Podakru

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Quando Danae si risvegliò, si trovò in piedi con la schiena contro un asse di legno, aveva i piedi legati e il collo fermo.

«La Ragazza del Cielo si è svegliata!»
«Qualcuno chiami la Regina!»
sentì urlare.

Danae continuò a guardarsi attorno, ma l'unica cosa che vide furono grandi alberi, e il lago.

I terrestri attorno a lei la guardavano quasi spaventati, ma non avevano armi.
Ad un certo punto poi, iniziarono ad allargarsi, facendo spazio ad una persona: doveva essere la Regina.

«Tu devi essere la Ragazza del Cielo.» disse, avvicinandosi.

«E tu la Regina di questo popolo.» rispose Danae, cercando di non abbassare la guardia.

La Regina le sorrise.

«Cosa volete da me?» chiese Danae.

«Proteggerti. Oltre questi alberi ci sono Clan troppo spietati. Molti di loro hanno fatto del male a troppa della tua gente, altri si fanno del male tra loro.»

«Proteggermi? Voi le persone che dovete proteggere le legate in questo modo? Come prigionieri?! Forse abbiamo due concetti diversi.» quasi urlò in preda al panico.

«Per adesso resterai così. So che se ti togliessimo quelle corde dai piedi non ci metteresti tanto per scappare via da qui e farti uccidere.»

Danae non rispose.
Li guardò tutti in volto: avevano occhi chiari, proprio come il lago e strani disegni sul viso che li facevano sembrare ancora più crudeli e spietati.
L'unica diversa da loro era la Regina, la quale le sembrò la sola con occhi scuri, proprio come quelli di Danae.
Aveva capelli lunghi e scuri, e a differenza del popolo, lei non aveva in viso gli stessi disegni della sua gente, ma poco più in basso della fine degli occhi, aveva uno strano simbolo: un piccolo triangolo con una spirale all'interno, quasi volesse rappresentare l'acqua ed il suo movimento.

«Regina Naiadi è il momento.» disse una terrestre, doveva essere la più anziana del clan.
Dalla foresta stava arrivando qualcuno.

«Preparatevi.» urlò la Regina al suo popolo.

I terrestri iniziarono a disporsi in diverse file, pronti ad accogliere le persone attese, mentre la Regina Naiadi restò affianco a Danae.

Da dietro gli alberi si iniziarono ad intravedere due terrestri su dei cavalli.
Erano armati.

«Cavalieri del Clan della Scogliera Blu, a cosa devo questa vostra visita?» chiese la Regina.

«Lo sa benissimo, Regina Naiadi.» rispose uno dei due.

«Come sta mia sorella?»

«Magnificamente, anche se sta ancora aspettando la vostra sottomissione e quella del vostro popolo.»

«Sapete che questo non avverrà mai. Noi non uccidiamo.» concluse la Regina.

I due terrestri accennarono un inchino con il capo, come segno di rispetto della decisione.

«Dove sono le razioni di cibo allora?» chiesero.

«Miei uomini, date ai cavalieri ciò che hanno richiesto.» ordinò la Regina.

Due uomini con diverse reti da pesca sulle spalle si avvicinarono ai cavalieri e gli diedero tutto il pesce che contenevano.

«Speriamo sia di vostro gradimento.» disse la Regina, continuando poi con parole mai sentite da Danae.

«Oso kom podakru gaf a klir sonrau»

«Sha, Haiplana Naiadi.» risposero i due terrestri ripetendo l'inchino fatto poco prima, e andandosene.

«Miei uomini, ce la siamo cavata bene anche questa volta. E ricordatevi: noi del Popolo del Lago non siamo meno forti del Clan della Scogliera Blu; noi non abbiamo bisogno della violenza.»

E alla fine delle sue parole, tutti i terrestri presenti le applaudirono.

Danae voleva capirci di più.

«Perché avete dato quelle razioni di pesce a quegli uomini?» chiese.

«Noi diamo loro il pesce che i nostri uomini pescano e loro in cambio ci danno pace e protezione dalle cattiverie che fa la loro Regina agli altri Popoli.»

«La loro Regina è..»

«È mia sorella, sì.» disse la Regina Naiadi, senza far finire la frase a Danae.

«E perché dovreste voler protezione? È vostra sorella, non potrebbe mai farvi del male.» chiese la ragazza, pensando a tutto il bene che c'era fra Bellamy e Octavia.

«Tu non puoi capire, Ragazza del Cielo.» concluse la Regina, la quale fece per andarsene ma Danae la fece fermare.

«Beh vorrei capire. Non mi resta nient'altro nella vita: la mia gente non sa neanche che esisto, pensano che io sia morta ormai.»

La Regina Naiadi a quelle parole si voltò verso di lei e la guardò.

«Bene, Ragazza del Cielo.» disse, slegandole i piedi e levandole il collare.

«Vieni con me, risponderò alle tue domande. Spero non proverai a scappare.» disse la Regina Naiadi camminando verso il lago.
Danae, dopo essersi massaggiata il collo la seguì, sotto gli occhi terrorizzati della gente attorno a lei.

«Perché adesso mi avete liberata? Potrei provare a scappare.» disse Danae, camminando al fianco della Regina.

«Come hai detto tu, non sei una nostra prigioniera. Noi vogliamo solo proteggerti, come abbiamo fatto con molti terrestri che fuggivano dalle crudeltà dei propri Clan. Inoltre l'hai detto tu, la tua gente ti crede morta, o comunque non ti ha mai dato attenzioni; non avresti motivo di scappare e tornare da loro.»

Danae la guardò in silenzio. Aveva ragione, e anche se avesse voluto tornare dalla sua gente, non avrebbe sicuramente ritrovato la strada per tornare indietro, e sarebbe morta, o per mano dei terrestri o per altri cento motivi.

«Voi chi siete?» si decise di chiedere la ragazza.

«Noi, Ragazza del Cielo, siamo il Popolo del Lago, il quinto Clan della coalizione dei terrestri. Tu invece, qual'è il tuo nome?»

«Danae Carter, ma non è importante.»

«Si che lo è. Qui ognuno di noi è importante. Senza anche un solo uomo, questo Popolo non sarebbe lo stesso. Non è così anche per voi Danae del Popolo del Cielo?»

«Beh purtroppo no. Dopo che i terrestri ci hanno trovati hanno iniziato ad ucciderci, e non aveva importanza quanta gente perdessimo, ma quanta gente restasse in vita.»

«Capisco. I trikru sanno essere molto spietati. Anche noi eravamo così molti anni fa, eravamo crudeli e uccidevamo molto.» confessò la Regina Naiadi, fermandosi in piedi davanti al lago.

«Poi cos'è cambiato? Ho sentito che ha detto che non uccidete più, siete contro la violenza.. Perchè?» chiese Danae.

«È una lunga storia, Danae kom skaikru. Forse un giorno te la racconterò, ma adesso penso che tu ti merita un po' di riposo.»

«"Kom skaikru" significa "Del Popolo del Cielo"? È la vostra lingua?»

«Esatto.»

«Ed è la stessa lingua che ha usato alla fine del dialogo con quei due uomini, giusto? Cosa vi siete detti?»

«Sei curiosa, Ragazza del Cielo.»

«Gliel'ho detto, non mi resta nient'altro nella vita.» rispose Danae sospirando e sedendosi su una piccola roccia ai bordi del lago.

«"Noi del Popolo del Lago abbiamo bisogno di una vita sicura".» disse la Regina Naiadi poco prima di ritirarsi tra la sua gente e lasciando Danae a guardare l'immensità del grande velo d'acqua che si trovava davanti a sé.

Be brave, princess | Bellamy BlakeWhere stories live. Discover now