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-Arrivo arrivo!Con calma..-borbottò Jongin avviandosi alla porta mentre sbadigliava.

Erano le 3.00 AM circa e qualcuno bussava insistentemente da qualche minuto ormai infastidendo il ragazzo che non sopportava quel rumore delle nocche di una mano battute sul legno della porta.

Aprì la porta,pronto per dirne quattro all'essere che disturbava il suo sonno ma le parole gli morirono in gola una volta visto chi era

-Haneul..che ci fai qui?-chiese,sorpreso.La ragazza sorrise in un modo malinconico con tutti i capelli attaccati per via della pioggia alla faccia e alcuni sulle labbra,rispondendo

-Sono venuta qui per dirti addio-

-Cosa?-a Jongin si fermò il cuore a quelle parole.Che stava dicendo?Dirgli addio?

-Si,sai com'è..quando non ne puoi più..-ridacchiò Haneul,ma si poteva sentire chiaramente che era una risata forzata e non spontanea

-Haneul..Entra,parliamone..-propose il ragazzo,ma venne fermato

-No Jongin,no..Sono venuta a dirti addio,devo fare in fretta..-

-Tu non vuoi che io ti veda piangere vero?-la ragazza rise a quella domanda così ovvia

-Che acuto osservatore..ma non ti preoccupare,sto bene!-disse e sfoggiò il suo sorriso più falso

-So che è una bugia,Haneul..-sussurrò Jongin fissandole gli occhi marroni,con la tipica forma a mandorla.Dentro di essi era capace di vedere dolore,paura,infelicità..ma anche un barlume di speranza.

Era speranzosa,Haneul,lo diceva lei stessa.

-Hai ragione è tutta una bugia.Tutte le cose che ti ho detto erano bugie-confessò allora la ragazza,decidendo di liberarsi di tutte le sue angosce una volta prima di farla finita-Li vedi questi polsini?Non li indosso per comodità,bellezza o altro ma per nascondere le cicatrici che mi sono procurata-e tolse quei pezzetti di stoffa da sopra ai propri polsi.

Jongin vide tante cicatrici,alcune grandi e alcune piccole,ma molto visibili.Erano più bianche della pelle della ragazza,già pallida di suo.

-Haneul..tu..-non riuscì a continuare,un groppo gli si formò in gola e le lacrime presero a scendere dai suoi occhi mentre una mano andava a sfiorare i polsi della ragazza

-Perchè piangi?Non ce n'è bisogno..-gli disse lei,avvicinandosi e asciugandogli dolcemente le lacrime col pollice

-Perchè lo facevi?-domandò allora il ragazzo,prendendole una mano e accarezzandola 

-I miei genitori-iniziò-non mi trattano bene.

Dicono che è colpa mia,qualunque cosa succeda,dalla pianta appassita al parente morto da qualche parte nel mondo.Lo so,è assurdo da credere che dei genitori si possano comportare così ma..-lasciò la frase in sospeso,non sapendo più come continuare

-Come può essere colpa tua?Non fai mai niente di male,sei silenziosa e tranquilla..-singhiozzò il ragazzo senza smettere di tenere la piccola mano della ragazza.

-Non per loro..

In casa io non sono Haneul.

Lì divento 'mostro','psicopatica','pazza','spazzatura','inutile'..

Lì Haneul non esiste-

-Allora non ti conoscono come ti conosco io.

Tu sei la ragazza più dolce e sensibile di questo mondo,fai di tutto per aiutare le persone intorno a te anche in cose rischiose,sei l'unica che si prende la briga di difendere i più deboli da quelli più grandi.

Sei unica-il ragazzo fece una pausa per poi continuare-Se loro pensano questo di te,allora non hanno mai provato a conoscerti,a starti vicino anche quando volevi stare sola,quando magari eri arrabbiata non hanno provato a calmarti ma solo a far aumentare la rabbia,si sono comportati loro da mostri.

Tu non sei un mostro,tu sei..Haneul.Semplicemente Haneul.

E loro..loro non la conoscono-

-Loro sanno che ero autolesionista.

Mi dicevano "Stai tranquilla,è solo una fase e ti passerò presto,fidati..presto starai di nuovo bene",ma ero stanca di sentirmelo dire,così ho fatto finta che la suddetta fase fosse passata.

Non gli è fregato nulla.Non hanno fatto una faccia felice,semplicemente mi hanno detto 'Brava'.Nessuna parola di più.Ma io so che è una bugia,che questa fase non è passata..non mi faccio più del male fisicamente,ma mentalmente-i suoi occhi si riempirono di lacrime che,velocemente,percorsero le sue guance arrossate e caddero al suolo-Mi ripeto tutti gli aggettivi che mi dicono a casa.Tutti,dal primo all'ultimo-

-Non devi Haneul..Tu non sei come ti descrivono loro..-il commento del ragazzo non venne ascoltato da Haneul

-Ogni notte,me le ripeto..come una filastrocca.Ormai,l'ordine è sempre quello,non cambierà.Hanno usato tutti gli insulti possibili a questo mondo-la ragazza si asciugò le lacrime con la mano libera e poi sorrise falsamente-Per non piangere stringo forte il cuscino..a volte immagino che al posto della stoffa e delle piume contenute lì dentro ci sia una persona.Poi mi ricordo che sono sola-

-Beh allora sai che ti dico?Questa è l'ultima notte che passerai da sola-la ragazza sgranò gli occhi,abbassando lo sguardo,come imbarazzata dalla frase appena uscita dalle labbra del ragazzo-Guardami negli occhi Haneul,così saprò che tu sai che io sarò dovunque tu vuoi che io sia-le alzò il viso con una mano e la costrinse a guardarlo negli occhi.

La osservò:il visino dolce,gli occhi a mandorla marroni contornati da un pò di matita e di mascara anche colati giù per le guance ancora rosse e soprattutto sporche di trucco;

Le labbra carnose ma non troppo di un colore chiaro, rosse in alcune aree per via dei morsi,morsi che il ragazzo desiderava fossero i suoi..

Anche Haneul guardò Jongin:guardò i suoi occhi senza trucco,il suo piccolo naso che aveva sempre trovato tenero e che si divertiva a pizzicare,poi le labbra.

Quelle labbra che più e più volte aveva sognato di baciare,così carnose e chiare da far venire l'acquolina in bocca.

Entrambi arrossirono quando notarono di star fissando reciprocamente le labbra dell'altro.

Jongin l'abbracciò,tenendola stretta a sè

-Jong..Jongin lasciami..-balbettò la ragazza cercando di scappare dalle braccia del ragazzo,ma questo la strinse ancora di più nascondendo il volto nell'incavo del suo collo e sussurrando una frase che Haneul non capì.

-Non ti lascerò andare-ripetè il ragazzo a voce più alta-Io sono tutto quello di cui hai bisogno.Se mi lascerai tenere la tua mano,ti aiuterò.Te lo prometto..Me lo permetti?-

I loro occhi si incontrarono.

I loro visi si avvicinarono.

Le labbra si sfiorarono.

-Si,te lo permetto-sussurrò Haneul,baciandolo.

E nuovamente,stare insieme a Jongin la fece sentire viva,più di tutti i tagli che si infliggeva.

Quando si staccarono ebbero entrambi il fiatone

-Quindi..-ansimò lei-io ti piaccio?-

-Tu che dici?-alzò il sopracciglio Jongin,baciandola di nuovo,questa volta mantenendo gli occhi aperti.

-Lo prendo per un si-ridacchiò lei

-Esatto-annuì il ragazzo-Dai entra in casa,non so come abbiamo fatto a parlare per tutto questo tempo qui sulla soglia dove c'è un freddo cane.E poi devi pure cambiarti i vestiti,sono tutti bagnati i tuoi e ti prenderai un malanno se li indossi ancora per molto-

-Tranquillo Jongin,starò bene-lo rassicurò lei entrando in casa e chiudendo la porta.

Non fece in tempo a fare un passo che Jongin la prese in braccio in stile principessa

-Non posso far stancare la mia piccola-rispose alla sua muta domanda,baciandole la punta del naso,congelato dal freddo.

E finalmente potè dire che la felicità aveva un nome:Kim Jongin.

The Last Night|| Kim JonginDove le storie prendono vita. Scoprilo ora