SECONDA SFIDA - ROMANZO ROSA

88 17 44
                                    

1) Primo estratto tratto da Se tu fossi qui, adesso di AngelicaLadisa

La mia Alessandra.

La mia dolce donna.

Distesa su un letto di ospedale, con degli aghi nelle braccia.

Un livido le si è formato sulla guancia e altri sulle braccia. La fasciatura sulla spalla è spessa, forse rigida, dovrei avvicinarmi al suo letto per averne la certezza, ma sono come immobilizzato a qualche metro da lei.

Cosa ti hanno fatto amore mio?

La stanza è così dannatamente fredda e bianca, nessun colore, con al centro solo il letto, solo lei. Faccio qualche passo verso di lei, armandomi di forza nel cuore per non farlo smettere di battere. Vederla così, immobile e addormentata in un letto di ospedale mi da un senso di inutilità assurda, posso solo starle accanto, posso solo aspettare che si svegli. 

Prendo la sedia accostata al muro portandola accanto al letto, mi siedo cercando di fare il meno rumore possibile, i miei pensieri sono già abbastanza rumorosi per conto loro, non voglio sentirne altri. 

Accarezzo dolcemente il dorso della sua mano, sfioro delicatamente le sue dita sino ad intrecciarle alle mie. Un nodo in gola non mi permette di avere un respiro regolare, vederla in questo stato, anche per colpa mia, mi strazia l'anima. 

«Cosa ti hanno fatto? Mi dispiace... mi...» non riesco più a trattenere le lacrime e il dolore, faccio cadere la mia armatura senza vergogna, lascio andare, fuori dal mio cuore, i singhiozzi trattenuti. 

Ecco, ora riesco a sentirlo, il mio cuore... il mio cuore sanguina, tanto quanto le lacrime che bagnano il mio viso. 

«Io non... non so se puoi sentirmi, ma... ecco... ho bisogno, ho l'esigenza di... di parlarti.» punto i miei occhi sul viso sereno e perfetto, prendo un bel respiro, facendo riempire i polmoni e proseguo.

«Ho... ho avuto così tanta paura di perderti amore mio, così tanta e avevo ancora tanto da dirti, avevo ancora così tanto amore da darti. 

Sei stata da subito uno spiraglio di luce, tu sei... sei stata in grado di tirarmi fuori da quell'ombra che non mi faceva più vivere. Sei stata da subito come una medicina contro la routine di ogni giorno, ed io ho avuto paura, sì... paura, da vero idiota ho avuto paura di stravolgere la mia vita. Ma... ma sai una cosa Alessandra? Se da parte mia è stato uno sbaglio cadere in tentazione, be' sei stata lo sbaglio più bello di tutta la mia vita. Rifarei lo stesso errore infinite volte pur di averti al mio fianco.

Svariate volte mi sono chiesto se nella vita io abbia vissuto e assaporato il vero amore, Alessandra... oggi posso dirti che ho ricevuto risposta, stavo solo aspettando te! Aspettavo il tuo, il mio... il nostro sentimento. Un sentimento che, nonostante tutto è cresciuto, si è espanso nei nostri corpi con forza, con tenacia, senza mai vacillare. 

Sei la mia gioia più bella Alessandra.

È tanta la voglia, il desiderio, di volerti vivere ogni attimo, di respirare il tuo profumo costantemente, di poter accarezzare il tuo corpo, potrei non smettere mai di inondarti col mio amore.

Di questa mia vita, tu sei l'essenza, la più dolce colonna sonora ed io ti proteggerò dalle intemperie del destino, mi renderò forte nel cuore e nell'anima, solo per non farti smettere mai di sorridere. Niente e nessuno ti farà più del male, resterò al tuo fianco sempre, sino a quando tu mi vorrai, sino a quando avrai... sino a quando avrai bisogno di me.

So che forse, quando aprirai i tuoi occhi, non ricorderai una sola parola di quello che ho detto, ma... ma sappi che sarò pronto ogni volta che vorrai a ripeterle senza mai stancarmi. Non potrei mai stancarmi di amarti. Mai!»

Appoggio la fronte sulle nostre mani unite, facendo scendere altre lacrime.

«Ti... ti amo Alessandra... sono tuo, sarò sempre tuo... ti... dono il mio cuore, ti... ti prego svegliati, ri... ricordati di noi, ti pre-go...»

___________________

2) Secondo estratto tratto da Regina di cuori di Sin City di hurricane_3

La fievole fiamma che albergava nel mio io più infossato, d'un tratto, prese ad innalzarsi e, alimentata solo dalle sue parole, si espanse fino ad incendiare ogni remore e paura.
In quel preciso istante, quando i nostri occhi sembravano incatenati gl'uni agli altri, quando le mie gambe gli arpionavano i fianchi e le mie mani gli stringevano il volto, ebbi la certezza. La certezza che lui, il mio demonio dagli occhi come cristalli grezzi, avrebbe dovuto essere la mia prima volta e che mai e poi mai me ne sarei pentita. Non c'era più paura o dubbi che tenessero, mi stava lentamente portando a toccare il cielo con un dito e per niente al mondo mi sarei tirata indietro, anche a costo di piombare, subito dopo, all'Inferno.
C'eravamo solo noi, i respiri affannati, gli occhi sfavillanti di frenesia e un'eccitazione conturbante. E niente aveva più importanza ormai. 
Premette la bocca, rovente e polposa, sulla mia e le nostre lingue non esitarono ad aggrapparsi l'una all'altra, mentre si alzò dall'acqua appigliando le dita saldamente alle mie cosce e portandomi con lui. Con le mani ancorate ai suoi capelli morbidi e profumati, continuai a baciarlo.
Vidi nel suo volto l'ammirazione, il desiderio, ma per la prima volta compresi il significato dell'adorazione: i suoi occhi adoravano me, il mio corpo ed era la sensazione più bella e gratificante del mondo.

_________________

RICORDIAMO A TUTTI I PARTECIPANTI CHE SONO OBBLIGATI A DARE UN VOTO AD OGNI SFIDA. CHI VOTERÀ IL PROPRIO ESTRATTO VERRÀ SQUALIFICATO.

E voi, cari utenti, quale estratto avete preferito? Fatecelo sapere nei commenti!

L'Arena di SWATTWhere stories live. Discover now