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Per arrivare a New Jersey da California ci vogliono cinque ore.
Annoiata, guardo in silenzio fuori dal finestrino dell'aereo.
Il cielo era blu, limpido e perfetto. Il panorama era bellissimo, sembra disegnato, vedevo tutte le città, le nuvole che sembravano zuccheri filato.

Finalmente arrivata nel aeroporto, prendo le valigie e vado a sedermi, accendo il telefono per chiamare Aaron. Non risponde. Come sempre.

Nervosa mi metto una cuffia e metto una canzone per calmarmi. Sto pensando che ora non vedrò più i miei genitori, e che sarà tutto diverso, compresa me.
Ho sempre paura dei pregiudizi degli altri. Sono molto timida e non riesco a esprimermi inizialmente con le persone.

In quel momento succede.
《Ros!》
Sento una voce che non  posso dimenticare, mi guardo intorno per vedere chi mi chiamasse.
All'istante vedo una sagoma che mi è familiare. Tolgo le cuffie e comincio a correre verso di lui.

È più alto di quanto lo ricordassi, con gli stessi capelli marroni e con il ciuffo all'indietro.
Lui mi accolse stringendomi in un caloroso abbraccio. Aveva lo stesso profumo, mi sentivo finalmente me stessa dopo tanti anni.

《Mi sei mancato tantissimo!》 Mi stacco un po' per guardarlo meglio. Aveva ovviamente il tatuaggio sul collo di cui mi aveva detto che si era fatto che erano delle rose, una felpa nera e dei jeans strappati neri. Lo guardo e rivedo di nuovo quei occhi azzurri come il cielo.

《 Non riesco a pensare a quanto mi sei mancata e rivederti di nuovo vicino a me. 》sorridendomi.
< Andiamo >.
mi prende le valigie e io delle borse andando verso la macchina.
Entro nella macchina intanto che lui mette le valigie nel bagagliaio, io mi siedo nei sedili.

Inizai a pensare a quanto mi era mancato. Ora come dicevo, era strano rivederlo.

Aaron se ne é andato quando avevo 16 anni per colpa dei soldi e i suoi genitori hanno deciso di andare in New Jersey.
Ho pensato che dopo 3 anni non fosse più come prima, mi sono sbagliata.
Parlavamo sempre su facetime e raccontando tutto ciò che ci  succedeva.

Smetto di pensare perché entra Arron in macchina.
《Penso che hai fame.》
《Si un po'.》
《Allora prendiamo i tacos come sempre.》 Mi sorride a 32 denti.
《Come ai vecchi tempi》 dissi e pensai a come é passato veloce il tempo.

Siamo andati in un negozio dove si mangiavano  i tacos e li presi al takos drive.
Entriamo in macchina e partiamo.

Aaron mi dice che si trova benissimo in New Jersey e ha un gruppo di amici che vuole farmi conoscere, lui sa che sarò subito timida con loro ma vuole che li conosca.
Alla fine raggiungemmo a casa di Aaron.

《Ed eccoci arrivati. Questa sarà la nostra casa.》 dice entrando in casa.

Era una casa bianca e grande. C'erano tante finestre e un giardino bellissimo. Mi chiedo se viveva qualcuno con lui.

Presi delle valigie ed entro in casa.
《Dov'è la mia camera?》gli chiedo intanto guardando la casa.
《È sopra a sinistra.》 Grida poiché era già in un'altra stanza.
Salgo le scale .

La mia stanza si affacciava sul prato di fronte a casa. La camera era bella, pavimento di legno, pareti bianche, il soffitto a punta e le tendine di pizzo alla finestra. Un letto, armadio e una scrivania.
Ora questa sarà la mia casa, con Arron

Rimasi sola nella stanza e iniziai a disfare i bagagli. Misi i vestiti ben ripiegati nell'armadio e nelle piccole cassettiere.

Quando finì di mettere tutti i vestiti nell'armadio, mi sdraiai sul letto per riposarmi.
Sentì la porta che aprirsi  e vedo Aaron che viene verso di me.
《Vado a comprare qualcosa per cena.》
《Okay.》
Quando Aaron uscì per fare la spesa, entrai nella sua camera per prendergli una maglietta bianca e decisi di farmi una doccia.

Dopo un'mezzora passata nella vasca esco e mi asciugo un po' i capelli, mi metto la maglietta di Aaron che mi arrivava fino alle ginocchia.
Vado in camera e mi metto un po' di crema nella faccia.

Arriva una notifica da Aaron dicendo: arrivo tra qualche minuto.
Quando finisco di rispondere ad Aaron sento che entra qualcuno in casa.

Pensavo che fosse arrivato Aaron quindi scesi dalle scale.
Quando sono giù rimango imbarazzata perché trovai un ragazzo che mi guardava in modo malizioso.

《Non sapevo che Aaron avesse una ragazza.》 Ridacchiò infastidendomi.

Non era per niente un brutto ragazzo,anzi fisicamente era molto bello. Spalle larghe contenute in una maglietta rosa aderente, alto più di un metro e ottanta e con dei jeans neri strappati alle ginocchia. Aveva un ciuffo moro ben ordinato e con alcune ciocche più chiare. Un viso particolare con una mascella ben marcata, e due grandi occhi marroni tendenti al verde.
《Non sono la sua...》
Non finì la frase ed entrò in casa Aaron.

Take My Breath Away - Grayson DolanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora