The Path

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Ipnotizzata, osservava come il fumo usciva dalle sue labbra.
Ogni volta che espirava vedeva una parte della sua essenza perdersi in forme inintelligibili nell'aria.
L'idea di una catarsi si faceva spazio nella sua testa mentre con le dita affusolate riportava la sigaretta alla bocca. Ai suoi occhi era l'unica persona a poter fare una cosa così nociva e farla sembrare qualcosa a cui si aspira.
La catarsi.
Un velo da squarciare per testare la profondità dei propri pensieri. Eppure i suoi pensieri li vedeva proprio attraverso quella nube indefinita. Erano intrecciati, incomprensibili, ma li percepiva.
Non una sola parola sfuggì tra di loro. Il buio li circondava, decisero di non guardarsi alle spalle per nessun motivo. Proseguivano al chiaro di luna che incorniciava i loro volti.
Dove fossero diretti nessuno dei due se lo chiedeva... ma in fondo sapevano dove si sarebbero ritrovati.
Le scappò involontariamente un sorriso solo a pensarci.
La guardò con curiosità mentre le sue labbra si curvavano. Pensò che nessuno potesse essere più sincero di lei in quel momento.
Gettò la sigaretta e le si avvicinò con cautela.
La scrutava mentre si portava timidamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Era consapevole di avere i suoi occhi puntati su di lei, li percepiva sulla sua pelle tracciare un percorso fino alle sue gote che immediatamente si tinsero di un rosa intenso.
Un sorriso sghembo si fece largo sulla sua faccia, ora che aveva avuto un'ulteriore conferma.
Si ritrovarono dove tutto ebbe inizio e una fine.
Scappò loro una risata amara al ricordo.
Rividero la luce rossa in lontananza.
In un momento le fu di fronte. Le alzò il mento con l'indice e la guardò negli occhi.
Un guizzo percorse i muscoli del suo volto. I suoi occhi erano iniettati di speranza. Poggiò la sua fronte contro quella della ragazza, e sospirò.
I suoi respiri si infrangevano sulle labbra rosee di lei.
Erano dove volevano essere.
Lì dove giacevano mozziconi in un letto di sassolini, giacevano due corpi. Due corpi privi di spirito.
Fu un attimo.
Il fischio del treno.
Un sorriso rivolto alla luna che continuava a vegliare su di loro.
Le sembrò di vedere una lacrima percorrere la guancia del ragazzo.
Gli sembrò di aver sentito la sua risata.
'Sono dove voglio essere, sai'
Annuì.
Fu un attimo.

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