Of Decisions and Personality test pt. 1

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Ti prego permettimi di unirmi ai BTS.”
Quella richiesta così decisa spiazzò decisamente Taehyung che si prese qualche momento per osservare il viso del ragazzo prima di rispondergli. Vi vedeva solo determinazione e una voglia di fare che sinceramente non aveva mai visto prima in Hoseok.
“Sei davvero sicuro?” non voleva che si sentisse forzato e prima di prendere una decisione simile Taehyung voleva essere certo che non fosse un desiderio passeggero.
“Sì, Tae. Non voglio più stare con le mani in mano. Voglio aiutarvi.”
Taehyung annuì, lasciandosi convincere dalle parole del più grande.
Ora doveva solo trovare il modo di dirlo agli altri.

*

Alla fine non lo aveva detto agli altri.
Aveva paura che gli vietassero di introdurlo nel gruppo.
In realtà sapeva che nessuno si sarebbe comportato male ma lui aveva ugualmente paura. Forse perché Hoseok era immensamente importante per lui e voleva che tutto andasse per il verso giusto, non lo sapeva neppure lui. Sapeva solo di non volerlo deludere.
Aveva quindi optato per l'effetto sorpresa, sperando di evitare una rappresaglia da parte dei compagni.
“Sei sicuro che sia una buona idea?” Hoseok naturalmente era in ansia e continuava a chiedergli se quella di non dire nulla fosse stata la scelta giusta.
Taehyung si limitava ad annuire e trascinarselo per le strade di Seoul, direzione base operativa. Quando arrivarono davanti alla porta di casa Yoongi entrambi presero un lungo respiro per farsi forza.
Taehyung bussò e attese che qualcuno lo andasse ad aprire. Qualche istante dopo l'uscio si aprì rivelando Jimin che fece per sorridere affettuoso al suo migliore amico ma si bloccò di colpo quando vide con chi era arrivato.
Comprendendo la situazione spalancò la bocca non potendo frenare un sorriso consapevole e in un batter d'occhio si fiondò su Hoseok.
“Tu devi essere Hoseok! Che piacere conoscerti finalmente. TaeTae non fa altro che parlare di te, tutto il santo giorno!”
Taehyung arrossì e si colpì il volto con una mano in segno di esasperazione. “Jimin.” ringhiò in avvertimento.
Hoseok ridacchiò, per una volta non era lui quello messo in imbarazzo, quel Jimin già gli piaceva.
“Zitto Taehyung, sto solo dicendo la verità. Ora se non ti dispiace faccio fare un giro all'ospite.” dicendo ciò, Jimin afferrò il braccio di Hoseok e lo trascinò verso il salotto mentre Taehyung osservava la scena impotente.
Jimin, ancora attaccato a Hoseok, attraversò il salotto dove si trovava Yoongi che sentendo il rumore dei suoi passi chiese cosa stesse combinando.
“Faccio fare un giro ad Hoseok hyung!” esclamò quello, come se fosse una cosa del tutto normale.
“Ah okay.” rispose Yoongi, distrattamente. Poi si rese conto di ciò che aveva detto il suo fidanzato e alzò di scatto la testa dalle carte che stava studiando. “E ora chi diavolo è Hoseok hyung?!” ma non ricevette risposta visto che Jimin era già sparito alla volta delle camere da letto.
“Jungkookie, sei in bagno?”
“Cosa vuoi Jimin?” chiese quello.
Yah, sono Jimin hyung per te!”
Hoseok nel mentre stava per avere una crisi di panico. Non era pronto a conoscere tutti quei ragazzi così all'improvviso e non era pronto a farlo senza il suoTaehyung. Invece Jimin lo aveva subito coinvolto con una velocità impressionante e Hoseok non aveva neppure avuto il tempo per opporglisi.
“Comunque, ho una persona da farti conoscere!”
“Ti ho già detto che non voglio che mi organizzi altri appuntamenti al buio. Sto bene single.” replicò quello.
“Non è nulla del genere, anche se dovremmo discutere più tardi di quello. Ho qui con me la dolce metà di Taehyung.” esclamò tutto soddisfatto, come se avesse fatto chissà cosa.
La porta del bagno venne subito spalancata e un Jungkook con ancora una crema di bellezza spalmata sul viso apparve.
“Non ci cred-” si bloccò quando vide chi stava al fianco di Jimin.
“Oh, sei davvero tu.” Hoseok sorrise nervoso a Jungkook che naturalmente corse di nuovo in bagno a lavarsi la faccia velocemente.
Quando uscì, impeccabile, si presentò ufficialmente ad Hoseok che ricambiò il saluto. In realtà era ancora un po' geloso di Jungkook però represse quell'istinto, in fondo era una cosa stupida da provare.
Si sentirono dei passi arrivare dal corridoio e apparve improvvisamente un ragazzo molto bello che si fiondò su Hoseok e lo salutò con calore.
“Abbiamo un ospite importante! Vieni Hoseok, accomodati pure in salotto mentre io preparo qualche snack.”
Il ragazzo non si oppose neppure, troppo frastornato per il gran baccano che si era creato in quella casa dopo il suo arrivo.
Erano sempre così rumorosi e iperattivi?
Non che gli dispiacesse, Hoseok sempre abituato a vivere nel silenzio e nell'ordine apprezzava sinceramente quell'espansività e allegria che pareva caratterizzare quei ragazzi. Si sentiva stranamente a suo agio con quel disordine.
“Dai andiamo.” gli disse Jimin che gli prese la mano e lo condusse in salotto, facendolo sedere sul divano e accomodandosi accanto a lui.
Hoseok si guardò un po' intorno e quando incrociò lo sguardo con un tipo dall'aria fredda abbassò la testa imbarazzato. Se gli sguardi avessero potuto ferire lui in quel momento sarebbe già stato incenerito perché il ragazzo sembrava osservarlo con così tanto astio da far tremare l'intero corpo di Hoseok.
Probabilmente quello era Yoongi. Taehyung gli aveva detto che all'apparenza era così ma sinceramente non gli pareva proprio che potesse nascondere un cuore d'oro una persona del genere.
Quello poi si alzò di scatto, spaventando un già abbastanza ansioso Hoseok, e afferrò il braccio di Jimin trascinandoselo con forza e facendolo sedere vicino a lui, dall'altra parte del divano.
Solo in quel momento Hoseok capì perché Yoongi apparisse così infastidito. Ovviamente era geloso di Jimin che a quanto raccontatogli da Taehyung doveva essere il suo ragazzo. Sorrise lievemente e pensò che Yoongi dovesse tenere molto al suo ragazzo e per un attimo immaginò lui e Taehyung al loro posto, dall'altra parte del divano a coccolarsi. O meglio, Jimin che rimproverava sottovoce Yoongi che sbuffava sonoramente.
Jimin poi si volse verso di lui. “Devi scusarlo, è un orso ma in realtà nasconde una personalità adorabile.”
“Smettila, Jiminnie.” bofonchiò quello imbarazzato. Jimin allora gli lasciò un bacio sul naso.
Hoseok non potè fare a meno di sorridere di fronte alla dolcezza e all'amore che emanavano quei due. In quel momento si accorse che Taehyung da che erano entrati in casa non si è era più fatto vivo. “Scusate ma Taehyung dov'è?”
A rispondergli fu Jungkook che si accomodò accanto a lui. “Sta parlando con Namjoon hyung per l'improvvisata che ha fatto, suppongo.”
Hoseok sperò che il ragazzo non venisse ripreso a causa sua perché si sarebbe sentito in colpa a vita.
Poco dopo Namjoon e Taehyung rientrarono e quest'ultimo subito si preoccupò di rassicurare Hoseok sorridendogli. Si sedettero tutti sul divano mentre Jin arrivava con qualche ciotola contenente patatine e schifezze varie. Furono fatte le presentazioni e poi calò il silenzio, interrotto solo dal rumore delle patatine che venivano mangiate.
Il silenzio regnò per un paio di minuti fino a quando a spezzarlo non fu Namjoon che si rivolse a Hoseok, senza troppi giri di parole.
“Taehyung mi ha parlato della tua richiesta.”
Hoseok fissò gli occhi su quelli del coetaneo e asserì con la testa, invitandolo a continuare. Se doveva essere sincero era un po' intimidito dalla figura autoritaria di Namjoon. In fondo si trattava del leader e tutto era nelle sue mani. Inoltre lui veniva proprio da quei quartieri poveri quindi era logico che lo avrebbe giudicato per essersi offerto di aiutarli quando lui, ricco da far schifo, avrebbe potuto condurre una vita senza preoccupazioni.
“Ti porrò solo due domande e voglio una risposta sincera.” continuò quello, aumentando la preoccupazione nel cuore del ragazzo.
“Perchè? Tae mi ha spiegato la situazione ma io vorrei una tua risposta.” In realtà Namjoon gli si stava rivolgendo in modo molto gentile. Era un po' titubante sulla questione ma era seriamente curioso su cosa avesse spinto il ragazzo a porre una simile richiesta. Fino a quel momento si erano uniti al gruppo solo persone dalle modeste origini e voleva capire perché quel ragazzo desiderasse così tanto aiutare i poveri da arrivare ad andare contro la sua stessa famiglia, arrecandogli vergogna e forse odio.
“Perchè per ventidue anni ho vissuto sotto una campana di vetro e ora che ho compreso quanto il mio mondo sia ipocrita e falso voglio distaccarmene. Voglio essere in grado di camminare sulle mie gambe, fiero di ciò che sono e voglio essere, proprio come ho visto fare a quelle persone nel Dark Neighbourhood. Non sono solo un ragazzo che per la prima volta sperimenta la ribellione, sono davvero convinto di quello che sto dicendo. Voglio aiutarvi e se questa è l'unica via, io ci sto.”
Hoseok tenne lo sguardo basso e quindi non potè vedere le espressioni sul viso degli altri ragazzi. Tutt'altro che negative, per lo più stupite dalla passione e la sicurezza che vi aveva messo.
“C'è una cosa che non capisco. Hai tanti soldi, potresti limitarti a donarli invece di macchiarti la fedina penale.” a parlare fu Yoongi che però venne bloccato da Namjoon che non voleva mettere troppo a disagio il ragazzo.
“No, va bene.” disse Hoseok, ben disposto a rispondere alla domanda.
“Vengo da una ricca famiglia e ho molti soldi, questo è vero. Ma i soldi appartengono ai miei genitori e io vi ho un accesso limitato. Non sono io ad essere ricco, ma loro. Si potrebbe dire che io sia benestante.”
Yoongi annuì capendo il problema. Namjoon a quel punto prese di nuovo parola e rivolse un'ultima domanda al ragazzo.
“Ne sei davvero convinto? Devi esserlo al cento per cento perché una volta che sei dentro non tornerai più indietro.”
“Sì.” rispose Hoseok, senza esitare un solo istante.
“Va bene. Allora benvenuto nei BTS.” Namjoon gli sorrise e quello spalancò gli occhi, non credendo di essere stato davvero accettato da quei ragazzi.
“S-sono davvero dentro?” Hoseok stava per esplodere, troppe sensazioni aveva provato nell'ultimo periodo e avrebbe voluto urlare per la felicità che provava in quel momento.
“Ma certo!” urlò Taehyung, buttandoglisi sopra e abbracciandolo, facendo perdere l'equilibrio a Hoseok che si ritrovò steso sul divano con sopra proprio Taehyung.
I due si persero l'uno nell'altro, perdendo il contatto con il mondo esterno. C'erano solo loro due in quel momento. I loro occhi luminosi, le loro labbra rosee e piene, i loro cuori che battevano. Rimasero così per un tempo indefinito fino a che non sentirono dei rumori molesti intorno a loro, che spezzarono il dolce idillio.
I due si voltarono nella direzione degli altri ragazzi e spalancarono gli occhi per la sorpresa.
Seokjin si era improvvisamente trasformato e da ragazzo gentile e affascinante era diventato terrificante. Taehyung giurò di non averlo mai visto così arrabbiato prima. Seokjin veniva poi tenuto come meglio era possibile da un Jungkook più sconvolto che mai e un Namjoon che tentava di calmare invano il suo ragazzo che pareva impossessato.
“No, io non le accetto queste cose! Mi fanno imbestialire quando si guardano in quel modo e non si baciano!” stava praticamente urlando al suo ragazzo che lo guardava con un misto di pietà e timore.
“Lo so, tesoro ma-
“Nessun ma!” urlò quello per poi rivolgersi ai due diretti interessati. “E voi due! Non mi importa di tutte le balle che ci rigirate secondo cui non state insieme. Vi voglio vedere l'uno con la lingua dell'altro in bocca,capito?
Taehyung e Hoseok non fecero in tempo a rispondere perché Namjoon aveva già portato via il suo ragazzo chiedendo a Jungkook di preparare una tisana per i poveri nervi di Seokjin.
In tutto ciò, ancora seduti sul divano, Yoongi e Jimin sghignazzavano divertiti.

You Stole My Heart // VhopeWhere stories live. Discover now