78°Capitolo
POV JULIE
Sentii una ano scostarmi i capelli da una parte del collo e spalancai immediatamente gli occhi, scattando all'indietro.
Misi a fuoco colui che mi stava davanti e incontrai un paio di occhi neri.
-Cosa ci fai qui? –chiesi al demone.
Lui rimase in silenzio a guardarmi, dandomi tempo di riordinare le idee. L'ultima cosa che mi ricordavo era Aidan che piangeva, poi la mia morte.
Portai una mano alla testa, cercando di ricordare altro, ma venni distratta dalla presenza di catene rossicce attorno ai miei polsi.
-Cosa-
-Stai bene? –mi fermò Lucifero, che era rimasto in silenzio fino a quel momento. Annuii leggermente. Mi guardò per qualche secondo, poi si alzò in piedi.
Eravamo in camera mia, ero seduta sul tappeto contro l'armadio. Percepivo qualcosa di anomalo in me, non ero me stessa. Poggiai la mano sul mio petto per controllare che non ci fosse la ferità che mi aveva provocato Sheiva ma quel che sentii mi fece rabbrividire.
Il mio cuore non batteva più.
Cercai in tutti i modi di sentirlo, premendo la mano sul mio petto, poggiando le dita sul collo e sui polsi, ma non lo sentii.
-Cosa è successo? –sbottai all'improvviso, contro mio padre.
Non si scompose e mi guardò serio. –Sei morta. -
Scossi la testa e mi alzai all'improvviso, prendendolo per il colletto e facendo tintinnare le catene.
-Stai mentendo. –sibilai.
Non rispose subito, mi indicò lo specchio a fianco l'armadio che rifletteva le nostre immagini.
Sembravo la me stessa di sempre, tranne per i miei occhi azzurri, diventati completamente neri.
-Perché? –sussurrai, avvicinandomi lentamente al vetro per controllare che non fosse uno sbaglio di vista.
-Essendo mia figlia, quando il tuo corpo da mortale sarebbe morto saresti ritornata all'inferno con me. Visto che sei morta qua, il tuo corpo è scomparso e la tua anima è stata spedita qua. –disse, appoggiandosi al muro con la schiena. –Fisicamente sei morta, ma visto che sei all'inferno puoi muoverti liberamente come se fossi ancora viva. Sei una specie di fantasma, come li chiamate voi umani, ma sei un demone con sembianze umane poiché figlia mia e di una donna umana. -
Non ne ero particolarmente sorpresa, il ragionamento non faceva una piega, ma tutto quello che non riuscivo ad accettare era la mia morte.
Il mio corpo era sparito completamente e di me rimaneva un'anima, un demone, circondato dalle catene dell'inferno.
Sentimmo improvvisamente un'esplosione.
Aidan era ancora qua.
-Posso chiederti una cosa? –chiesi, rivolgendomi a mio padre con tono sbrigativo. Lui annuì.
Presi fiato, ma mi bloccai.
-No, fa niente. Io vado. –dissi, aprendo la porta.
Ero convinta che mi avrebbe fermato, ma non reagì, mi lasciò andare e varcare la soglia della porta.
Mentre camminavo a passo veloce per i corridoi mi concentrai sul mio corpo e sentii un'enorme ondata di energia percorrerlo interamente. Non avevo mai sentito così tanto potere e non pensavo che il mio corpo ne potesse contenere una quantità del genere.
Mi bloccai quando sentii l'ennesima esplosione, ma questa volta fu sotto i miei piedi. Mi affacciai ad una finestra e vidi da lontano Sheiva e Aidan.
Rimasi congelata sul posto quando vidi Aidan. Un paio d'ali gli uscivano dalla schiena, i suoi occhi erano neri pece e dai capelli gli spuntavano un paio di corna. Si stava lentamente trasformando in un demone completo e, se lo avrebbe fatto, il suo corpo da umano sarebbe scomparso per sempre non lasciando in testa neppure i suoi ricordi.
Presi fiato, più fiato che potei, e urlai il suo nome con tutte le mie forze.
Sheiva si bloccò e si girò verso di me, incredula di ciò che aveva appena sentito. Aidan però non si scompose, era come se non mi avesse riconosciuto.
Non potevo averlo già perso.
Almeno lui, almeno lui doveva salvarsi.
-Aidan! –urlai nuovamente, non ricevendo alcuna risposta dal ragazzo, mentre Sheiva, con un braccio, mi lanciò una palla di fuoco.
La bloccai spaventosamente facilmente. I miei poteri si erano triplicati e disintegrare quell'attacco mi era costato semplicemente un movimento della mano.
Il ragazzo tornò ad attaccare Sheiva non curandosi della mia presenza. Ero convinta che si sarebbe calmato al suono della mia voce, ma evidentemente la sua mente era talmente tanto stata oscurata dal demone che non distingueva più nessuno.
Mi venne un'idea. Non potevo morire nuovamente, quindi valeva la pena provare.
Salii sul cornicione della finestra e guardai in basso. Sotto di me, uno strapiombo che finiva con un mare di lava. Di sicuro non mi sarebbe piaciuta la caduta, ma volevo risvegliarlo.
-Julie! –urlò Light da lontano, all'improvviso, facendomi perdere l'equilibrio e farmi cadere nel vuoto senza che io potessi prepararmi per aggrapparmi a qualcosa.
Sentii il vuoto sotto di me trapassarmi da parte a parte e chiusi gli occhi istintivamente.
-Aidan! –urlai, per poi lasciarmi andare tra le braccia del vuoto più totale.

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║La Principessa Intoccabile║
काल्पनिक[CARTACEO] La principessa intoccabile , così l'aveva soprannominata. Colei che nessuno poteva toccare, colei che avrebbe potuto uccidere ad ogni singolo tocco; eppure... lui ci riusciva. Egli la sfiorava, la accarezzava, la stringeva a sè e lei... l...