39 Capitolo

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Dormire, forse sognare? Avrebbe avuto l'opportunità di pensare a qualcos'altro? In ogni caso, in quel momento, la priorità era riposarsi, riacquistare l'energia, ritrovare il coraggio di andare avanti e di non mollare proprio ora che erano alla fine

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Dormire, forse sognare? Avrebbe avuto l'opportunità di pensare a qualcos'altro? In ogni caso, in quel momento, la priorità era riposarsi, riacquistare l'energia, ritrovare il coraggio di andare avanti e di non mollare proprio ora che erano alla fine. Teneva gli occhi chiusi, ma il sonno ristoratore che tanto bramava non voleva arrivare.

Era sdraiata sul letto, ricoperta da calde e soffici coperte verde scuro, con l'orecchio appoggiato su un cuscino che non era il suo.
Non riusciva a dormire, l'odore dei pini silvestri che tanto conosceva bene la teneva sveglia per costringerla a pensare, ultima cosa che voleva fare in quel momento.

Pensare a suo fratello Leonardo che le mancava, pensare ai due gemelli di cui ora si era fatta complice, pensare al suo ex ragazzo Dario di cui la sua scomparsa la tormentava.

Ricordare quello che avevano fatto con il suo cadavere.

Era ancora tutto vivido, tutto reale, così tanto che ricordava la scena come uno spettacolo teatrale visto ormai troppe volte.

-Un incidente stradale?!-  aveva esclamato Kam prima di attuare il piano di Diletta, inizialmente sorpreso da quella proposta.

Diletta, con le idee chiare e le frasi pronte che uscivano in fila, spiegò che l'unico modo per salvare il salvabile fosse simulare un incidente e la prima cosa da fare era cancellare le prove evidenti che Dario fosse stato in quella casa, quindi pulire il pavimento dalle poche macchie di sangue e la molta saliva che aveva lasciato.

Altro punto fondamentale era il cellulare.

-Avrà sicuramente scritto a qualcuno che sarebbe venuto qui, datemi il telefono così controlliamo.

Kam, senza esitare oltre, riprese il telefono che aveva in tasca e rimise la sim che gli aveva appena passato suo fratello.

-Ma perché poi l'hai tolta?- chiese Tommy curioso mentre l'altro armeggiava con il telefono.

-Ehm... L'ho visto fare in un film.

"Idiota."

Si fece scappare Diletta, almeno mentalmente, e continuava con ostinazione a tenere alta la mano per avere il telefono, ma inutilmente dato che Kam non aveva nessuna intenzione di darglielo.

Non appena accese il telefono, Kam controllò in tutte le app che trovava; prima andò alle chiamate effettuate, poi facebook, poi messenger e poi gli sms, ma nulla, non sembrava che quella mattinata Dario avesse scritto a qualcuno, fino a ché non arrivò a whatsapp.
Aveva così tante conversazioni aperte in quel giorno che Kam si stupì di così tanta popolarità; la maggioranza era di sesso maschile, ma questo non lo stupì, e con molta pazienza controllò tutte le chat, forse uno dei momenti più noiosi della sua vita considerando la sua espressione, sentenziando poi che Dario scriveva proprio male.

Si avvicinò anche Diletta e non appena vide un nome, gli disse di controllare subito lì. Lei spiegò che quel Giacomo, la chat che avevano appena aperto, era il miglior amico di Dario ed infatti, lì davanti a loro, la loro conversazione riguardava per l'appunto Diletta.
Dario gli aveva scritto che era proprio davanti alla casa della ragazza, che stranamente aveva trovato la luce accesa e che avrebbe controllato; la risposta di Giacomo fu,

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