Capitolo 4

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<<Ehi.>> mi fa sottovoce.
Io e la mattina siamo due cose che non dovrebbero mai incontrarsi. Come ho fatto a non capire subito che mi stavo sedendo vicino a lui? Sono un totale disastro. E che figura!
<<Ehi...a quanto pare staremo nella stessa classe, eh?>> dico un po' imbarazzata.
<<A quanto pare si.>>
Sapevo che lo avrei rivisto più spesso ma non immaginavo così spesso. La sorte fa brutti scherzi. O forse dovrei dire belli?
Lo fisso non volendo è appena mi guarda rivolgo un piccolo sorriso forzato e guardo davanti a me facendo finta di prestare attenzione a qualcosa. Accidenti! Perché mi sento così?
<<Ti dispiace se d'ho un'occhiata al tuo quaderno? Per sapere più o meno quali sono gli argomenti che state studiando...>>
<<Certo>> apro il mio zaino e prendo il quaderno e glielo rendo.
<<Non sono molto ordinata comunque...>>
Apre e inizia a sfogliarlo.
<<Fidati che io sono estremamente più disordinato. Anzi, per me questo quaderno é molto ordinato direi.>>
Eppure più guardo il mio quaderno e più sembra disordinato man mano che Christopher scorre le pagine.
<<A dirla tutta io non ho mai avuto un quaderno vero e proprio. Direi più che altro un'ammucchiata di pagine strappate. Potrei però vantarmi del fatto che il mio zaino non ha mai pesato molto.>> dice divertito con un sorriso bellissimo. A vedere quel sorriso sorrido anch'io. Mentre continua a sfogliare le pagine lo osservo. Ha un profilo affascinante. Ha i capelli corvini, che non riesco a capire se sono i suoi oppure sono tinti ma non mi sembra opportuno chiederglielo, e alcuni ciuffetti che gli cadono sulla fonte dalla cresta. Rimette il mio quaderno sul banco.
<<Grazie. Più o meno ho capito cosa state studiando.>>
"Di niente" e mi rivolge un piccolo e dolce sorriso prima di prestare attenzione al prof che inizia a spiegare la lezione di oggi. Faccio lo stesso anch'io.
Durante l'intervallo io e Christopher continuiamo a parlare.
<<Comunque una mia amica mia ha detto che ti sei trasferito da poco da queste parti>>
Mi guarda confuso.
<<Come lo sa?>>
<<Sarebbe la tua vicina di casa, per questo lo sapeva. Comunque, va beh, preciso che é la mia migliore amica>> dici orgogliosa.
Si, io sono orgogliosa di avere un'amica come Sidney, bella, altruista, gentile e soprattutto mi capisce sempre.
<<Ah, capito. Beh comunque in pratica io sono ospitato da mia zia. Ha cambiato casa perché quella precedente era in una brutta zona e succedevano spesso cose un po'...insomma un brutto posto e comunque io prima vivevo a Londra. Mia mamma viveva qui, a Parigi, e ha frequentato questa scuola anni fa e uno dei suoi professori aveva una catena di saloni molto famosi e quando gli é stato proposto di lavorare nel suo salone di Londra accettò all'istante. Mia madre ha sempre avuto questi schizzi mentali di fare ogni cosa che gli piace>> dice sorridendo e guardando per un attimo nel vuoto.
Deve mancarle molto. Io non riuscirei mai a stare così a distanza da mia madre. <<Era una di quelle proposte che ti capitavano una sola volta nella vita del resto. Fin da piccolo ho sempre visto negli occhi di mia madre splendere la luce quando si trattava del suo lavoro e così ho deciso che anch'io voglio assolutamente diventare parrucchiere. Trovo che questo non sia un lavoro ma più che altro un'arte.>> dice guardandomi e rivolgendomi un sorriso.
Credo di capire cosa intendeva quando diceva che gli occhi di sua madre splendevano luce, vedo la stessa cosa negli occhi di Christopher.
<<Ma non sarebbe stato meglio per te frequentare una scuola più vicina?>>
<<Si...ma mia mamma dice che questa scuola ha qualcosa di magico. Per questo mi ha sempre raccomandato di venire qui. E sinceramente anch'io non vedevo l'ora di poterci venire.>>
Il suo volto viene illuminato da una gigantesco sorriso. Quanto é bello ogni volta che sorride.
<<Io spero che tu riesca a diventare un bravo parrucchiere...così vengo da te a farmi acconciare i capelli e magari mi fai uno sconto>> dico e lui si mette a ridere. <<Se venissi fino a Londra uno sconto sarebbe il minimo. E poi hai dei capelli davvero bellissimi>> dice prendendomi una ciocca di capelli da vicino il viso quasi come accarezzandomi il volto.
<<Sarebbe un onore lavorarci>>
Mi guarda dritto negli occhi. Mi sento imbarazzata. Rimaniamo in silenzio per almeno 3 secondi che sembrano interminabili mentre i suoi occhi verdi sono fermi sui miei. Sento un brivido passarmi per tutto il corpo. Come due occhi posso farmi questo, come?
La campanella suona e Christopher lascia cadere la ciocca di capelli che aveva ancora in mano.
<<Meglio andare>> dico cercando di far sciogliere la tensione.
<<Si>> risponde lui.
Quando siamo davanti alla classe Christopher apre la porta e si scosta di lato.
<<Prima le signore>>
Questo gesto mi strappa un sorriso.
<<Oh, che gentlemen>> rispondo standogli al gioco.
<<Solo con le ragazze dai capelli incantevoli>> e mi rivolge un dolcissimo sorriso.
Il suo modo di fare mi mette in imbarazzo ma infondo non mi dispiace.
Da quando Christopher si é trasferito la scuola é diventata un posto più gradevole e credo di aver trovato un buon amico.
<<Secondo me tu gli piaci>> dice Sidney.
<<Cosa?! Ma che ti viene in mente?>>
<<Oh, andiamo! Ti guarda in un modo..>>
<<A me sembra che mi guardi in modo normale>> dico e prendo la tazza di cioccolata calda e ci soffio un po' sopra. Dopo tanto tempo io e Sidney abbiamo deciso di passare più tempo insieme e stasera dormirò da lei con la nostra classica scusa delle 'giornate di studio'.
<<Ehi ragazze come va con lo studio?>> dice la madre di Sidney entrando nella camera. Prendiamo velocemente un libro qualsiasi dalla scrivania e lo apriamo a una pagina a caso. <<Ah, bene mamma! Stiamo studiando...>> e guarda cosa riguarda la pagina aperta <<...l'apparato riproduttore maschile(?)...si, sai cose scientifiche e tutto il resto>> e gli rivolgiamo entrambe un falsissimo sorriso ebete.
<<Oh>> una nota di disagio gli si dipinge in volto <<Bhe continuate pure con lo studio. Sono molto contenta di queste giornate di studio che avete organizzato. Avete bisogno di qualcosa? Avete fame?>>
<<No, grazie mamma>>
<<D'accordo>> e se ne va chiudendo la porta.
<<Argomento interessante di scienze, eh?>> dico.
<<Ma smettila!>> e mi tira un pugno sul braccio. Rimette a posto il libro e prende il computer portatile e va a sedersi sul letto.
<<Comunque posso farti una domanda?>> mi dice.
<<Dimmi>>
<<Forse non dovrei chiedertelo ma é una cosa che mi sono chiesta un paio di volte. Tu e Louis in passato....avete..cioè...l'avevate fatto?>>
<<Oh...>>
Eccolo qui. Di nuovo lui. Il suo nome, la sua presenza ritorna a ritormentarmi in un modo o nell'altro anche quando speravo di averlo cancellato per sempre. Cancellare il ricordo dei suoi capelli neri, i suoi occhi scuri e le sue labbra morbide...mi manca ancora nonostante siano passati mesi da quando l'ho visto l'ultima volta. Che stupida. Quando riuscirò a cancellare il male che sento quando penso a lui?
<<Si...l'avevamo fatto>> gli rispondo.
La sua pelle calda sulla mia, il suo fiato caldo sul collo, i morsi sulle labbra. Sono successe tutte queste cose e adesso...adesso che mi é rimasto di lui? Solo ricordi che sembrano fare parte soltanto di un bel sogno.
<<Scusa>> dice Sidney dopo qualche secondo di silenzio mentre ero immersa nei ricordi. <<per colpa della mia curiosità ti ho fatto tornare alla mente ricordi...non volevo,scusa>>
I miei occhi si stavano caricando di lacrime e velocemente cerco una scusa per non farglielo notare.
<<No...sai...é tutto apposto! Davvero. Ma tu comunque non senti caldo?>>
<<Veramente no. Poi a Novembre quale persona sana di mente sentirebbe caldo?>>
<<Ti ricordo che stai parlando con una che con la mente malata ci é nata>> dico e Sidney ruota gli occhi e scuote la testa per disapprovero <<Vado un attimo fuori al balcone a prendere un po' d'aria e mi fumo anche una sigaretta va>>
<<Lo so che ci stai male, smettila di fingere!>>
Mi giro di scatto a guardarla.
<<Quel bastardo....é tutta colpa sua...>> dice con rabbia con lo sguardo verso il basso.
Sidney ha sempre capito i miei stati d'animo, non gli é mai sfuggito niente. É davvero l'unica persona che sappia capirmi a pieno.
<<Dai Sid, tranquilla....quello che é successo é successo e non l'ho ancora del tutto cancellato ma...diamo tempo al tempo>> e gli rivolgo un piccolo sorriso per rassicurarla e lei contraccambia anche se nei suoi occhi leggo rancore verso Louis. Di certo é solo grazie a lei se sono riuscita bene o male a superare la rottura.
<<Comunque ti va di guardare un film horror stasera? C'é un film che si chiama Paranormal activity e dicono fa davvero paura! Sarebbe una serata perfetta, film, qualche schifezza da mangiare, sigarette a go go come tossiche>>
Ridiamo per l'ultima frase.
<<Si, ci starebbe. Sai cosa? Vado io al video noleggio a prendere il dvd così almeno...sai ho bisogno di fare una passeggiata, rinfrescare un po' la mente>>
<<Vuoi che venga con te?>>
<<Preferisco andare da sola>> dico schietta.
<<Ho capito>> dice abbassando per un attimo la testa capendo che voglio stare un po' di tempo da sola.
<<Sta attenta mentre vai che si sta facendo buio>>
<<Si, mamma>> e ridiamo in contemporanea.
Prendo il cappotto e esco.

Farfalle velenoseWhere stories live. Discover now