CAPITOLO 1

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"Queste sono le autorizzazioni" le sollevò in aria per poi farle cascare nel cestino della spazzatura. Questa è una pazza. "Finché non si cambia andamento in questa classe scordatevi qualsiasi tipo di escursione!"

Riuscivo a vedere la vena nel suo collo gonfiarsi ogni qual volta il suo tono di voce aumentava. Per non parlare delle due rughe in fronte che si marcavamo ogni qual volta assottigliava lo sguardo. Non per niente, appunto, la chiamano la perfida.

"Professoressa Smith, potrei andare in bagno?" chiese gentilmente Amanda Stewart. Ragazza riservata dagli ottimi voti.

"Ecco. Pensate solo ed unicamente ad uscire. Nella mia ora non si esce! Se avete problemi così urgenti fate venire il vostro medico a dirmelo di persona! Nella mia ora si fa matematica. Chiaro?"

Volevo trattenere con tutta me stessa quella risata ma non ci riuscì e ovviamente la feci incazzare ancora di più.

"Aubrey White" mi guardò come per ispezionarmi a lungo e fare una fotografia mentale del mio viso. "Ti sembrava una battuta?"

Non risposi. "Rispondi!" Prese il libro e lo sbattette violentemente sulla cattedra. Questa è pazza.

"No professoressa. Mi scusi"

"Dato che hai voglia di ridere vieni all'interrogazione"

Mentre mi alzai la campanella suonò, "Sarà per la prossima volta, Professoressa." Le sorrisi vittoriosa e uscì dalla classe. Ci mancava solo un altro 4 nella sua materia.

"Allora, già deciso cosa indosserai a Capodanno?" Ci stavamo dirigendo verso la mensa e da ben 5 minuti Claire mi stava assillando con domande riguardanti le festività.

"Manca ancora un mese e mezzo!" Ribattei frustata.

"E per te sembra tanto? Sai come passa velocemente un mese e mezzo?" Sorrisi rassegnata. Era impossibile arrabbiarsi con lei. "Non ridere!" Sbattè il piede sul pavimento e incrociò le braccia. "Dopo scuola andremo da Adamo e poi subito al centro commerciale." Senza ribattere annuì per concludere la conversazione e mangiare in santa pace.

***

"Aubrey tesoro!" Mi stritolò nelle sue braccia, "come stai? Tuo fratello è ancora fuori? La scuola? Tutto bene? Dio, come sei cresciuta!"

Eravamo da Adamo a prenderci una cioccolata calda come premesso qualche ora prima a scuola e lui ora mi stava facendo quello che odio di più: domande. Tante domande.

Mi limitai perciò a rispondere solo all'ultima. "Sto bene Adamo, grazie."

"Cosa vi porto belle signorine?"

"Due cioccolate calde con panna, grazie."

Ci accomodammo ad un tavolino appartato vicino alla vetrata del bar. Amavo sedere là e osservare la gente che passeggiava con i bambini, mariti, amici, cani, coppiette felici o nonni che portavano a spasso i loro nipoti.

"Allora?" Chiese la mia amica.

"Allora cosa?"

"Cosa ti prende? È per ieri?"

"Non lo supererò mai Claire", mi presi il volto in mezzo alle mani e mi asciugai frettolosamente una lacrima fuggitiva.

"Ehi ehi" mi prese la mano da sopra il tavolino  "Sei piena di persone intorno a te che ti aiuteranno. Guardati Aubrey. Sei meravigliosa. Ognuno vorrebbe una ragazza come te al tuo fianco. Ami la vita così com'è, agisci senza ripensamenti, sei estremamente puntuale e precisa e fastidiosamente perfetta. Io ti aiuterò. Sempre."

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⏰ Last updated: May 04, 2018 ⏰

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