neunzehn.

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calum si avvicinò lentamente all'armadietto della ragazza, accertandosi che non ci fosse nessuno.
d'altro canto, hailey aspettò la fine del suo turno, si mise dietro la porta del bagno, e quando sentì la porta dello spogliatoio aprirsi, uscì lentamente e fissò il ragazzo.

-ciao.- il ragazzo tirò un urlo che probabilmente sentirono pure i clienti fuori, dato che calò un silenzio religioso. -cosa ci fai qui, caleb?-

-mi chiamo calum.- rise quest'ultimo. la ragazza, convinta al massimo che si chiamasse caleb, arrossì violentemente.

-calum, sei l'amico di luke, no? cosa stavi facendo con il mio armadietto?-

-io stavo..- balbettò.-stavo...stavo contemplando la plastica di cui è fatto, sì.- accarezzò l'armadietto.

-è alluminio.- indicò l'armadietto -calum, sei tu?-

-io? cosa? pffft no.- disse allungando la o. la ragazza ride e si avvicinò.

-non preoccuparti, la trovo una cosa dolce, più o meno.-

-più o meno?- aggrottò le sopracciglia calum.

-si ecco, entravi di nascosto e mi osservavi da lontano! mi sentivo leggermente osservata!-
calum sorrise e abbassò lo sguardo.

-ti va di ricominciare tutto da capo?- chiese hailey, illuminata da quest'idea.

-piacere, mi chiamo calum.- porse la mano alla ragazza davanti a lui, quest'ultima la strinse, sorridendo.

-piacere caleb, io sono hailey.-

starbucks;;cthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora