Capitolo 23

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Cap.22
"Rispondimi. Hai paura?"

Scossi la testa e chiusi gli occhi. Alla sprovvista mi tirò un forte schiaffo in faccia facendomi voltare dall'altra parte. Questa volta non la passerò liscia. Pensai ed una lacrima lasciò i miei occhi.

Zayn dove sei...

~~

Zayn's POV

-"No!" Dissi cercando di scollarmela.

-"Dai Zayn... È tanto che non facciamo niente. Non senti il bisogno anche tu?" Stavo allungato sul mio letto scorrendo tutte le notifiche dei fan. Caspita erano proprio tante. Volevo rispondere ad ognuna di loro, ma erano davvero troppe. Ad una sola potevo rispondere. Dakota... Per un momento provai ad immaginare lei accanto a me... Ma niente, era insostituibile.

-"No! Cazzo no! Adesso lasciami in pace merda!" Urlai alzandomi in piedi. Non ne potevo più.

-"Ma che cazzo ti prende? Per caso ti ho stufato?! Ti sei stancato anche di me? Vuoi fare come hai fatto con Per-"

-"Non ti azzardare a nominarla!" Ringhiai puntandole un dito contro. In quel momento l'istinto era quello di prenderla a botte, ma per quanto potessi essere incazzato, non avrei mai toccato una donna.

-"Vaffanculo!"

-"Bene." Dissi uscendo di casa. Casa mia... L'aria fresca della sera mi entrava nei polmoni, mi misi una mano in tasca prendendo dal pacchetto una sigaretta e cominciai a camminare. La accesi e feci un lungo tiro. Ero abbastanza nervoso e avevo voglia di scaricare il nervosismo. Magari facendo a botte... Sentì vibrare il telefono nella tasca. Dakota... A quest'ora della notte?

Da: Piccola♥
-Zayn c'è Brad sotto casa ubriaco! Non so cosa fare.

A: Piccola♥
-Arrivo!. Tranquilla.

Cominciai a correre verso casa sua. Giuro che se prova a torcerle un capello lo ammazzo. Già mi stava in culo per quello che aveva fatto... Adesso ho una scusa buona per scaricare il nervosismo.

Arrivai dopo poco e il fiato mi mancava. Non avevo mai corso così velocemente in vita mia, mi sentivo meglio.
Arrivato sentì dei singhiozzi, singhiozzi che riconobbi. Piccola Dakota. Appena misi piede nel giardino di casa sua, vidi una scena che non mi aspettavo e che non volevo vedere. Lei era a terra con del sangue che le usciva dal naso e lui che se la rideva. Ubriaco. A quel punto non ci vidi più dalla rabbia. Mi avventai su di lui e cominciai a riempirlo di botte, pugni su pugni. In faccia, sullo stomaco, fino a che non cadde per terra e lì continuai. Ero più alto e più forte di lui, sapevo che avrei vinto facilmente essendo ubriaco lui.

Mi inginocchiai vicino alla mia ragazza che non dava nessun segno di vita. Le presi il polso per controllare il suo battito cardiaco e con mio gran sollievo batteva. Sospirai. Povera piccola mia... Era ridotta maluccio. Dal naso le colava molto sangue e aveva diversi lividi sul corpo. Bastardo figlio di puttana.

-"Ei piccola." Le sussurrai piano all'orecchio. Mugugnò qualcosa, ma poi tornò a girarsi dall'altra parte. Non era una ragazza minuta, era alta, ma in quel momento mi sembrava così piccola e indifesa. La presi in braccio reggendola, con un braccio dalla schiena, e con l'altro da sotto le ginocchia.

-"Come stai?" Cercai di svegliarla. "Adesso ti porto a casa mia." Da grandissimo cretino quale sono, ero venuto a piedi, quindi dovetti farmi tutta la strada verso casa senza macchina e con Dakota in braccio. Non che la cosa mi stava dando fastidio, per lei questo ed altro, ma sono proprio un deficiente.

Quando fui quasi arrivato.
-"Ei piccola siamo arrivati." Le dissi sapendo che poteva sentirmi.

-"C'è lei..." Sussurrò.

-"Lei chi?" Le chiesi. Non è che intendeva Gigi...

-"La tua ragazza..." Si portò una mano sul naso ancora sanguinante.

-"Non so di chi parli. La mia ragazza ce l'ho in braccio." Alle mie parole sorrise, una fossetta le spuntò sul viso e una lacrima le solcò la guancia. Era bellissima.

-"Oh piantala." Disse ridendo, ma poi fece una smorfia di dolore premendosi il punto dolorante sul naso. "Ahi!"

-"Tranquilla amore. Siamo arrivati e ti medicherò le ferite." Le dissi con il tono più rassicurante possibile.

Entrammo in casa e Gigi, come al solito, non era in cucina. Poggiai Dakota sul tavolino e andai a prendere il set per pulirle il viso.

Dakota's POV

Mi faceva male tutto. Mi aveva dato un sacco di botte e adesso stavo malissimo. Il naso non cessava di colare e la testa mi scoppiava. Zayn era così buono con me, e premuroso senza neanche sforzarsi. Dopo questa Brad sarebbe stato solo un vecchio ricordo. Pensavo davvero che lui mi amasse come diceva, ma evidentemente mi prendeva solo in giro.

Zayn mi aveva poggiata sul tavolino della cucina e dopo un po' tornò portando con sé una scatoletta. La poggiò sul tavolo e la aprì. Cacciò un batuffolo di cotone e me lo mise sul naso pulendo tutto il sangue.

Aveva le mani grandi e calde ma allo stesso tempo sembravano così delicate al tocco.
-"Ti fa male?" Mi portai una mano sul naso e mi faceva abbastanza male. Annuì. "Bene allora ti porto in ospedale." Disse deciso e preoccupato.

-"Dammi un bacio prima." Si avvicinò a me e mi baciò facendo attenzione a non toccare il punto dolorante.

-"Non sai quanto ti amo piccola." A quelle parole mi sciolsi letteralmente. Ancora non potevo credere che tutto ciò stesse accadendo proprio a me. Zayn Malik... Cristo!...

-"Sei cosi dolce Zayn... I-Io... Non ti merito... Tu.." Balbettai e mi interruppe.

-"Smettila di dire sciocchezze." Disse in tono autoritario. "Non mi credi forse?" Chiese quasi urlando.

-"Non è questo, è che ancora non mi capacito di stare insieme a te... Mi capisci?" Cercai di non incontrare i suoi bellissimi occhi caramello. Si accigliò.

-"Per quanto tempo dovrò sentirti dire queste cose? Non voglio perderti per queste stronzate." Accarezzò la mia guancia ed io chiusi gli occhi al suo tocco leggero. "Ti amo." E mi abbracciò semplicemente.

-"Scusami. Ti amo anch'io." Mi prese in braccio perché mi facevano male anche le gambe. Ero distrutta e piena di lividi. Prese un po' di vestiti che sarebbero potuti servire e mi caricò in macchina facendo attenzione a non farmi male.

-"Torno subito." Rientrò in casa sua e mi lasciò sola nel suo pick up rosso. Dopo un po' di minuti tornò e salì al posto del guidatore. Aveva lo sguardo più torvo, gli occhi di un colore più scuro e l'espressione accigliata. "Ti porto in ospedale."

***
Il giorno dopo mi lasciarono uscire dall'ospedale dicendo che non avevo nulla di rotto o fratturato per fortuna. Ultimamente stavo sempre lì...

Zayn non mi aveva lasciata un attimo ed io non potevo esserne più felice. Era così dolce e tenero.
Qualche giorno più tardi stavo tornando a piedi a casa mia da scuola quando il rumore forte di un clacson mi fece sobbalzare. Mi girai di scatto e riconobbi subito la macchina. Brad.

Si fermò a due passi da me con il finestrino abbassato.

-"Ei." Mi disse. Io continuai a camminare senza degnarlo di uno sguardo, non meritava più le mie attenzioni. Senza girarmi sentì il rumore dello sportello aprirsi e subito dopo una mano che mi stringeva il braccio. "Guardami!" Urlò.

-"No! Lasciami!" Cercai di liberarmi dalla sua presa che era diventata più forte.

-"Scusami per l'altra sera. Ti ho fatto male?"

-"Ah perché ti ricordi anche ciò che hai fatto?! Strano... Eri talmente ubriaco." Sputai. "E se vuoi saperlo non mi hai fatto male." Mentì. "Mi pare che Zayn te ne abbia fatto a te. O sbaglio?" Dissi notando i lividi sul viso.

Mi lasciò bruscamente il braccio per poi rigirarsi e salire in macchina. Dovevo avvertire Zayn di tutto questo, Brad non poteva continuare ad assillarmi per sempre.

Corsi a casa e decisi di mettermi a studiare qualcosa.

MY EVERYTHING ||Z.M.|| // #Wattys2018Where stories live. Discover now