cap.7

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Mi sveglio grazie ai raggi del sole crescente, il suono del vento che muove lentamente le foglie e il dolce suono dell'acqua che scorre mi fanno quasi dimenticare tutto ciò che è successo qualche ora fa, mi alzo di busto e mi guardo intorno, prima ero sdraiata su dell'erba, bagnata dalla rugiada, sotto un albero che mi copre un po' dai raggi del sole e davanti a me c'è un fiume con acqua limpida ed un po' in là, a sinistra, c'è una cascata.

Sembra un sogno...

Il rumore delle foglie calpestate mi fa girare verso la foresta ed da essa ne esce il clown con la scatola in mano.
Si sedette affianco a me e mise la scatola sulle mie gambe, i suoi vestiti erano macchiati da un liquido color cremesi ed anche la scatola lo era ma aveva solo piccole macchie.
Ci ritroviamo, tutti e due, a guardare o il cielo 'colorato' da alcune nuvole o la cascata che poi diventa un fiume.

"Laughing Jack."

Disse il clown, lo guardai stordita non capendo cosa volesse dire. Lui capì ed sbuffò, non parlo per un pò sembrava che stesse cercando le parole adattare per dire qualcosa.
Nel mentre guardo la superfice della scatola, ci sono incisi diversi disegni che ora sono grigi, bianchi e neri penso che prima fussero colorati da diversi colori come il rosso, il giallo e il blu.

Il sole stava diventando insopportabile per me che sono una che ama le giornate calde e soleggiate, ed avevo una t-shirt a maniche lunghe ed dei leggins, ieri, o l'altro ieri, non ho avuto tempo di cambiarmi o di portarmi un cambio.
Mi alzo cercando di prendere l'equilibrio e non cadere, mi avvicino al fiume e mi siedo vicino ad esso, misi un dito nell'acqua ed notai che era gelata perciò la ritirai subito dopo.

"Mi chiamo Laughing Jack."
"Io invece Alexandra."

Il clown, anzi Jack, si sedette di nuovo vicino a me interta ad bagnare il farzoletto di stoffa che avevo sempre con me ed iniziai a pulire la scatola facendo attenzione a non danneggiarla.

Alcune ciocche uscirono da dietro l'orecchio ed si misero davanti ad i miei occhi, ero troppo impegnato per spostarli di anche un solo centimetro, sento le dita di Jack spostare le ciocche e metterle dietro l'orecchio, ero talmente concentrata che non mi ero nemmeno, quasi, accorta del suo gesto.

Finito di pulire la scatola la porgo a Jack che la prese fra le sue mani e se la mise sulle gambe incrociate, ho mille domande che mi passano per la mente ma non sò come fargliele ed come rispondere ad alcune che riguardano me.
È tutto così....

....Assurdo.

Il silenzio stava diventando imbarazzante. Ed milione di domande erano nella mia mente causandomi un gran mal di testa, il suono del vento e dell'acqua non aiutava molto ed ci mancavano pure i crampi allo stomaco per la fame.

"Hai fame?"

Lo dice con un tono quasi divertito, lo guardo male per poi ripassare lo sguardo sul fiume senza risponderlo, lo sento sbuffare mentre si alza ed rientra nella foresta, metto una mano vicino alla bocca per cercare di non ridere.

Ritorna subito dopo con dei rami spezzati, li sistema sull'erba ed accende il fuoco con solo uno schiocco di dita, poi, con un ramo che aveva conservato, lega ad esso una liana molto rubusta mela passa mentre lo guardo stranita, sbuffa di nuovo.

"Cerca chi acchiapparne qualcuno, okay?"
"E tu?"
"Io cerco qualcosa di commestibile nella foresta, non ti allontanare."

Inizio a pescare mentre Jack cerca qualcosa nella foresta, dei rumori di foglie calpestate mi mettono all'allerta.
È impossibile che sia Jack, è appena entrato nella foresta.

Mi guardo intorno per vedere qualche figura tra i cespugli o dietro gli alberi, faccio finta di niente ed mi concentro sull'esca che ha iniziato a tirare ma, mentre cercavo ti acchiappare il pesce, lo stesso rumore di prima mi distrae ed mi fà scappare la preda.
Il rumore proviene dietro di me a sinistra...

Ma Jack è andato a destra ed ritorna allo stesso punto...

Poso l'esca al mio fianco e mi alzo dal posto, mi avvicino ai cespugli, senza fare rumore e senza calpestare qualcosa che procuri rumore, che si stanno muovendo.
Mi inginocchio lì davanti ed apro il cespuglio principale, da esso ne esce un cucciolo ferito sembra tanto un cucciolo di cane, anzi di lupo, ma che ci fà qui?  Ed perché è ferito?

Lo prendo in braccio ed mi avvicino al fuocherello, prendo il fazzoletto di riserva, perché quell'altro si stà asciugando, e gli fascio il piccolo busto con quello. Inizio ad accarezzarlo aspettando che si svegli e che Jack arrivi subito, questo posto al buio mette più paura.

Altri suoni...

Dal cespuglio ne esce Jack con due lepri in mano, guarda prima me e poi il cucciolo, alza un sopracciglio ma non dice niente.
Si siede di fronte a me, dietro al fuoco, ed con alcuni ramoscelli raccolti inizia a cuocere le lepri, subito dopo sento un mugolio provenire sulle mie gambe, abbasso lo sguardo e vedo il cucciolo iniziare a prendere sensi che ha perduto per la perdita del troppo sangue.

Si guarda intorno spaesato per poi passare lo sguardo su di me, indietreggia fino a far finire la punta della coda nel fuoco, si ritrae subito dolorante, lo prendo in braccio e mi avvicino al fiume, mi siedo vicino ad esso ed, con una mano, raccolgo dell'acqua adagiandola sulla coda del cucciolo che nel mentre mugola di dolore.

"Sshh... Tranquillo. Non è nulla."

Si rilassa subito dopo ed inizia a farmi le feste per ringraziamento, sorrido a vederlo così...

In the box [Laughing Jack] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora