Helen

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È ormai passato un anno, da quella sera al ristorante, in tutto questo tempo, il mostro era sparito nel nulla. Ma Maggie non domandò nulla a Jeff, non voleva sapere e stava "bene" così.
In quell'arco di tempo hanno fatto tante cose, hanno viaggiato tanto, in tutto il mondo o quasi. Maggie si sentiva viva per la prima volta dopo tantissimo tempo, e anche Jeff.
Ma come tutte le cose belle finiscono, era ormai arrivato il momento di tornare a casa.
Maggie vede la sua casa, ci sono le luci accese. Le viene una fitta, non vuole tornare alla realtà, non vuole tornare ad avere ansia e paura.
Bussa, ed apre una ragazza di bell'aspetto. Altezza nella media, occhi celesti capelli castani lunghi fino al sedere, due labbra carnose e grandi, ha una lieve gobba sul naso, ma è davvero bella. Maggie la guarda e le chiede chi fosse.
Ragazza: "Scusa, mi sono persa qualcosa? Questa è casa mia.. chi sei tu?" Chiede la ragazza, in tono gentile.
Maggie: "Ehm, che vuol dire che è casa tua? Questa è casa mia.. o almeno lo era, scusa tanto non voglio sembrare maleducata, ma proprio non capisco."
Ragazza: "Oh, per caso tu sei lei ? Entra ti prego."
Maggie non capisce a chi si stesse riferendo.
Ragazza: "Io sono Genna comunque." E le allunga la mano.
Maggie sta zitta per un po' continuando a non capire. A quel punto Genna, le racconta tutto.
Genna: "Non pensavo saresti mai tornata, brutto da dire lo so, tu sei la figlia, l'unica sopravvissuta, Helen, dico bene?"
A quel punto Maggie si irrigidisce.
Maggie: "Helen?" Chiede con un filo di voce.
G: "Si, non.. non sei Helen? Eppure c'è ancora tutto di te, in soffitta, le tue foto, i tuoi disegni."
Maggie: "Sono Maggie, Helen era la mia sorellina, comunque.. posso vederli?"
Genna fa una pausa, sembra strana.
G: "Oh, ti chiedo scusa...
si, certo vai pure! Dopotutto era casa tua."
"È casa mia" pensa Maggie.
Si dirigono in soffitta, Genna però non entra, decide di lasciarla sola.
Maggie inizia a guardare tutte le vecchie cose. Helen era la sua sorellina, quella che è morta tantissimi anni fa davanti ai suoi occhi. Piange, piange fortissimo quando Jeff appare e la abbraccia.
J: "Non dovresti guardare queste cose se ti fanno stare cosi."
M: "Sono lacrime di gioia Jeff, era da così tanto che non sentivo mia sorella vicino. E ora è come se ce l'avessi proprio tra le mie mani." Gli dice mostrando una fotografia della sorellina.
Maggie torna da Genna.
M: "Posso sapere, come sai di me? Della mia famiglia?"
Genna aspetta qualche secondo a rispondere.
G: "La donna che mi ha venduto la casa, mi ha dovuto raccontare tutto, insomma, è parte del suo lavoro essere onesta sul passato di ogni casa che vende. E deve essersi confusa con i nomi.
Comunque per quel che vale, mi dispiace tantissimo."
M: "Esattamente che ti ha raccontato?"
Genna inizia a spegare.
"La sera di qualche anno fa, qualcuno si è intrufolato in questa casa, forse un ladro, e il giorno dopo hanno trovato i tuoi genitori e tua sorella, che beh.." e si interrompe.
Maggie è molto stranita da questa storia. Fa una faccia interrogativa.
G: "Assassinati.. mi dispiace davvero tanto per l'inferno che hai dovuto passare. Ma se devo essere sincera parlarne, con te soprattutto, mi mette a disagio."
M: "Io ora devo andare.. è stato un piacere."
Maggie è molto fredda con la ragazza.  E soprattutto, la storia non era così, i genitori non erano morti quella sera.
A che pro, si domanda Maggie, inventarsi una storia del genere? C'era qualcosa che doveva sapere?
M: "E ora dove vado a vivere?" Domanda a Jeff.
J: "Dobbiamo tornare la, nella mia casa, lo so che è pericoloso, ma se in un anno non ci ha mai trovati significa che il mostro non c'è più e siamo al sicuro."
Tornano nella casetta di Jeff, nel bosco. Entrando trovano tutto com'era sempre stato, nulla fuori posto e Maggie sembrava essere tranquilla, anche se quel senso di ansia non sarebbe mai andato via del tutto.
La notte è tutto ok, Jeff la abbraccia come sempre, lei dorme e lui le sta vicino. Erano una coppia, anzi erano più di questo. Erano un'unica persona, lei ormai stravedeva per lui, era l'unica cosa che desiderasse al mondo era totalmente immersa in lui.
Amava i suoi occhi, amava tutto il suo viso e non sarebbe mai riuscita a vederlo "normale".
Lui non poteva mai uscire, o almeno non di giorno. Non poteva farsi vedere, o meglio, non voleva. Le poche volte che usciva, era quando sentiva che Maggie aveva bisogno di lui.
Il giorno dopo, Maggie decide di tornare nella sua vecchia casa, per parlare con Genna.
G: "Maggie! sei tornata! Non me lo aspettavo.."
M: "Scusa, lo so che ora qui ci vivi tu, ma proprio non riesco a stare lontana da questa casa. Ho i miei ricordi, questo posto è il libro della mia vita."
G: "Puoi venire ogni volta che vorrai, anzi mi fa piacere, sai mi sento molto sola. Ho saputo che dopo che i tuoi sono.. beh, ho saputo che sei rimasta qua per un po', dovevi sentirti davvero sola."
Maggie sta zitta, non può dirgli di Jeff assolutamente. Ma si lascia sfuggire qualcosa.
M: "Per fortuna c'era anche il mio ragazzo con me a starmi vicino."
G: "Oh... Beh menomale. Ma comunque, vuoi una tazza di the?"
"Genna sembra sempre più strana, sta sicuramente nascondendo qualcosa, lei sa qualcosa che io non so." Pensa Maggie.
Si sente un rumore all'improvviso, provenire dalla soffitta. Genna sembra non accorgersene, Maggie quindi le chiede se può andare in bagno, e si dirige nella soffitta.
Ovviamente, la luce è rotta. È buio, ma continua ad esserci un rumore. Sembra una voce, una voce sottile di una bambina.
M: "Helen sei tu?" Chiede Maggie, ormai pronta a tutto.
Nessuna risposta. Silenzio tombale quando un urlo invade quella soffitta facendo tremare i vetri. Maggie quell'urlo lo aveva già sentito, quella sera di tanti anni fa quando hanno ucciso la sorellina, poi la risata, quella risata. E poi la voce di Jeff che sussurra un "ciao.." ma non riesce a capire cosa dica dopo il ciao, il suono è disturbato.
Maggie è confusa, sente voci del passato, sente le voci di quella sera. Jeff era li, ma per salvarla, no? Lo aveva detto lui.
Maggie vorrebbe scappare, ma qualcosa la trattiene, qualcosa in lei che le dice di dover rimanere e scoprire di più su quella notte.

Dormi con me. {Jeff the killer}Where stories live. Discover now