Capitolo dodici: Un'anima oscura

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A passi lenti, con un ghigno di soddisfazione impresso sul volto, cammino girando intorno alla sedia, dov'è legato il mio ennesimo nemico, uno dei tanti sciamani che qualche mese fa mi aveva tradito. In fondo la buia e opprimente stanza delle torture dei miei familiari, vi è Kol, anche lui altrettanto soddisfatto del nostra piccola ed indifesa preda, che prima ha avuto il coraggio di tradirmi, mentre ora continua a tremare come una foglia, esattamente come un vero vigliacco. "Ho già ucciso tre dei tuoi amici, ed anche la tua ragazza. Vuoi fare la loro stessa fine o vuoi salvarti la pelle?"; Gli domando, nonostante non sia minimamente intenzionata a lasciarlo uscire vivo da questa stanza. "Tu mi ucciderai"; urla con voce carica di terrore, continuando a piangere. Mi avvicino a lui, osservando il suo viso ghignando con calcolata crudeltà; "non lo farei mai. Sono una Mikaelson, e noi manteniamo le nostre promesse"; gli sussurro con voce suadente, spronandolo a svelarmi dove si nasconde il suo leader, Marvina; "lei è ancora qui, è nascosta con la sorella Shora, non so' dirvi nient'altro"; farfuglia dimenandosi. È del tutto impaurito, dovrei provare pena, per questo povero e totalmente inerme ragazzo che ha paura di me e mio zio. Dovrei, ma la realtà è che non vedo l'ora di vederlo insieme agli altri suoi amici, sottoterra; "Kol"; Richiamo mio zio, che è rimasto a guardarmi con orgoglio durante l'intero pomeriggio, in questa specie di interrogatorio; "dimmi Darcey"; esclama venendo verso di me; "visto che non hai pranzato oggi a causa mia, ti offro io la cena"; gli propongo, facendo guizzare il mio sguardo sullo stregone vicino a noi; "no avevi promesso che non mi avresti ucciso"; si ribella il ragazzo dai capelli biondi, quasi piangendo; "infatti non ti ucciderò io schiocchino, sarai la cena del mio caro zio"; affermo ridacchiando insieme a Kol, che è del tutto invaghito della nuova versione di me. Sono un vampiro da circa tre settimane, ed ho già sterminato quasi tutti gli adepti di Marvina. In pochi continuano a nascondersi, celandosi anche nelle fogne di New Orleans, però prima o poi troverò ognuno di loro, e la mia vendetta si abbatterà su tutti coloro che mi hanno tradita. Aspetto in cortile mio zio Kol, che dalle urla del ragazzo, evidentemente si sta divertendo ad ucciderlo lentamente. "Una volta avevo una figlia dolce e dal cuore nobile, che fine ha fatto?"; Alle mie spalle c'è mio padre, lui non è fiero di ciò che faccio, eppure lui per primo a giurato vendetta contro Marvina e la sua perfida sorella Shora; "sono sempre io, solo più vendicativa"; replico con aria passiva, voltandomi verso di lui; "non sei davvero tu. Comprendo il tuo dolore per ciò che Damon ti ha fatto..."; A sentir  pronunciare il suo nome il mio cuore divampa d'ira, e bruscamente metto a tacere mio padre; "non devi neanche pronunciare il suo nome. E' solo colpa sua se io adesso non riesco a provare più nessun sentimento"; gli rivelo ancora carica d'odio. Quella notte, quando Damon è ripartito per Mystic Falls, ho cercato di spegnere i miei sentimenti, ma alla fine sono stati i miei sentimenti a spegnere me. Ciò che provavo era fin troppo forte e devastante, un connubio di emozioni diverse fra loro e troppo intense, tanto da farmi desiderare di spegnermi per sempre, rassegnandomi in questo modo alla mia vera natura. "Non ti parlo più come tuo padre, ma come padrone di questa città. Uccidi ancora e giuro che sarai punita con severità"; mi minaccia mio padre. Non l'aveva mai fatto prima, lui è sempre stato molto premuroso nei miei confronti, invece adesso sembra detestarmi; "agli ordini padrone"; borbotto adirata, guardandolo sottecchi. "Era davvero ottima la mia cena"; esordisce Kol, mettendo a dura prova la precaria pazienza di mio padre; "dovesti dirle che uccidere è sbagliato"; lo rimprovera mio padre con severità; "lo è, ma noi siamo vampiri e ci nutriamo di sangue umano"; precisa Kol, con aria annoiata, scatenando maggiormente l'ira del fratello; "più compie azioni riprovevoli, più la sua anima si macchierà. Potrebbe non riacquistare più la sua umanità"; urla mio padre, preoccupato per ciò che sono diventata. "Non sarete voi a decidere per me, io voglia la mia vendetta, e farò qualsiasi cosa pur di ottenerla"; dico ad entrambi ponendo fine alla loro inutile discussione. Mi dirigo verso lo studio di mio zio Klaus, lui è l'unico che mi incoraggia a vendicarmi, d'altro canto lui è un vero esperto di atroci e crudeli vendette. "Ciao zio Nick"; lo saluto, entrando nel suo studio con disinvoltura. "La mia cruenta nipote, assetata di vendetta"; dice sembrando orgoglioso di questa mia nuova personalità; "come mai sei qui?"; Mi domanda continuando a dipingere un meraviglioso paesaggio di collina; "sei qui per dipingere?"; Chiede, porgendomi un pennarello pulito; "no, a dire il vero è un bel po' che non dipingo"; ammetto un po' nostalgica, ammirando i miei vecchi quadri, quelli che ritraevano l'oceano, rievocando i suoi occhi. "Zio devo vendicarmi di Marvina, e tu sei l'unico che può aiutarmi". L'ibrido posa delicatamente il suo pennello sul cavalletto, e lentamente si volta verso di me; "in che modo posso aiutare la mia adorata nipote?". Tiro un enorme respiro di sollievo, per un attimo ho temuto, che l'influenza di mio padre, l'avesse convinto a non partecipare alla mia vendetta contro coloro che mi hanno trasformata in un vampiro. "Voglio il tuo esercito di vampiri"; dico tutto d'un fiato guardando con un sorriso soddisfatto e compiaciuto Klaus; "dirò a Marcel che per un po' tu sarai a comando del suo piccolo esercito. Divertiti". Klaus poggia una mano sopra la mia spalla, incoraggiandomi a terminare ciò che ho appena iniziato. Lascio mio zio Nick dentro il suo studio, e nuovamente scendo al piano di sotto, e non appena percepisco le voci di mio padre, delle mie zie e di Kol, mi soffermo sulle scale, approfittando del mio udito amplificato, per origliare la loro conversazione piuttosto accesa. "La situazione ci sta sfuggendo dalle mani. Darcey è ogni giorno più sadica e crudele"; dice mio padre, sembrano nervoso, riesco ad udire anche i suoi passi frenetici, evidentemente starà passeggiando dentro la sala da pranzo; "calmati fratello. Forse ha solo bisogno di tempo, è addolorata per ciò che le ha fatto Damon"; gli suggerisce Freya, cercando di mascherare la sua agitazione. "Lei non è infuriata solo con Damon, lei odia il mondo ed odia se stessa. Più la celerà la sua umanità, più la perderà. Ed io temo di perdere la mia bambina". Le parole di mio padre sono del tutto infondate, non celo la mia umanità, essa è scomparsa il giorno in cui sono morta. "Hai perso la tua bambina il giorno in cui è morta"; esordisco, mostrandomi a tutti loro; "Darcey fatti aiutare per favore"; mi supplica mio padre, con aria quasi disperata e tormentata. Io con aria sfacciata gli sorrido e con sarcasmo ribatto; "un vampiro potente che supplica una ragazzina?, Che spiacevole ironia"; scuoto la testa sospirando; "zio Nick mi ha prestato il suo grazioso esercito di vampiri, grazie a loro finalmente completerò la mia vendetta. Adesso però, dal momento che vi reco disturbo, raggiungerò un vecchio amico al bar, disposto ad aiutarmi"; dico lasciando in un lampo la villa, in direzione del bar di Cami. Mi siedo sul bancone del bar, ed ordino da bere. Cami non c'è, e di questo ne sono lieta, lei è fin troppo moralista, e non vorrei che la conversazione che avrò con il mio vecchio amico, venisse riferita al mio caro papà. Sorseggio la mia birra fredda, percependo la presenza di qualcuno che conosco molto bene; "ciao Ethan"; lo saluto voltandomi verso di lui; "ciao piccola". Ethan ed io ci siamo rimessi in contatto qualche giorno dopo la trasformazione, è stato l'unico a sostenermi, oltre mio zio Kol e mio zio Nick. Gli altri membri della mia famiglia non hanno fatto altro che ripetermi di non soffocare la mia umanità. Quanto sono tediosi, eppure loro dovrebbero comprendere quanto sia piacevole la vendetta. "Siamo di nuovo una squadra?"; Mi domanda il lupo guardandomi con occhi languidi; "sì, socio"; replico facendo scontrare le nostre bottiglie fra loro; "allora dovremmo festeggiare, immortalando questo momento"; mi propone, accendendo la fotocamera del suo cellulare; "sorridi piccola". Sorrido quasi con aria provocatoria, perché so' già che questa foto finirà sul mio social, e che Damon la vedrà spezzandogli in questo modo il cuore. 

The fear of a love never started {The Originals}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora