sopracciglia. Sam sbuffò.

<<Chiudi il becco!>> brontolò.

<<Allora? Illuminami>>

<<Sono collegato alla radio della polizia locale e so che in un capanno hanno rapito un uomo. La rapitrice corrisponde alla nostra creatura>> disse, chiudendo il portatile e lanciando un'occhiata al fratello.

<<Non sappiamo ancora come ucciderla>> contestò il maggiore.

<<Siamo i Winchester. Un modo lo troviamo sempre>> gli fece l'occhiolino Sam.

I due fratelli lasciarono la stanza e si diressero verso il luogo desolato. Era notte inoltrata ormai e l'Impala sfrecciava sull'autostrada, senza ostacoli. Quando trovarono il posto, si fermarono, celati dal buio e dal fitto fogliame.

<<Credo che questi ci serviranno>> sussurrò Dean, facendo un cenno col capo verso i coltelli e i pugnali. Il capellone annuì e seguì il fratello.

Entrarono silenziosamente dalla porta sul retro. Il corridoio era rischiarato solo dalle loro torce, che nemmeno lo illuminavano interamente. In fondo ad esso, sembrava esserci una luce fioca, che li mise allerta. Dean avanzò con cautela, prima di preciparsi all'interno. Quello che vide lo sorprese parecchio.

<<Sam, ma qui non c'è nessuno!>> esclamò, voltandosi verso il fratello. Nulla. Persino lui era scomparso.

<<Sammy!>> urlò il biondo, muovendosi agilmente ed accostandosi al muro.

<<Tranquillo, Sam sta bene>> gli disse qualcuno prima di posargli una mano sulla fronte. La voce era familiare, ma gli sembrava lontana e presente solo nei suoi ricordi. Non ebbe il tempo di formulare nessuna ipotesi che cadde a terra, svenuto.

Per farmi perdonare dell'assenza, vi lascio un piccolo spoiler... DUE PERSONAGGI TORNERANNO "IN VITA", DICIAMO!