Losing My Religion | Castiel x Reader

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Personaggi: Castiel x Reader

Parole: 573

Trama: Il tuo patrigno è stato portato d'emergenza all'ospedale. Dopo aver passato una notte intera a consolare il tuo fratellastro, decidi di prenderti un momento per te stessa, ma incontrerai una persona diversa da tutte le altre

A/N: Questa one shot è stata ispirata dalla puntata 2x03 di Glee, "Santo Panino" (uno dei miei show preferiti). Perdonate la luuuunghissima assenza.
Buona lettura!


 Le porte automatiche d'uscita si aprono davanti a te. La pioggia sta scendendo giù copiosamente, quindi tiri su il cappuccio della felpa per proteggerti, ma non ti preoccupi di prendere un ombrello. Inizi a camminare velocemente, senza avere una meta precisa.
Eri in università con il tuo fratellastro Adam quando lui ha ricevuto una chiamata. Suo padre era stato colto da un infarto e stava rischiando la vita. Gli cadde il telefono di mano e cadde a terra, piangendo. Tu riuscisti ad afferarlo con un movimento rapido del corpo. Era così piccolo e fragile in quel momento.
Sei sempre stata come una sorella maggiore per lui, nonostante la lievissima differenza d'età. Trattenesti le lacrime a fatica, solo per non farti vedere debole in quel momento, ma in realtà stavi soffrendo tantissimo. Eri legata tantissimo a John, suo padre, da quando il tuo era morto in un incidente aereo.
Da quando aveva sposato tua madre, John ti ha sempre trattato come la figlia che non aveva mai avuto e inoltre ama moltissimo tua madre.
In questo momento lei è la più forte di tutte, non si è mai lasciata scappare una lacrima e si cura di John in modo impeccabile. A differenza tua, che cerchi ogni occasione buona per uscire fuori dall'ospedale e mascherare la tristezza con il sarcasmo.
Senza accorgerti raggiungi una parte abbastanza isolata del quartiere. Per le stradine non c'è quasi nessuno, l'unico negozio aperto è un minuscolo fast food da cui proviene un odore pungente di patatine fritte e salsa barbecue.

Una folata di vento arriva dal fondo del vicolo e un brivido ti attraversa la schiena: ormai anche la tua pelle si è completamente bagnata.
Senti un lieve rumore di passi dietro di te. Inizi ad accelerare la tua camminata, a ritmo del tuo battito cardiaco; anch'esso sempre più veloce.
E poi il silenzio. La pioggia smette di cadere. Ti volti per vedere la persona che stava camminando dietro di te, ma non c'è nessuno. Rigiri la testa lentamente e trovi un'uomo di bell'aspetto davanti a te. L'unica cosa che riesci a notare è il trenchcoat, completamente asciutto. Il fiato ti si mozza in gola. Con uno scatto felino inizi a correre dalla parte opposta, ma come per magia l'uomo si ritrova davanti a te.
«Non scappare. Sono qui per salvarti.»  dice quell'uomo, con un tono di voce totalmente piatto, quasi inumano.

«Io non ho bisogno di essere salvata.» rispondi, retrocedendo a piccoli passi alla volta.

«Invece sì, T/N.»

«Come fai a sapere il mio nome?»

«Lo so e basta. Ce l'ha messo Dio nella mia testa. Comunque, ti devo salvare perché stai perdendo la tua religione.»
«La mia cos..?» non fai in tempo a finire la frase che lui è a pochi centimetri di distanza da te. Solo ora riesci a notare quanto i suoi occhi siano blu, illuminati dalla fievole luce della luna. Era di una bellezza di un altro mondo, d'altronde nessuna persona umana può teletrasportarsi.

Appoggia delicatamente due dita sulla testa e un'energia positiva pervade il tuo corpo e la tua mente è invasa da pensieri di felicità e speranza.

L'uomo sorride e anche tu non riesci a farne a meno.

«Il mio nome è Castiel. Sarò il tuo angelo custode, per un po'.» 
Lui si volta, e dalla sua schiena spuntano due ali di un nero, così scuro che assorbe tutta la luce intorno.

«Spero di riverderti!» esclami, ma lui se n'è già andato.













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