2 • Un colore per ogni stato d'animo.

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«La vita è un'enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi.»

Jasmine's POV:

Fissai quella tela bianca, posta su un cavalletto al centro di quest'enorme stanza, da ore ormai.
Tenni il pennello ben saldo nella mano destra, in attesa che l'ispirazione prenda il sopravvento e inizi a dipingere in modo autonomo, come per tutti i quadri fatti finora.
Sono chiusa qui dentro da ore, non solo per disegnare, ma anche per evitare Helen, che non fa altro che bussare alla porta per sapere come sto.
Già, ma come sto?
Non lo so neanche io, Derek mi ha lasciata, poco prima di sposarci e l'unica cosa che sono riuscita a fare è stata quella di chiudermi in me stessa.

-Jasmine... Jasmine apri la porta, forza- la sentii sospirare, dando l'ennesimo colpetto alla porta.
-Helen, va via. Io sto bene- dissi, passandomi una mano tra i capelli e posando il pennello.
-D'accordo, allora se stai bene non ti costerà nulla aprire questa porta- disse ed io, automaticamente, alzai gli occhi al cielo.
Mi alzai dal piccolo sgabello e mi avvicinai alla porta, girai la chiave nella toppa, facendo scattare la serratura e indossai il mio miglior sorriso, aprendo la porta.
-Contenta? Sto bene- dissi, continuando a sorriderle e sperando che si convincesse, o forse era un modo per convincere me stessa?
-Sei una pessima bugiarda, lo sai?- disse, superandomi con una spallata ed entrando nella stanza.
Sospirai ed annuii, mordendomi il labbro.

-Non hai disegnato nulla, non è un buon segno- disse, storcendo il naso e guardandola. -Ti manca, non è vero?-
-Chi dovrebbe mancarmi? Derek? Quello che mi ha lasciato poche ore prima del nostro matrimonio, dopo aver confessato che mi ha tradito con una delle mie migliori amiche?- chiesi, alzando la voce e riabbassandola subito dopo. -No affatto, te l'ho detto sto benone.-
-Okay, okay... Continua a tenerti tutto dentro Jasmine, ma prima o poi esploderai e a quel punto, è da vedere se ci sarò ancora per ascoltarti- disse, scuotendo la testa e se ne uscii, senza voltarsi indietro.

Dio, non ha tutti i torti, devo sfogarmi.
Ma come? Ci ho provato e riprovato, ma non ci riesco, pensai, iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza.
Osservai i miei vecchi dipinti, alcuni pieni di colori vivaci e altri in cui erano presenti solo colori tristi e cupi.
Ricordai perfettamente quando feci ognuno di questi.
Quelli dai colori vivaci, nei momenti in cui ero felice e gli altri, nei momenti in cui ero triste.

Ripresi in mano il pennello, dalle setole grandi, lo intinsi nel barattolo contenente la vernice nera e feci uno schizzo sulla tela.
Poi presi un altro pennello e rifeci la stessa cosa prima con il colore grigio, poi il verde e, infine, il rosso.

Al termine, posai il pennello e guardai soddisfatta il lavoro fatto.
Era un dipinto diverso dagli altri, eppure sentivo che questo era il migliore realizzato finora.

[...]

-Hai deciso di sfogarti?- mi chiese Helen, sedendosi sullo sgabello.
-Una cosa del genere- dissi, levando il lenzuolo da sopra la tela e mostrandogliela.
-Hai dipinto- disse, sorpresa, guardando la tela e assumendo al tempo stesso un'espressione confusa. -È un dipinto diverso dagli altri.-
-Sì, lo so. Rappresenta il mio stato d'animo. Volevi sapere come stavo e, beh, è l'unico modo con cui sono riuscita ad esprimermi- dissi, sospirando.
-Oh, beh, finalmente- disse, sorridendo. -Ci speravo che riuscissi a farlo, non m'importava il modo, ma volevo solo che ci riuscissi. Ed ora come ti senti?- chiese, dopo avermi abbracciato.
-Beh, diciamo un po' più libera, ma so che ci vorrà ancora del tempo per riprendermi.-
-Ce la farai Jaz, tu sei forte e poi, hai me al tuo fianco- disse, posando le mani sulle sue spalle per infondermi sicurezza. -Ritornerai felice, garantito.-
-Sì, lo spero- sorrisi, annuendo. -Okay, vuoi sapere almeno il motivo di quei colori?- chiesi, indicando la tela.
-Assolutamente sì!- disse, risedendosi sullo sgabello.

-D'accordo, allora...- sospirai ed iniziai la spiegazione. -Sono tutti riferiti a Derek, ovviamente. Il rosso l'ho inteso come l'amore che, nonostante tutto, provo ancora per lui.
È riferito, principalmente, a tutti quei momenti romantici che ho avuto con lui: il nostro primo bacio, il nostro primo 'ti amo', la nostra prima notte d'amore e tante altre prime volte.

-Questa è decisamente stata la notte migliore di tutta la mia vita- sussurrò Derek, accarezzandole il fianco. -Ti amo Jaz.-
-Anche la mia e, dio, ti amo anche io Derek- sorrise la ragazza, stampando un bacio sulle sue labbra. -Speravo che me lo dicessi, sai?-
-Avrei voluto dirtelo tempo prima, ma avevo paura che non ricambiassi e ho preferito aspettare questo momento- disse, prendendo la mano della ragazza e intrecciando le loro dita.

-Passando al verde, l'invidia, o la gelosia- dissi, indicando il colore. -Ero invidiosa. Tremendamente invidiosa di tutte quelle ragazze che gli ronzavano intorno e tu sai quanto io sia una ragazza insicura. L'ho sempre saputo, dato il suo lavoro, che avrebbe avuto a che fare con molte ragazze, ma un conto era saperlo ed un altro vederlo.
E, ovviamente, le scenate di gelosia erano molte.- dissi, accennando un sorriso e guardando Helen, presa bene dal mio discorso.

-Jasmine, dio, sono stanco di tutte queste tue scenate inutili!- urlò Derek, passandosi un mano sul viso. -Se volevo una qualunque di quelle ragazze, non mi fidanzavo con te.-
-Mi dispiace, okay? È solo che... non mi sono sentita mai abbastanza e vedendoti con loro intorno, ho sempre paura che tu possa ripensarci e scegliere una di loro- disse Jasmine, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento.
Derek sospirò e si avvicinò a lei, alzandole lo sguardo.
-Io amo te, voglio te e ho scelto te, d'accordo?- sospirò e Jasmine annuì, scusandosi con lo sguardo.
Derek sorrise e avvicinò le labbra alle sue, baciandola.

-Ed ecco che arriviamo alla parte più dolorosa- dissi, asciugandomi le poche lacrime che stavo iniziando a versare, a causa dei ricordi che, uno dietro l'altro, si stavano susseguendo nella mia mente. -Il grigio, la tristezza, l'infelicità. Non serve che ti spiega il perché l'ho scelto, io sono infelice da quando tutto è finito, da quando lui se ne è andato.
Ho un vuoto proprio qua...- dissi, indicando il petto -Al centro del petto, un vuoto che prima era colmato dalla sua presenza.-
-Oh, Jasmine..- sussurrò Helen, con le lacrime agli occhi, mentre si avvicinava per abbracciarmi.
Alzai il braccio, per fermarla e ripresi a parlare.
-Ed, infine, il nero: la rabbia. La rabbia che provo verso ciò che mi ha fatto è qualcosa che mi sta logorando dall'interno- dissi e, non riuscendo più a trattenermi, scoppiai in lacrime.

-Non voglio più sposarti Jasmine- disse Derek, fuori dalla chiesa.
-Che... Che significa che non vuoi più sposarmi?- chiese lei, confusa.
-Che non voglio più sposarti, io... io non ti amo più Jaz- disse, serrando le labbra. -Ho una relazione con Hanna, da un paio di mesi ormai.-
-Hanna? La... La mia migliore amica?- disse Jasmine, alzando la voce.
-Sì, lei, mi dispiace Jasmine- sospirò Derek e se ne andò, senza voltarsi indietro.
Jasmine crollò a terra, non curandosi del suo abito bianco e scoppiò in lacrime.
Il suo incubo peggiore si era avverato e lui se n'era andato. Per sempre.

Helen mi si avvicinò e mi strinse in un abbraccio, piangendo insieme a me.
-Non sai quanto mi dispiace Jasmine, tu non lo meritavi affatto- disse, tentando di rassicurarmi.
-È da quando mi ha lasciata che mi chiedo se mi sono meritata questo tradimento da parte di una persona a cui ho dato anima e corpo, anzi due persone.- sussurrai, tra i singhiozzi.
-No Jaz, non devi neanche pensarlo. Non te lo sei meritata per niente e sono stati loro a perderci, fidati- disse, prendendomi il viso tra le mani. -Hanno perso una ragazza magnifica e un'amica fantastica, perchè sì, tu sei la persona migliore che conosca, dico sul serio.-
-Ti ringrazio Helen, sei un'ottima amica- dissi, asciugandomi le lacrime e stringendola nuovamente in un abbraccio. -Ti voglio bene, H.-
-Ti voglio bene anche io, J.-

Ed è da qui che Jasmine capì che, in tutti i suoi dipinti, c'era una parte del suo stato d'animo rappresentata attraverso un colore.
Un colore per ogni stato d'animo.

Words: 1385.

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