Capitolo 5

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Ed ecco qui, un altro giorno era passato, l'incubo non si era ripetuto (e menomale) e Will nel frattempo lo aveva curato al meglio.
Quella era la mattina del giorno in cui Nico sarebbe stato dimesso.

Il figlio di Ade era già sveglio da circa due ore e aveva già fatto colazione e preso la medicina.
In quel momento Will lo stava controllando, misurandogli la pressione e altra roba che Nico non capiva perché non era un dannato dottore.

-Sembra che vada tutto bene...- borbottò Will un po corrucciato. Sembrava quasi che gli dispiacesse.

-Non vuoi che vada tutto bene?- Nico inarcò le sopracciglia notando la sua strana espressione.

-Cosa?- Will lo guardò. -Ma certo che voglio che vada tutto bene! È solo che sentirò la mancanza del mio raggio di sole che illumina la tetra oscurità dell'infermeria...- ridacchiò e gli fece l'occhiolino.

Nico arrossì appena, ma cercò di sdeviare il tutto alzando gli occhi al cielo.
-Certo, come non Solace...- sorrise appena e si distese sul lettino. -Non vedo l'ora di essere fuori di qui.-

-Mhm...- il figlio di Apollo osservò attentamente il ragazzo dai capelli neri. Ogni minuto che passava gli piaceva sempre più. E ogni minuto che passava sentiva di doverlo proteggere ad ogni costo.
Poteva sembrare uno stalker forse, ma non lo era. Era solo preoccupato per il suo raggio di sole.

-Bene, come ti senti? Sei pronto a tornare fuori?- Will lo guardò un po incerto.

-Certo che sono pronto!- disse Nico, lanciandogli un'occhiata ovvia. -Non sono mica un malato terminale...- borbottò.

Will rabbrividì all'idea di Nico steso in un letto di ospedale, attaccato a mascherine e macchinari che lavorano per tenerlo in vita.
Oh dei, non immaginava cosa avrebbe fatto se fosse accaduta una cosa del genere.
Ma ovviamente, da buon medico qual'era, non avrebbe mai permesso tutto ciò.

Dal canto suo, Nico era bello tranquillo, se non fosse stato per le occhiate preoccupate che gli lanciava il biondo.

-Mi stai mettendo ansia...- borbottò allora, tenendo lo sguardo basso sulle coperte candide del lettino.

-Oh, scusa.- Will si esibì in una risatina nervosa e forzata.

La mattinata passò senza troppi intoppi, anche se i due ragazzi non parlarono più tanto.
Nico non vedeva l'ora di uscire e di stare all'aria aperta.
Certo, lui non era mai stato un amante della natura, e di sicuro non gli sarebbe mai piaciuto fare escursioni o robe del genere, però stare li dentro, al chiuso e costantemente sorvegliato da quei dottori lo faceva sentire in manicomio, e gli faceva rimpiangere l'aria fresca del mattino e i raggi del sole che gli colpivano il viso mentre si allenava nell'arena.

Quel pomeriggio, mentre Nico si rivestiva, Will consultava un'ultima volta la cartella e lo studiava come a voler individuare altre tracce di malattie o ferite.

-Direi che puoi andare...- borbottò, mettendo via la cartella e appuntando la penna al taschino del camice.
-Stai attento, non affaticarti troppo e se senti dolori o sintomi di qualsiasi genere vieni in infermeria e ti visiterò. Non prendere freddo, non prendere caldo, mangia il giusto e...-

-Solace, non sono un bambino, ho capito.- protestò Nico un po scocciato da tutte quelle raccomandazioni.

-...e bevi almeno due litri d'acqua al giorno.- Will completò la frase puntandogli un dito contro.
-Non prendere sotto braccio le mie raccomandazioni. Stai attento ai cali di zucchero e di pressione. Davvero Nico, per quanto mi faccia piacere vederti tutti i giorni preferirei che tu non finissi in infermeria di nuovo.- gli lanciò uno sguardo preoccupato, poi aprì la porta dell'infermeria e si fece da parte per lasciarlo passare.

Nico lo guardò un secondo. Perché quel ragazzo si preoccupava così tanto per lui?
Non lo aveva ancora capito, nonostante si scervellasse tutti i santi giorni.
Fece un passo verso la porta, poi lo guardò di nuovo.

-Starò attendo Solace. Non preoccuparti per me. Starò bene.- gli fece un cenno col capo e finalmete uscì.

-Certo raggio di sole... mi raccomando, prenditi cura di...- Will non finì la frase, che Nico gli aveva già chiuso la porta sul naso.
-...di te.- disse piano, fissando dalla finestra la scura figura di Nico, che si allontanava a testa bassa e con le mani in tasca.

Ora sarebbe tornato tutto come prima, giusto?
Sarebbe stato tutto uguale, loro due avrebbero fatto finta di non riconoscersi nemmeno... oppure no?
In cuor suo William sperava proprio che non fosse così.
"Io ho bisogno di quel ragazzo" rifletteva il biondo mentre sistemava il lettino per il prossimo paziente "E lui ha bisogno di me. Me lo sento."
Forse Will era solo un po troppo ottimista, ma sentiva, percepiva che per Nico rimanere solo sarebbe stato uno sbaglio, qualcosa da non fare, e per quel ragazzo così cupo e tenebroso, ma in realtà molto sensibile e indifeso, avrebbe anche potuto essere fatale.
Ma in verità, accanto a Nico non doveva esserci "qualcuno" a caso.
Accanto a Nico voleva esserci lui.

SHALVE.
Sorratemi se non ho aggiornato per un po, ma ho avuto da farehhh.

Nico: a me non sei mancata per niente.

Sempre molto simpy vedo...

Will: ZAO LIAAA a me sei mancata ;)

Ecco tu sei meglio di Nico.

Nico: ma...

Tralasciando, prima o poi stabilirò dei giorni fissi in cui pubblicherò i capitoli.
Ancora non lo sho però.
Vi aggiornerò prossimamente * - *

Doctor's Orders || SolangeloWhere stories live. Discover now