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Sono stanca, fa caldo e sembra di stare in una serra sigillata dove non passa nemmeno un bricciolo d'aria. Penso che prendero la bici e andrò a fare un giro. Amo andare in bicicletta. Senti l'aria addosso che ti sfiora la pelle come se ti abbracciasse.
A volte, quando sono un discesa, chiudo gli occhi per cinque secondi e allargo le braccia e fingo di volare. Sento il vento tra i capelli, come se li accarezzasse dolcemente come una madre che ti rassicura che sotto al tuo letto non ci sia nessun mostro e ti da un bacio sulla fronte.

E in pochi secondi eccomi qui, nel mio posto segreto. Dico segreto perché non ho mai visto nessun altro apparte me. Si tratta di un posto che secondo me è magico. L'ho scoperto per caso, una sera mi ero persa nel bosco e credevo di aver visto un sentiero e invece mi ritrovo qui. Infondo al bosco, lontano dalla strada e davanti una casetta. Una casetta posta su un una piccola scogliera che da sulla spiaggia. Si, non dovevo entrare e non era molto sicura stare li da sola. Ma ero curiosa, sono sempre molto curiosa. La casa era vuota, nemmeno una sedia o un tavolo. Vuota, vuota come me e mi sentii a casa. Qualche giorno dopo tornai con una coperta che misi in mezzo a quella casa vuota, come se fossi nel mio petto vuoto e decisi che quello, quello sarebbe stato il mio posto, la mia casa. Io.

Qualche giorno dopo tornai di nuovo con un piccolo barattolo di vernice nera e la colorai dentro, nera come la mia anima. Qualcuno potrebbe pensare che questo sia tutto molto macabro. Insomma, una casetta abbandonata, in mezzo al bosco, vuota e per di più tutta nera. Ma c'era un piccolo spiraglio di luce. C'è una bella finestra che da sulla spiaggia e non potete nemmeno immaginare come sia vedere il tramonto e l'alba da qui. Tutta l'oscurita che c'è si illumina alla mattina e alla sera se ne va via e mi lascia li, sola nella mia oscurità.

Quando sono qui da sola scrivo. Scrivo sul mio diario un po tutto. In questo periodo ho tanto a cui pensare. Prima di tutto la scuola. Ho ancora un mese per scegliere ma saranno i miei a farlo e per questo litighiamo molto. Loro vogliono che io studi tanto, che vada al liceo classico a sentirmi una stupida quando io vorrei solo fare il liceo artistico. Ma il mio problema peggiore è un altro. Anzi due. Stefano e Claudia.

Se dovessi descrivere Claudia a qualcuno direi " siamo un'anima separata in due ". Lei è tutto per me, anzi, era. Doveva essere un'amicizia che sarebbe durata per sempre e invece no. Odio il mondo degli adulti. Si finisce sempre con il crescere, prendere strade diverde e perdersi. Ogni tanto ci sentiamo, quello si ma lei ha sempre altro per la testa. Ha già scelto la scuola, ha fatto nuove amicizie e ha il suo amore. Non ha più tempo per vaghare per la città con me, andare al cinema o uscire alla sera insieme.
E se dovessi parlare di Stefano... Bè... Basterebbe guardarmi quando sto con lui. Con lui posso ridere e scherzare, siamo dolci e lui c'è sempre. Forse è per questo che sono innamorata di lui. Non so come dirglielo e non so nemmeno se farlo. Potrebbe nascere una bella storia come potrebbe morire ogni interesse verso l'altro per l'imbarazzo che si creerebbe tra noi. Io non voglio perderlo. Per nessun motivo al mondo.

Ora smetto di pensare a tutto questo e mi affaccio alla mia finestra sul mare. Si vede il tramonto. Il sole va a farsi una nuotata nel mare, i colori si unisocno come se facessero l'amore. Il rosso fuoco del sole che si spenge nel blu del mare. Così come il bianco dei miei pensieri si spegne nel buio della notte. Torno a casa prima che i miei inizino a darmi per dispersa e iniziano a chiamare trecento persone per cercarmi. Ricordo di una volta che ero insieme a Claudia ed eravamo sulla spiaggia a guardare il tramonto e persimo la cognizione del tempo, tornata a casa trovai mia madre in lacrime perché non rispondevo al telefono perché si era spento e appena mi vide mi abbracciò e mi disse di non farlo più. Così da quel giorno tengo la suoneria alta, la betteria sempre in carica prima di uscire e non torno mai a casa ad un orario tale da preoccuparla più del dovuto.

Come ogni sera, prima di dormire, fisso il mio soffitto. Sopra al mio letto, ho messo tante di quelle stelle che si illuminano al buio, che quando spengo la luce si illumina tutto il soffitto. Non ho paura del buio è solo che mi affascina. Mi sembra di essere straiata su un morbido prato verde mentre fisso le stelle nel cielo, speranzosa di vederne una cadere per esprimere il mio desiderio. Solo che non saprei quale scegliere, sono così tante le cose che vorrei. Vorrei che Claudia si ricordasse che io esisto ancora, che Stefano inizi a vedermi come una ragazza e che i miei si fidassero un po di me. E con questi bei desideri mi abbandono ai miei sogni, nella speranza che li, sia tutto più bello.


"Ehi! Ce ne hai messo di tempo! Ti stavo aspettando! " disse Claudia con un entusiasmo così contaggioso che iniziasi a correre perché siamo davvero in ritardo! Aspetta, in ritardo per cosa?
" Aspetta! Ma dove siamo? In ritardo per cosa? " Le dissi prendendola per il braccio per fermarla. Ma lei non si fermo e mi tiro con se. Corremmo e ci ritrovammo in una stanza piena di gente che balla. Mi guardo attorno e non capisco. Guardo per terra e vedo che ho addosso un vestito branco che mi arriva sotto al ginocchio, guardo Claudia e ha addosso anche lei un vestito. " Ma dove siamo finite! Mi vuoi rispondere? " Insisto e continuo a non capire nulla. Mi prende in disparte e mi dice soltanto " te lo meriti tutto questo, ora vai a ballare " e mi spinge in mezzo alla folla. Mi giro e perdo l'equilibrio per colpa dei tacchi e un ragazzo mi prende prima che io cada. Quel ragazzo è Stefano. Gli chiedo che ci fa qui e mi risponde che è qui per me. Lo guardo e continuo a non capire. Mi chiede di ballare e iniziamo a ballare. Parte la canzone " Thinking out loud " di Ed Sheeran. Mi mette una mano sul fianco e mi avvicina a lui.
" Da quanto tempo sognavi tutto questo? " mi chiede lui, sussurrandomi all'orecchio.
" Emh, un po credo. " dissi imbarazzata. Come fa a saperlo? Solo Claudia lo sa, deve aver organizzato tutto lei. Solo lei sa della mia cotta per lui.  Continuiamo a ballare, mi fa fare una giravolta è casquè. Ho paura di cadere ma lui mi tiene saldamente. Mi tira su lentamente e siamo così vicini che sento il suo respiro. Avvicina le sue labbra alle mie così tanto che si sfiorano. Per un momento è come se tutto intorno si sia spento. La musica, gli sguardi della gente e la gente stessa. Niente. Siamo sommersi dalla nulla e dal buio. Sento solo il mio cuore in gola che batte così forte che ho paura che rimbombi nella stanza. Preme le sue labbra contro le mie e ci baciamo. In quel istante lui mi uccide e mi riporta in vita con un altro bacio. Per un istante si sposta e restiamo così. Sommersi nel buio, quando ad un tratto ricompare tutto e la musica ricomincia a suonare.
Mi guardo in torno e lui non c'è più. Una ad una le persone scompaiono. Tutto si fa più chiaro. Sento un rumore, come una suoneria di un telefono e ad un tratto mi sveglio.
Apro gli occhi e vedo il mio muro stellato. Mi metto le mani in faccia per coprirmi gli occhi. " Ritorna a dormire! Per una volta che il sogno era bello! Chiudi gli occhi e dormi! " Ma nulla da fare. La mia mente non mi ascolta.
Mi consolerò con una tazza di latte e cereali.

Nuvole biancheWhere stories live. Discover now