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Sono sveglio.

Non lo so.

Ogni mattina devo dare dei forti colpi a muro per vedere se i miei sensi rimanenti rispondono.

Si sono sveglio, la mano mi ha fatto male.

Le cuciture alle orecchie mi fanno malissimo, bruciano, credo mi abbiano totalmente rimosso il padiglione auricolare.

Le cuciture agli occhi sono cadute da sole, la palpebra superiore è tutt'una con quella inferiore, le croste, i grovigli molli e ciò che rimane dei miei occhi sono intrappolati al loro interno.

Le articolazioni mi fanno molto male, essendo cieco e sordo non ho più il coraggio di alzarmi e correre per la stanza, quindi sto seduto, ho paura di cadere, sento soprattutto gli arti che non essendo in allenamento diventano sempre più magri e secchi.

Ho paura, la vita qui diventa sempre più noiosa, solo, al buio, sordo, al freddo, senza mangiare né bere.

Non ricordo quasi più nulla della mia famiglia.

Non ricordo più quanti anni ho, credo 15, 20 o 30.

Non ricordo né perché mi abbiano portato qui, né quando, ne chi fossero i miei genitori.

Ricordo solo lo sguardo gelido e sadico di mio padre.

Quella luce fredda che gli illuminava la faccia quando si è chiuso la porta del manicomio davanti, mentre sorrideva.





Quella luce fredda che gli illuminava la faccia quando si è chiuso la porta del manicomio davanti, mentre sorrideva

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Quel volto mi è rimasto impresso nella testa.

Ricordo le due donne che mi hanno portato qui dentro e rinchiuso dentro questa stanza, poi basta.

Anni e anni qui dentro.

-

Fuori piove.

Sento l'acqua gelida che cola sul muro e mi bagna la camicia di forza, è fredda.

Credo sia notte, fa troppo freddo per essere giorno.

Non sento nulla, ma percepisco i tuoni che vengono da fuori, quando il tubo della grondaia a cui sono appoggiato vibra per il rumore.

Le uniche cose che posso vedere sono delle macchie colorate.

Macchie che si formano sul mio campo visivo.


Macchie che si formano sul mio campo visivo

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Forse per qualche nervo oculare rimasto integro.

O forse per gli impulsi elettrici che i neuroni ancora emettono.

Queste macchie colorate sono le uniche cose a farmi compagnia.

Mi aiutano a ricordare almeno un po' i colori.

Chissà se uno di questi ha lo stesso colore del dolore.

Non vedo il colore delle macchie che avevo sui vestiti, quindi non penso.

Il dolore ha sicuramente lo stesso colore delle macchie, quel colore allarmante e inquietante.

Quando le macchie colorate scompaiono mi viene sonno.

Mi viene un sonno terribile.

Ho sonno.

Ho molto sonno.





Devo dormire.

DIARIO DI UN PAZZOWhere stories live. Discover now