Lo guardava sorridere

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Lo guardava.

Lo guardava sorridere, lo guardava ridere.

Continuava a guardarlo, non si sarebbe mai stancata di farlo.

Non era forse per quello che lei era li con lui?

Perchè lui era l'unica cosa che le permetteva di avere uno scopo.


Gli sistemò i capelli neri

-Dai! Veloce! Mi stanno aspettando!-

Lei gli mise la maglietta bianca, quella che a lui piaceva, quella con disegnato sopra il cervo.

-Daiiiiiiii!!!- protestò di nuovo il bambino.

Lei finalmente gli diede il bacio sulla fronte- Ora sei pronto!- e dicendo così lo accompagno fuori in cortile dove i suoi amichetti stavano attendendo il suo arrivo.

-Allora possiamo andare?- chiese uno degli amici.

Il bambino si girò verso di lei facendole gli occhi dolci, era la prima volta che lui usciva con degli amici.

Lei gli diede un altro colpetto sulla testa -Divertiti!- e mentre lui se andava felice, lei lo guardava.

Lo guardava.

Lo guardava piangere, lo guardava essere triste.

Non era forse per quello che lei era li con lui?

Perchè lui era l'unica cosa che le permetteva di avere uno scopo.


Gli asciugò le lacrime con il suo fazzoletto blu : - Che cosa è successo?-

-Sono caduto.- rispose lui a sottovoce

Lei chiuse la porta da dove erano appena entrato dopo essere stato con i suoi amici.

-Ti sei fatto male?- chiese lei nonostante avesse già controllato che non aveva ferite.

Il bambino indicò il suo cervo e cercò di sorridere.

-Va bene vai a lavarti.-disse lei mentre lo guardava andare in bagno.

Lo guardava.

Lo guardava in silenzio, lo guardava spento.

Non era forse per quello che lei era li con lui?

Perchè lui era l'unica cosa che le permetteva di avere uno scopo.


Lei gridò.

I medici avevano detto che ormai era fuori controllo.

Entro pochi minuti il suo scopo sarebbe svanito.

-Ci...Ci dispiace.-

Lo aveva guardato, non si era accorta della sua caviglia arrossata.

Lo aveva guardato, lo aveva guardato cadere giù sbattere la testa e macchiare di sangue i capelli neri.

Lo aveva guardato mentre i medici cercavano di salvarlo.

Lo aveva guardato mentre smetteva di respirare.

Lo guardava.

Lo guardava di nuovo, lo guardava diverso.

Non era forse per quello che lei era li con lui?

Perchè lui era l'unica cosa che le permetteva di avere uno scopo.


Lei si avvicinò al cervo in quel bosco di neve.

Lo accarezzò.

Il cervo lacrimava e lei asciugò le sue lacrime.

Ma non aveva controllato gli zoccoli e così quando il cacciatore arrivò ,lui cadde a terra.

Le sue corna si macchiarono di sangue.

Lei gridò.

Non poteva perdere il suo scopo.


Stracciò il disegno che stava facendo e lo buttò via per prendere un nuovo foglio dove avrebbe disegnato di nuovo il suo cervo ..ma che di nuovo sarebbe morto facendole ricominciare tutto.

Non poteva perdere il suo scopo.

Il guardiano della cella la guardava.

La guardava disegnare continuamente la stessa cosa.

La guardava chiusa in quel manicomio continuare a ripetere che non avrebbe perso il suo scopo.


Lo guardava sorridereWhere stories live. Discover now