Rivelazioni

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Era ormai deciso: Sherlock e John sarebbero partiti per Dartmouth a lì a due giorni, mentre Mycroft sarebbe rimasto a Londra a coordinare le operazioni di ricerca.
Figurarsi se veniva... riflettè il detective, ironico.
All'improvviso, una fitta alle tempie lo colse di sorpresa, e subito si voltò, per impedire che John lo vedesse: aveva deciso di non dirgli nulla-neppure a Mycroft- riguardo a quei recenti e frequenti mal di testa; e soprattutto di quella strana sensazione di avere un ospite indesiderato nel suo Palazzo Mentale. O almeno, non ancora.
Naturalmente, glielo dirò. A John, quantomeno. Magari mentre stiamo entrando a Baskerville.
Così non potrà urlarmi troppo contro...

-Ah, Sherlock, ho invitato Mary a venire con noi-disse all'improvviso il medico, che stava preparando la valigia.
Lui si voltò di scatto.
-Cosa?? Non fraintendermi, sai che lei mi piace, ma... non pensi che potrebbe essere pericoloso?
-Sì. Ma ho pensato anche che con Moran a piede libero, è meglio che sia insieme a noi, piuttosto che rimanga qui da sola.
Sherlock strinse le labbra: in effetti, il ragionamento dell'amico filava.
-Potevamo chiedere a Mycroft di metterla sotto protezione-obiettò però.
-Onestamente preferisco di no: con noi sarà più al sicuro. Inoltre...-aggiunse il biondo con un sorrisetto-è da quando ha letto il mio blog che mi fa domande sui nostri vecchi casi. In particolare, è affascinata dal Mastino di Baskerville: vorrebbe vedere il posto dal vivo. Sarà una Luna di Miele un po' diversa dal solito.
-Perchè proprio quello?-Sherlock si accigliò.-Non è uno stato sicuramente uno dei più brillanti...
-Forse... -replicò l'altro, sogghignando-... perché è uno dei pochi in cui ti sei mostrato molto più... umano...
Il corvino lo guardò male, scatenando altre risatine da parte dell'amico che, pochi minuti dopo, uscì, diretto alla casa che condivideva con Mary, per prendere alcune cose che gli sarebbero servite per il viaggio.

Sherlock si ritrovò di nuovo solo, lo sguardo fisso fuori dalla finestra.
Il mal di testa stava peggiorando: la fitta avvertita mentre parlava con John era stata particolarmente violenta, e non era ancora del tutto scemata.
Si sdraiò dunque sul divano, gli occhi chiusi, sperando di potersi assopire, così da trovare un po' di sollievo da quelle fitte. Ma il sonno, purtroppo, non gli era mai sembrato così irraggiungibile. E non solo per il dolore. Troppi pensieri e preoccupazioni si rincorrevano nella sua testa.
Improvvisamente, udì un bussare alla porta, seguito dalla voce della signora Hudson che parlava con qualcuno; e infine questo qualcuno che saliva le scale.
Scarpe basse.
-Ciao, Molly-disse, senza nemmeno aprire gli occhi.
La ragazza si bloccò sulla porta, attonita.
-Ma come hai fatto a...?? Anzi no, lascia perdere. Sei Sherlock Holmes, deduci sempre tutto...
Tono nervoso.
Molly si accomodò sulla poltrona di John, togliendosi il cappotto e la sciarpa.
Non porta più quel profumo francese.
-Sherlock... dopo il matrimonio di John, ti ho visto un po' strano... sei sicuro di star bene? Lo sai che con me ne puoi parlare, no?-disse, la voce un po' esitante.
Lui fece un piccolo sospiro e aprì finalmente gli occhi.
-No. Non mi serve alcun aiuto. Comunque, mi dispiace che tu e Tom vi siate lasciati.
La ragazza arrossì violentemente.
-Come fai a saperlo?? Non hai nemmeno ancora visto che ho tolto l'anello! Avevi gli occhi chiusi!
Il detective si alzò dal divano con uno scatto, puntando i suoi occhi azzurri scrutatori su di lei.
-No, infatti. Ma altre cose mi hanno portato a questa deduzione: quando ti ho sentita salire, ho capito dal rumore dei tuoi passi che portavi scarpe basse, comode, sportive probabilmente.-Il suo sguardo corse ai piedi di Molly: come volevasi dimostrare, indossava scarpe da ginnastica bianche.-Da quando ti sei fidanzata, portavi solo scarpe con almeno cinque centimetri di tacco. Inoltre, quando mi hai rivolto la parola, il tuo tono di voce era palesemente giù di morale, probabilmente avete discusso di nuovo per telefono. Infine, non porti più quel profumo francese che ti aveva regalato; tra l'altro, lo portavi solo per fargli piacere, in realtà l'hai sempre detestato. Tu di solito ami quello alla vaniglia. Ora che ho gli occhi aperti, potrai fare altre deduzioni, ma non credo sia necessario.
E, dopo quel fiume di parole, rivolse nuovamente lo sguardo fuori dalla finestra, mentre Molly rimaneva a bocca aperta a fissarlo.

Sherlock into Darkness -Il ritorno Where stories live. Discover now