Due

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Tyler giaceva sul letto in quella stanza cubica a esaminare le piastrelle di polistirolo che ricoprivano il soffitto. Non c'era nient'altro da guardare. Poteva sentire dei lamenti provenire dai letti vicini, era felice di non dover dividere la sua stanza con quei pazzi.

Tyler canticchiò piano mentre cercava di stirare le pieghe nel suo sottile lenzuolo, e fece finta di ascoltare la ramanzina che gli stava facendo l'infermiera che meno gli piaceva.

"Tyler, devi ascoltarmi." Sbottò lei. Tyler fece il broncio, non gli piaceva il modo in cui l'infermiera gli parlava.

"Sto ascoltando. Sono normale. Sto bene. Perché mi stai guardando in quel modo? La tua bocca è così grande. Sai che hai davvero dei denti perfetti? Mi piacciono i tuoi denti. Voglio prendere ognuno di quei denti bianchi e lucenti e tenerli tutti per me." Tyler ridacchiò quando l'infermiera ridusse le sue labbra screpolate in una linea sottile.

Le infermiere sembravano apprezzare Tyler il più delle volte. Lui era carismatico e spesso divertente ma era anche terrificante. "Sto scherzando, Jackie. Non ti leverei mai i tuoi bellissimi denti." Tyler fece un gran sorriso e tornò di nuovo a canticchiare e a giocare con il lenzuolo. Set me free.

"Ho dell'altra carta per te, Tyler. Ed anche una nuova penna." Disse l'infermiera Jackie. "Però, penso che tu non dovresti più scrivere lettere a Josh."

Tyler battè le sue lunghe, folte ciglia, la sua bocca si curvò in confusione. "Josh ama le mie lettere. A volte non mi risponde per un bel po' di tempo, ma è colpa mia, no?" Scrollò le spalle.

L'infermiera posò la penna e i fogli nel suo vassoio, accanto alla banana che lui non mangiava mai. Tyler strinse forte il suo polso, portandola così vicino da poter colpire le sue guance paffute con il suo respiro. "Pensi che la polizia mi prenderà mai? Mi sto divertendo così tanto." L'infermiera tirò via il braccio dalla sua stretta, facendolo scoppiare in un'altra forte risata.

Lui ricominciò a canticchiare di nuovo. La stessa melodia di sempre. C'era qualcosa di scontroso nella melodia di Tyler, una sorta di rabbia nel ritornello che invece avrebbe dovuto avere più luce e vita. Guardò furioso l'infermiera finchè non lo ebbe lasciato da solo a scrivere la sua prossima lettera.

Dei lamenti ancora più forti venivano dai letti vicino a quello di Tyler. Tirò indietro i suoi capelli marroni arruffati e pizzicò la pelle dietro il suo orecchio. "State zitti, sto cercando di scrivere." Voleva urlare ma invece lo sussurrò, ancora e ancora.

Prima di iniziare la sua nuova lettera per Josh, disegnò una singola lampadina nell'angolo.

Letters to the Dead.//Joshler.Where stories live. Discover now