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Lydia non mi ha lasciata sola neanche un secondo e adesso mi manca l'ultima ora prima del pranzo che io passerò da sola come sempre, ora io e Lydia dovremmo avere due materie diverse. Io matematica e lei fisica.
"rossa ti vengo a prendere quindi fatti trovare qui fuori o ti cercherò finché non ti troverò"
"Bionda ti ho già detto che non voglio mangiare con te e i tuoi amici. Quindi non cercarmi"
Lei mi guarda con uno sguardo di sfida, alla tipo ~vedremo chi ha ragione~ poi si volta e va verso la sua lezione. Entro in classe tutti si voltano a guardarmi fingo di niente e mi siete dell'unico banco vuoto vicino a un ragazzo dai capelli colorati. Mi guarda come se mi stessa aspettando.
"Tu sei la rossa nuova amica di Lydia?" Dire la verità o mentire?
Mentire tutta la vita, infondo era vero io e Lydia non eravamo amiche, io non ho amici.
"No"
"Strano sono sicuro tu sia lei. Quindi non mentire"
Beccata....
"Okay si sono io la rossa ma sul serio io e Lydia non siamo amiche"
"Io dico di sì, lei invita a pranzo solo quelli che secondo lei sono potenziali amici, ha il radar per gli amici"
"Con me si deve essere rotto"
Il ragazzo dai capelli sbuffo per poi cominciare a seguire la lezione di matematica.
Due parole per la matematica? Noiosa e noiosa.
Come suonò la campanella dell'inizio delle due ore di pausa, tutti si recarono fuori correndo. Io no, io aspettavo che il ragazzo dai capelli coloranti si muovesse ad andarsene, così sarei potuta scappare via e salvarmi da un pranzo a cui non volevo andare. Il ragazzo si alzò guardandomi poi uscì fuori. Aspettai due minuti per assicurarmi che si fosse allontanato abbastanza poi uscì.
Camminavo per il corridoio molto tranquillamente quando qualcuno mi prese a sacco di patate.
"Ma che cazzo?!" Urlai.
"Te lo avevo detto rossa che avrei vinto io"
"Lydia di ad Arcobaleno  di mettermi giù" Arcobaleno rise, sentivo la sua schiena vibrare.
"Arcobaleno?" Chiese ridendo.
"Non so il tuo nome"
"Nick, mi chiamo Nick e tu rossa?"
Non risposi. Non dirò il mio nome a questa coppia di psicopatici che mi ha rapito dal corridoio per portarmi a uno stupido pranzo.
Poco dopo Nick mi mise a sedere su una panchina.
"È stato un piacere trasportati Rossa" mi sorrise.
Lydia si sedette vicino a me.
"Vado a prendere da mangiare. Cosa volete?" Non risposi neanche a questa domanda non volevo sapesse i miei gusti. Ci conoscevamo da 5 ore e sapere i gusti delle altre persone è troppo confidenziale. Si ho qualche problema.
Dopo circa 10 minuti Lydia tornò con tutte le "ordinazioni". In tanto al nostro tavolo si erano sedute altre 3 nuove persone, due ragazzi e una ragazza. Tutti e tre mi fissavano con aria curiosa, peccato che la loro curiosità non sarebbe stata colmata.
"Gente lei è Rossa"
"Okay finiamola qua con il Rossa" risi leggermente "mi chiamo Eva"
Sul volto di Lydia comparve un sorriso come se fosse felice che mi fossi aperta leggermente con loro.
Già era un grande passo per me, ero seduta a un tavolo con altre 5 persone, mi ero presentata e non volevo ucciderle. Wow la Eva di 5 ore fa non lo avrebbe mai fatto. Ma sono sul serio pronta ad aprirmi con loro?
"Rossa, non ti feriremo tranquilla" mi sussurrò Nick all'orecchio.
"Arcobaleno non fare promesse che non puoi mantenere"
Sentivo alcuni pezzi dalla mia corazza cadere, ero pronta a farla crollare? No, non ancora.
Scossi la testa per allontanare i pensieri di un futuro crollo della mia corazza. Guardai uno per uno i ragazzi seduti al tavolo, c'erano Nick, Luke e Jack che parlavano di una qualche partita di qualche strano sport, nonostante Nick fosse vicino a me non riuscivo a decifrare quello che stesse dicendo come se stessero parlando la lingua dello sport. Le ragazze mi sorridevano mentre parlavano come se volessero che mi unissi alla loro conversazione, non ero brava a parlare con le persone. Sarei riuscita a inserirmi per non sembrare il 6 incomodo?
"Di che si parla?" Chiesi
"Della festa di sabato sera. Verrai?" Festa? Sabato sera? Io e festa nella stessa frase? Divertente
"Ehm non sono la tipa da festa e poi devo stare con mia nonna"
"Bene rossa vuol dire che parlerò con tua nonna" sorrise Melody lanciando uno sguardo alla bionda.
"Cosa??! No!!" Se avessero parlato con mia nonna il mio piano da sabato sera a mangiare schifezze sarebbe saltato e non potevo permetterlo.
"Rossa non discutere abbiamo già deciso"
Sono fregata.
"Ma...io non voglio venire a una festa"
"Rossa abbiamo già deciso taci"
Sbuffai, accantonammo il discorso "festa" per cominciare a parlare di attori, film e serie TV. Diciamo forse l'unico argomento di cui fossi veramente capace di parlare.
Quando finirono  tutti di mangiare mi trascinarono sotto un grosso albero.
"Questo è il nostro punto di ritrovo dal primo anno" mi spiegò Jack. Un'albero dal tronco molto grande e dal fogliame di un verde acceso. Ci sedemmo all'ombra di esso. Mi rassicurava era come se quest'albero mi trasmettesse tranquillità. Chiusi gli occhi, sentivo il chiacchiericcio delle 5 persone affianco a me. Parlavano della festa di sabato, sapevo che ci sarei dovuta andare per forza.
"Ciao bello" apro gli occhi un po' stranita, chi stanno salutando?
Salutarono tutti il nuovo arrivato dai capelli  color caramello.
Dopo aver salutato tutti il tipo si ferma davanti a me mi porge la mano
"Piacere Chris"
"Eva"
Flashback
La bambina dai capelli rossi era seduta nella vasca della sabbia, avrà avuto 4 anni più o meno, aveva costruito un castello bellissimo, credeva che un giorno lei e i genitori ci sarebbero andati a vivere e si sarebbero divertiti a giocare a nascondino in quel castello enorme.
Eva era persa nei suoi pensieri quanto un bambino poco più grande tirò un forte calcio al suo castello facendolo cadere a pezzi. Eva scoppiò a piangere vedendo infrangersi i suoi piccoli sogni da bambina, ma infondo lo sappiamo i castelli di sabbia crollano sempre anche se cerchi di proteggerli.
Il più grande rideva e fu proprio quello a far scattare il piccolo Chris di appena 6 anni, corse verso la piccola dai capelli rossi.
"Matt come hai potuto distruggere il castello di questa piccola bambina?" Chiese infastidito.
"Non mi piacciono i castelli di sabbia" non era un motivo logico e lo sapevano sia Matt che Chris ma erano troppo piccolino per dargli importanza.
"Chiedi scusa Matt" ordinò con voce ferma il piccolo Chris. Matt disse un piccolo scusa appena udibile per poi correre alle altalene.
Chris si piegò verso la piccola Eva e tese la mano "piacere Chris"
"Eva" rispose la rossa ancora in lacrime.
"Ti va se rifacciamo il castello?" Propose il piccolo dai capelli color caramello. La rossa annuì leggermente più felice...

Prometti che non vai più via?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora