Chapter 3

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Quando quella mattina Gigi mi aveva buttata giù dal letto all'alba non potei evitare di formulare frasi sconnesse e, perché no, molto colorate.

Tra jet leg, spossatezza e la sua melodiosa voce che tentava di intonare e pronunciare correttamente Wake up di Avicii, il mal di testa non poté far a meno di aumentare.

Mi vestii indossando le prime cose che trovai e la seguii fuori casa.

Quello che mi aspettavo fosse un mercatino, non so, una semplice accozzaglia di roba diversa si rivelò essere il più grande magazzino figurato che avessi mai visto. Sembrava che i vari ambulanti non finissero mai.

Gigi mi afferrò la mano e mi condusse all'interno della confusione. Le mie orecchie non riuscivano a captare neanche una parola, riuscivo solo a capire dai gesti che ognuno cercava di chiamare la gente dalla sua parte.

Girammo per almeno mezz'ora osservando la mercanzia.

Ero rapita dai mille colori, tipi, modelli, forme che mi venivano proposti.

A richiamare la mia attenzione furono delle luci calde al neon e lì mi venne in mente una bellissima idea.

Tornai indietro dove per la prima volta avevo adocchiato un telo bianco trasparente, poi acquistai una corda nera non molto spessa, uno spray argento, insieme alle luci al neon. Riuscii a sottrarre dalle grinfie di una vecchia signora un bellissimo tappetto nero e poi afferrai una piccola lampada che si accendeva battendo le mani. Per ultimo scelsi delle tende, dei cuscini e delle coperte sul borgogna.

Soddisfatta della mia scelta convinsi Gigi a lasciare i nostri acquisti a casa.

-"Sono curiosa di sapere cos'hai in mente" disse aiutandomi a portare tutto nella mia camera spoglia, ancora per poco.

-"Ho sempre sognato una camera così, ora voglio realizzarla" sorrisi contenta.

Lei ridacchiò prima di rimboccarsi le maniche.

-"Allora che aspettiamo?" domandò quando la guardai confusa.

-"Non avevi stilato una lista di eventi a cui partecipare?".

-"Infatti abbiamo due ore prima di pranzo, quindi datti una mossa!".

Risi prima di prendere esempio e togliermi la giacca.

-"Bene, ci servirà scotch, colla al caldo e un po' di buona musica!".







Due ore, cinque album rock e orecchie rotte dopo, avevamo finalmente finito.

Il tutto si era rivelato più arduo del previsto soprattutto quando ci accorgemmo che lo spazio era ancora troppo vuoto e ci era venuto in mente di aggiungere qualche mobile. Scendere dalla soffitta un comò, una piccola scrivania in legno e un armadio a due ante fu per noi letale. Non mi ero mai sforzata tanto in tutta la mia vita.

-"Spero solo che sia come la immaginavi" sospirò gettandosi contro il muro prima di ricordarsi della vernice spray ancora fresca.

-"Dimmi che non è così" mi pregò con lo sguardo.

-"Vado a cambiarmi poi andiamo, okay?" annuii per poi darle una mano a staccare la maglietta senza farla rompere.

Mi guardai intorno apprezzando la mia opera.

La parete sopra il mio letto era piena di vecchie foto che avevo portato con me da Brooklyn; avevo usato la corda nera per appendere sempre intorno al letto un telo trasparente stile baldacchino, e poi tutto intorno vi erano le luci. Sulla parete opposta vi era un grande specchio e intorno, con la vernice spray argentata, avevo colorato le varie fasi lunari formando un semicerchio, sarebbe stato un sacrilegio per me non farlo, avevo questa particolare tendenza a venerare tutto ciò che avesse a che fare con leggende, miti, tradizioni e significati della luna, e il mio nome ne era un prova "aura lunare".

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⏰ Última atualização: Dec 18, 2016 ⏰

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Golden Mount  || h.s. Onde histórias criam vida. Descubra agora