XVIII - Ouroboros

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Giuro che non la stavo seguendo. Ero al parco con i miei soci, dopo avere chiuso l'affare con un poveraccio della zona, quando l'ho vista passare. Subito la sua figura mi ha fatto ricordare tutto. Ed ora sono qui, a regolare finalmente i conti e a divertirtmi un po'.

Nonostante siamo stati assieme per cinque mesi, non siamo mai andati oltre la lingua. Ah, ancora ricordo i suoi discorsi moralisti, pieni di ideali inutli come la castità pre-matrimoniale e stronzate varie.

«Allora, Josh, che cosa ne facciamo?» chiede Rick impaziente.

Non lo ascolto e indugio sul corpo di lei. Sono curioso di verificare di persona se ha rispettato fino in fondo i suoi ideali.

«Allora, Celeste, non c'è il principe azzurro a salvarti?».

Lei distoglie lo sguardo da me e lo porta alle mie spalle, come se avesse visto qualcuno.

«Lasciate la mia ragazza, stronzi!».

Oh, questa voce la conosco molto bene. Non serve nemmeno che mi volti per capire di chi si tratta.

«David!» urla la speranzosa Celeste.

Come avevo previsto, mi giro e trovo quel bastardo di Ross, che é sempre in mezzo e non si scolla mai, anche a distanza di anni. Sembra essere cambiato, ha messo da parte la scorza da bulletto della scuola, perché sembra che ora si improvvisi cavaliere.

L'ho sentito dire chiaramente "la mia ragazza". Quindi alla fine si erano messi assieme. Beh, stronzi entrambi sono fatti l'uno per l'altra. Più di tanto non mi importa ora come ora, ma questa é la conferma che se la faceva già con quello là da tempo, quella viscida. Qualcosa mi dice che questa serata sarà più divertente del previsto, dato che questi due hanno una lunga lista dei debiti da saldare.

«Guarda guarda! Il principe azzurro é arrivato! Sei sempre in mezzo ai coglioni, eh, Ross?». Quasi mi viene da ridere.

«Sapevo che per venire da me avrebbe dovuto attraversare questo parco! E sapevo anche che a queste ore questo posto pullula di feccia, come te e la tua banda!».

Improvvisamente scoppio a ridere. Fantastico, magistrale, magico! Ancora meglio che farsi una pera al Black Café.

A giudicare dalla sua espressione, Ross non si aspettava una reazione del genere.

Tanto meglio così. Lo colgo immediatamente di sorpresa avventandomi rapidissimo su di lui. La sua arroganza e la sua sicurezza spariscono subito con un colpo ben assestato del mio poderoso bastone. Compito all'anca si accascia al suolo emettendo urla strazianti di dolore.

«David!» sbraita Celeste nella disperazione.

Ross é ancora cosciente, ma é chiuso a riccio al suolo, strillando come una checca. Dai, cazzo! É l'anca, non sono le palle. Celeste é caduta proprio in basso per mettersi con te.

La guardo, con piacere, mentre si agita, mentre cerca disperatamente di uscire dalla morsa letale di Adam e Jeff, ma loro, impassibili, non cedono di un millimetro.

Mi rivolgo di nuovo a Ross, che non ha smesso di emettere il suo latrato da cane bastonato. Approfitto della sua posizione per assestargli un calcio violento sullo stomaco.

«Stai zitto, cazzo!». Immediatamente si zittisce. Bravo soldatino.

«Smettila, Josh!» strilla Celeste. «Smettila!».

«Smettila cosa?» chiedo con tono falsamente innocente. «Smettila... Questo?».

E via un altro colpo al Ross dolorante, questa volta sulle costole. E poi un altro, e un altro ancora. Ogni grido di dolore, ogni urlo di disperazione sono nettare per me. Infine, chiudo con un colpo di bastone diritto sulle reni. Bam. Ora non strilla più.

NemesiWhere stories live. Discover now