il primo giorno di una vita

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Pioveva,pioveva come non è mai successo prima.

Fisso immobile il finestrino dell'autobus sospirando e scrivo "Selene" appannandolo ,un altro anno scolastico sta per iniziare ed io non ho la minima voglia,intanto la pioggia aumenta d'intensità, amo il suo suono,totalmente ed incondizionatamente rilassante.

Ho le mie nuove cuffiette gialle nelle orecchie con la musica al massimo,non mi va di ascoltare passivamente le persone, almeno oggi,non mi va...

Mi concentro sulle gocce del finestrino che fanno la gara per chi arriva prima al bordo..

Quanto mi riporta indietro nel tempo questa cosa,.. ogni tanto vorrei poter tornare all'età di cinque -sei anni solo per avere la spensieratezza di quei giorni.

Sono fradicia,non voglio puzzare di cane bagnato.

Almeno in metro sono coperta e al "calduccio", non mi dispiacciano i mezzi pubblici, ma non disdegno neanche l'automobile

Grande porticato vecchio ora mai scrostato sui toni del grigio,la strada rovinata dal passare dei ore,giorni,settimane,anni con qualche macchia di gomma da masticare e qualche mozzicone di sigarette ridotte quasi tutte al filtro giallastro,ampio cancello alto con un giardino verdeggiante pieno di erba secca e fiori appassiti,che accompagna il sentiero circondato da vigorose siepi.
A quanto pare il clima favorisce la tristezza di questo posto.

Sono le otto e dieci,devo andare in classe,evviva, le scale oramai non sono più un problema,non ho più il fiatone.

La seconda campanella suona,è ufficialmente iniziato l'inferno.

Sono tutti, le stesse facce di sempre,la monotonia torna sempre a quanto pare.

Oh,finalmente,arrivano facce belle e simpatiche che adoro, un ragazzo straniero con i capelli folti e neri fa la sua entrata silenziosa e io ne approfitto saltandogli addosso,il mio Pablo compagno di mille avventure, che casualmente quest'anno sarà mio compagno obbligatorio di banco.

Durante i tre minuti seguenti arrivano tutti ed anche un viso nuovo una ragazza,mi pare che si chiami Clara,si,carina ma nulla di che,anzi non diciamo stronzate,molto bella,alta la classica ragazza svedese.. ho scoperto che ha origini americane parlando con Rossella una delle mie amiche principali,posso fare sempre affidamento su di lei,quasi sempre.

Come poteva mancare la mia mitica Rosy il mio amato unicorno ,come si definisce lei.

Non posso dire di essere totalmente affranta per esser tornata a scuola, ma non ne sono sicuramente entusiasta.

E poi è successo, entra lui, tutti e dico tutti, lo vanno a salutare tranne io, mi avvicino alla "folla" per passare dietro alla cattedra ed uscire ma vengo beccata.

I suoi profondi grandi occhi mi fissano dolci e ha un sorriso appena accennato, noto anche che la cicatrice è ancora lì e adesso che ci faccio caso ha delle leggere fossette,cosa adorabile, io ricambio salutandolo nel modo più dolce possibile , ma non so se sono riuscita nel mio intento, siamo entrambi impacciati penso che voglia salutarmi come ha fatto con tutte e a me piacerebbe,da quando si dice di no ad un abbraccio?? Ma non arriva, allora lui si sposta e va a sinistra ed io mi sposto per farlo passare ma mi sposto dalla sua parte

"stupida" è la prima cosa che penso.

Che disastro che sono,voglio abbracciarlo ma c'è troppa gente, niente dimostrazioni d'affetto in pubblico, io sono Selene, la ragazza fredda, acida e stronza, niente abbracci baci o altro.

Per fortuna entra il professore e tutti si siedono, io sbollisco dalla mia figura di merda e Pablo ovviamente inizia a parlarmi delle sue vacanze e di quello che ha fatto quest'estate, cose interessanti devo dire...

Le ore passano veloci e spensierate al ritmo delle lezioni e delle chiacchierate,suona la campanella dell'intervallo ed io mi risveglio dal mio pensiero,alzo la testa e non c'è già più quasi nessuno,quasi nessuno,..

Lui è lì,da solo che scruta l'orizzonte,chissà che guarda ogni volta.

Mentre si sistema una manica del golfino si poggia con le braccia conserte al bordo della finestra,suoi occhi continuano a muoversi in cerca di un soggetto da ammirare intanto sta continuando a piovere ed alcune gocce gli arrivano sul suo viso delicato,vedo il respiro che gli esce dalle rosse labbra un po' screpolate circondate da un po' di barba incolta,probabilmente per il freddo, come fumo bianco.

Siamo soli potrei andare lì e parlargli ma come potrei rompere il ghiaccio??

Sono determinata,più o meno,lui è ancora lì fermo immobile e se lo disturbassi??forse non si è accorto neanche della mia presenza..non è che gli altri la notino più di tanto ma va bene così.

Gli poso delicatamente una mano sulla spalla,in modo che capisca la mia presenza,non sono brava con le conversazioni, se iniziate da me.

lo guardo e gli sorrido in modo dolce, giuro che era dolce, lui ricambia ma io non riesco a tenere testa ai suoi occhi e così sposto immediatamente gli occhi al "panorama",più che altro ai palazzi,Elia segue il mio sguardo mi sistemo vicino a lui

<interessante il panorama della città?>non risponde,non è ottimo come inizio,ma è pur sempre un inizio,lui sorride e si bagna le labbra

<A me piace più guardare il tramonto al mare,i colori aranciati, rumori rilassanti, una sinfonia dolce ed armoniosa non trovi?>lo so che non gli interessa,ma tentar non nuoce.

<Sarebbe bello,magari si potesse fare> era dannatamente freddo,che avevo fatto ora??

<sei di molte parole oggi eh>sono imbarazzata, non è la conversazione che volevo con lui o che avevo immaginato.

<esatto, sei venuta qui per..??>non mi guardava neanche più.

Lunatico,come al solito,prima mi guarda dolce poi è un pezzo di ghiaccio,poi quelle strane sono le ragazze

Sono in imbarazzo,molto,di certo non voglio restare lì a fissare il nulla quindi mi sposto e mi rimetto nel mio angolino,quello infondo alla classe, quello dove tu vedi tutti e nessuno vede te.

Le mie migliori amiche ci sono sempre,accendo la musica e inizio a scarabocchiare un foglio trovato sotto il banco,che situazione frustante,controllando il diario ho trovato una foto vecchia, di quando ero bimba,ero al compleanno di mio padre.

Ad un tratto si siede qualcuno nella sedia accanto a me ma non ci faccio neanche caso ed inizia a toccare le mie cose

<sta fermo dannazione> strepito aggressiva togliendomi le cuffiette

Era lui, divento rossa all'istante <scusa,non immaginavo che fossi tu,prima eri..>

<si si lo so, scusa,per come ti ho risposto>sussurra dolcemente,io mi nascondo dentro la felpa per la situazione

<che carina questa bimba,guarda che guanciotte >ride,che suono sublime.

<sono io quando ero piccola>faccio una faccia di disapprovazione <e non avevo le guanciotte,chiaro? > gli strappo la foto di mano e la metto via facendo l'offesa,vediamo se abbocca.

<E dai Selene> gli occhi da cucciolo non li sopporto, non riesco a resisterci,devo distrarmi,devo fare la dura.

Sistemo i miei foglietti,quaderni e mi scappa un foglio andando a cadere sotto la sua sieda,ci fosse una volta che si facesse gli affari suoi;io lo lascio fare, sembra interessato,che ci sarà scritto di così bello??

<bella descrizione, dettagliata> mi guarda con una faccia maliziosa

<ma stai ridendo di me??> mi accorgo solo dopo che sto ridendo anche io,è così facile farlo con lui

<dammi quei dannati fogli .Ora.>

sono riuscita a prenderli e butto uno sguardo prima di metterli via, mi si congela il sangue. 

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⏰ Last updated: Jun 25, 2017 ⏰

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