2 - Solamente se lo vuoi

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Capitolo 2
Solamente se lo vuoi

7 settembre 2016


Mi guardo incerta allo specchio, osservando critica i pantaloncini bianchi decisamente troppo corti per i miei standard e il top celeste.
Ma chi diavolo l'ha organizzata questa cosa?!
Io odio il mare.
Odio la gente che ti fissa mentre sei mezza nuda.
Non un toccasana per una insicura e timida di natura come me.
Invece no, Francesca doveva proprio invitarmi a quest'ultimo giorno in spiaggia prima che il campionato ricominciasse dopo la pausa con le nazionali.
"Ci saranno tutti i ragazzi della squadra, anche Federico!"
L'unico nome che non avrei voluto sentire.
Metto in fretta e furia le ultime cose nella borsa, ripensando con rabbia ai giorni che hanno susseguito il nostro bacio.
Non ci siamo più visti per via degli impegni con la squadra, però abbiamo chattato praticamente ogni giorno... senza mai sfiorare l'argomento bacio.
Dall'inizio del ritiro con gli Azzurri, che si è concluso l'altro ieri, non mi ha più scritto.
Non ci posso credere, mi ha davvero scambiato per una ragazza facile che è a sua disposizione quando ne ha voglia?!
Ci sono rimasta una merda, non solo per il suo comportamento ma anche perché speravo di aver ragione ad aver visto del tenero in lui.
Con me era stato così dolce...
Forse sono io ad aver sbagliato, mi sono illusa dopo averci parlato nemmeno due volte.
Non sono una che si fida facilmente ma con lui viene tutti così semplice.
Sbuffo, non ho voglia di deprimermi ulteriormente stamattina, così prendo la mia borsa da mare e vado ad aspettare pazientemente il treno che mi porterà al lido scelto dai ragazzi, nella zona della nostra bellissima maremma toscana.
Il tragitto è relativamente breve ma starsene lì seduta vuol dire pensare ed inevitabilmente penso a Federico, il mio chiodo fisso dalla prima volta che l'ho incontrato.
Il dramma di non avere la patente.
E quando lo vedo che faccio? Lo devo salutare? No, al massimo deve essere lui a salutarmi.
Sospiro, trascinandomi giù dal treno.
Inizio a camminare per il lungomare, individuando finalmente il lido di cui mi aveva parlato Francesca.
Quando arrivo sono già tutti lì, alcuni dei ragazzi con le rispettive fidanzate.
Mi sento un pesce fuor d'acqua, non conosco nessuno. E' peggio del primo giorno di liceo.
Francesca mi presenta qualche ragazza, scortandomi ad un ombrellone mentre ride e parla animatamente con le altre.
Io però sono impegnata a cercare lui con lo sguardo.
Forse non è venuto, mi ritrovo a pensare, e la sensazione di sollievo viene subito soppiantata dalla delusione.
Ah, mi confonde come nessun altro.
Abbandono la borsa su un lettino, togliendomi le scarpe da ginnastica e la maglietta; quando alzo lo sguardo lo vedo e mi sembra di morire.
E' dannatamente bello, bello da star male.
Ride con un suo compagno e il viso gli si illumina, gli occhi verdi vispi come sempre.
Indossa un costume bianco che gli arriva sopra al ginocchio, il petto tonico è scoperto e i tatuaggi in mostra.
Mi volto all'istante, maledicendomi per aver già tolto il top.
Voglio correre via.
"Giulia!" – ma a quanto pare è troppo tardi.
Mi rigiro sconfitta, tanto ormai mi ha notato.
Federico mi guarda sorpreso e felice ma subito rimette addosso quella sua maschera da bello e dannato. La cosa mi dà sui nervi.
"Come stai, piccola?" mi chiede, avvicinandosi.
Vorrei tirargli uno schiaffo.
E baciarlo.
"Ciao, sto bene, grazie" rispondo, gelida come non mai.
Il mio distacco è una doccia fredda per lui, noto con piacere dalla sua espressione.
"Non sapevo venissi anche tu"
"Sì beh, era difficile che lo sapessi visto che non ci siamo più sentiti" – il mio tono è accusatorio.
Ci guardiamo negli occhi senza dire nulla.
Lui enigmatico come sempre, io che provo ad apparire furiosa ma sicuramente il mio sguardo mi starà tradendo, rivelando tutta la mia delusione.
"Fede la facciamo questa partita a beach volley?" lo richiama lo stesso compagno di prima, che capisco essere Josip Ilicic.
Abbracciami adesso, Fede. Baciami davanti a tutti. Dimmi che l'ultima volta non l'hai fatto solo per gioco.
E invece si gira, rispondendo di sì al compagno e dirigendosi con gli altri alla rete da pallavolo.
Abbasso lo sguardo, ferita.
Dovevo immaginarlo.
Cammino a passo rapido sul bagnasciuga, allontanandomi da loro.
Dio, ma perché sono venuta?
Devo essere proprio masochista per umiliarmi così.
Mi ripeto che forse è colpa mia, che mi sono fatta dei film mentali inutili.
Ritorno sui miei passi e mi siedo in disparte, giocherellando con delle pietre trovate nella sabbia.
Mi sembra di essere completamente invisibile, ai suoi occhi.
Lancio uno sguardo alle ragazze, che chiacchierano stese sui propri lettini: tutte perfettamente abbronzate, i costumi che lasciano poco all'immaginazione, sorrisi smaglianti e curve provocanti.
Sono le fidanzante dei suoi compagni. Ed io non mi ci avvicino neanche lontanamente.
"Giulia vieni, stai un po' con noi" mi invita Vanja, la moglie di Nikola, ma io rifiuto gentilmente con un cenno del capo.
Sono state così dolci e disponibili ad invitarmi mentre io me ne sto qui a fare la ragazzina depressa, che pena.
"Giulia va tutto bene?" mi chiede Francesca, preoccupata.
Mi alzo, infilando di nuovo nella borsa le poche cose che avevo messo fuori.
"Scusa Francy, credo che tornerò a casa..."
"Ma no Giù, se è per Federico lascialo perdere, puoi stare con noi"
Alzo lo sguardo proprio verso il diretto interessato, che ha appena smesso di giocare, e noto che anche lui mi sta fissando, la maschera di spavalderia che vacilla.
"Grazie sul serio Francy, ma ho davvero bisogno di andarmene"
Le do un bacio sulla guancia e mi allontano rapidamente, in direzione del bar e dunque dell'uscita.
Ho bisogno assolutamente di bere un sorso d'acqua.
Sono sotto il chiosco rivestito di assi di legno incrostate di sabbia quando una stretta al polso mi fa trasalire, non per la trattenuta in sé, che è appena accennata, ma per la sorpresa.
Mi ritrovo così con la schiena contro la parete esterna del bar, intrappolata dal corpo statuario di Federico.
"Fede lasciami..." – dovrei suonare autoritaria ma i risultati sono pessimi.
Evito accuratamente di guardarlo negli occhi.
"Scappi da me, adesso?" – il suo tono è indecifrabile.
"Vattene Federico e lasciami stare. Puoi avere tutte le ragazze che vuoi per divertirti, ma non prendere in giro me" gli dico, lasciando finalmente trasparire direttamente tutta la mia delusione.
"E' questo che pensi?"
"E' quello che dimostri!" – sbotto, frustrata – "sei sparito, non hai mai parlato del nostro bacio come se per te non avesse significato nulla e davanti ai tuoi amici fai lo stronzo perché ti fa sentire debole dimostrare apertamente dei sentimenti per qualcuno!"
Smette per un secondo di respirare ed io abbasso lo sguardo.
Riesce a farmi sentire in colpa anche quando è colpa sua, non è giusto.
Non avrei voluto dirgli queste cose però... cazzo, sono umana anch'io, e mi ha trattato di merda.
"Guardami, Giulia"
No che non ti guardo, se incontro un'altra volta i tuoi occhi va a finire che ti bacio di nuovo.
E non devo.
Non te lo meriti e non me lo merito nemmeno io.
Ma tu non ti arrendi mai, eh?
Con la sua mano calda Fede mi accarezza la guancia, girandomi piano il viso verso di lui e facendomi tremare dalla testa ai piedi.
Mi fa provare sensazioni mai sperimentate prima.
I nostri occhi s'incontrano e come sempre qualcosa esplode nel mio petto, facendomi perdere nelle sue iridi chiare.
"Ehi, piccola, mi dispiace. Sono un disastro ma se sono qui, se ti sono corso dietro, qualcosa vorrà dire" mi sussurra, sempre così dannatamente vicino.
Sospiro quasi con sofferenza.
"Smettila di farmi quest'effetto..." lo prego, pronta a scoppiare in lacrime.
Perché non voglio nient'altro che lui.
Voglio baciarlo.
Voglio che mi stringa e non mi lasci più.
Ho bisogno di sentirlo contro, di sentirlo dentro.
Ho bisogno di sentirmi sua.
Ma allo stesso tempo ho paura.
Potrebbe spezzarmi con una sola parola, se volesse.
Ti fa sentire debole dipendere da qualcuno.
Avvicina piano le sue labbra alle mie ma lo blocco con un dito.
"Puoi baciarmi ad una sola condizione" gli dico, la voce tremolante.
Federico resta in silenzio, in attesa.
"Non sono un giocattolo che prendi e posi quando vuoi"
Lui continua ad accarezzarmi il viso ed io interrompo il contatto tra il mio dito indice e le sue labbra.
"Purtroppo per me, sei molto più di questo" mi sussurra.
Finalmente posso assaporare di nuovo le sue labbra, tanto più esperte delle mie, che riescono a portarmi immediatamente in paradiso.
Mi aggrappo alle sue spalle larghe e lui con forza mi prende in braccio, facendomi avvolgere le gambe attorno al suo bacino.
Il contatto si fa più passionale dell'ultima volta ed io non mi tiro indietro; la sua vicinanza mi fa stare bene, con lui mi sento più coraggiosa di quanto sia mai stata.
Federico mi completa.
Quando ci stacchiamo in cerca d'aria lo abbraccio, poggiando il viso nell'incavo del suo collo e lui mi stringe di rimando.
Nessuno di noi due parla, non ce n'è bisogno, non ora.
Inutile nasconderlo, sono irrimediabilmente innamorata di Federico Bernardeschi.

Philophobia | Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora