Capitolo 19

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GIORGIO P.O.V.

Era il secondo giorno a Milano e appena sveglio mi sono messo davanti al portatile per finire gli ultimi ritocchi al video che sarebbe dovuto uscire quel giorno.

Dopo una mezz'oretta si sveglia anche Giampy che tutto rintronato mi chiede cosa sto facendo.

G:- Sto lavorando, a differenza di altri che preferiscono dormire.

P:- Talè, non ho neanche la forza di risponderti a quest'ora. A proposito, che ore sono?

G:- Sono quasi le otto e mezzo, tra dieci minuti abbiamo l'appuntamento con gli altri per fare colazione tutti insieme.

P:- Solo dieci minuti? Perché non mi hai svegliato prima?

G:- E quanto ti ci vuole per prepararti? Ah giusto, domanda cretina: mi sono ricordato dell'ultima volta, ahahahahah.

Bofonchiò qualcosa e poi si chiuse in bagno per prepararsi.

Anche io di solito mi sveglio tardi ma quella notte non ero riuscito a dormire bene visto chi avevo di fianco e per evitare di fare una ca**ata come quella domenica a casa mia ho deciso di alzarmi prima piuttosto che rimanere lì.

Dopo circa dieci minuti sento bussare nel muro dietro il letto.

S:- Siete pronti? - Chiede Giovanni dall'altra camera.

G:- Io sì, Pietro dovrebbe esserci a breve.

C:- Digli di muoversi che ho fame!

G:- Va bè, in caso voi andate giù, noi vi raggiungiamo.

C:- Non è che vi perdete?

G:- Credo di poter trovare la stanza per la colazione, grazie della fiducia.

S:- Allora noi andiamo, anche perché ho una fame tremenda. Ci vediamo giù.

G:- A tra poco. Dai Giampy, muoviti!

Come risposta ricevetti un "Ho quasi fatto" mugugnato e dopo altri tre minuti finalmente uscì tutto sistemato: si era messo bene i capelli, inossava una maglia degli Illuminati e un paio di jeans normali perciò non era chissà come vestito ma a me in quel momento, non so perché, mi aveva completamente rapito e credo di averlo fissato per qualche decina di secondi prima di tornare in me.

P:- Se hai finito di fissarmi possiamo andare.

G:- Eh? Ah sì, scusa. E' che cercavo di capire la differenza tra come sei entrato e come ne sei uscito e non riesco proprio a capire perché ti ci vuole tanto. - Mentii.

P:- Oh ma vuoi andare a fanc**o di prima mattina?

G:- No, io voglio andare a fare colazione. Forza, altrimenti gli altri non ci lasciano niente.

Scendemmo nella stanza dove veniva servita la colazione e vedemmo che i nostri amici si erano sistemati su due tavoli, entrambi apparecchiati per quattro. Matteo sarebbe arrivato più tardi mentre notai che non c'era ancora Luca.

G:- 'Giorno. Dov'è Luca?

F:- Arriva tra qualche minuto, è fuori al telefono con la ragazza.

Mi misi a sedere sul tavolo in cui c'erano Mauricio e Fede e mi aspettavo che Pietro si mettesse vicino a me e invece andò nel tavolo con gli Inoob.

Finito di mangiare aspettammo Matteo e una volta arrivato andammo al campetto da calcio per continuare a registrare.

Guardai il cielo e feci notare anche agli altri che non c'erano nuvole e quindi era probabile che non piovesse.

M:- Ecco, l'hai chiamata. Giuro che se piove anche oggi ti faccio tornare a Palermo a piedi.

La giornata passò tranquilla e senza neanche accorgerci arrivò la sera.

B:- Ci siamo procurati parecchio materiale per i video di ognuno oggi. Siamo stati anche troppo bravi.

F:- E io che pensavo che per fare tutto sarebbe serviti almeno due giorni.

Andammo a cena nello stesso posto del giorno prima e anche stavolta Pietro si sedette vicino a Giovanni.

Forse sono un po' troppo geloso (che poi geloso di cosa che non gli ho neanche detto di amarlo, ma va bè) ma è da stamattina che quei due sono quasi sempre insieme. Va bè, magari sono io che mi faccio troppi problemi.

Tornammo in albergo e io e Luca dovemmo aiutare Brazo a reggersi perché si era un tantino ubriacato. Li accompagnai perciò fino alla loro stanza e dopo aver salutato Mike e Dexter andai in camera dove c'era già Giampy.

G:- Hai intenzione di aprirmi o no? - Chiesi bussando alla porta.

P:- Hmm, non so. Cosa mi dai se ti apro la porta?

G:- La min**ia ti do. Forza apri!

Aprì la porta e mi guardò con la sua faccia da ebete.

P:- Ah Giorgio, non si dicono queste cose.

G:- Ihhhhh, scusa Zampiero, giuro che non lo faccio più. - Dissi con una voce stridula poco etero.

C:- Almeno entrate in camera prima di fare certe cose! - urlò Camper.

G:- Ma mi spieghi perché voi sentite tutto quello che diciamo e noi non vi sentiamo mai?

C:- Magari perché noi non urliamo quando parliamo! Riflettici che magari capisci che ho ragione. Comunque, buonanotte. E mi raccomando, non fate troppo casino questa notte, o almeno spostate il letto dal muro.

Era scontata una battuta del genere da Camper e non sentendo subito una risposta da parte di Giampy lo guardai di soppiatto e notai che era leggermente arrossito: credo che nessuna battuta sulla murrytek lo avesse fatto arrossire così, chissà perché questa volta l'ha fatto.

G:- Sì beh, spostatelo anche voi però eh.

E dopo esserci salutati con gli Inoob ci preparammo entrambi per andare a dormire e quella notte, tra il fatto che la notte prima non avevo dormito quasi per niente e il fatto che durante il giorno avevo corso sempre, riuscii ad addormentarmi praticamente subito.

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Ciao ragazzi e bentornati in questa storia!!

La "vacanza" con gli altri membri della crew sta proseguendo bene ma presto i nostri due palermitani torneranno in patria: riuscirà Giorgio a seguire il consiglio di Mike?

Appuntamento allaprossima settimana con un nuovo capitolo, zaaooooooooo!!

Io, te e noi due  || MurryTekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora